G7 AMBIENTE: un nuovo traguardo ecologico per Novamont

Sacchetto Mater-Bi di Novamont
Sacchetto Mater-Bi di Novamont

Anticipando di un anno gli obbiettivi di salvaguardia ambientale  di Italia e Francia, l’ azienda, su base volontaria, porterà il contenuto minimo di rinnovabile dell’intera gamma della bioplastica MATER-BI oltre il 40%

In termini di emissioni di gas serra – principali responsabili dell’innalzamento della temperatura terrestre, la decisione di Novamont di portare ad una soglia minima il contenuto rinnovabile di tutte le sue bioplastiche potrà contribuire alla riduzione delle emissioni di CO2 per un equivalente di 75.000 city car circolanti nelle strade delle nostre città. In questo modo l’azienda anticipa gli obiettivi di Italia e Francia in materia di contenuto rinnovabile per alcune applicazione (e.g. sacchi frutta e verdura), per cui è prevista una soglia minima del 40% a partire dal 2018. Questi prodotti sono stati ottimizzati nel loro profilo ambientale tenendo conto della assoluta necessità di minimizzazione i rischi per il capitale naturale ed in particolare per acqua, suolo e aria, creando viceversa nuove opportunità di rigenerazione dei suoli.







Catia Bastioli
Catia Bastioli, A.D. Novamont

“Stop plastic waste – coalition event”

La decisione, resa possibile tecnicamente dall’integrazione dei monomeri da fonte rinnovabile della bioraffineria Novamont nella produzione del MATER-BI, è stato annunciato al G7 Ambiente di Bologna nel corso dell’iniziativa italo-francese “STOP PLASTIC WASTE – COALITION EVENT”. «Questa scelta di portare da subito, volontariamente, tutta la nostra gamma di bioplastiche MATER-BI ad un maggiore livello di rinnovabilità si combina con quella fatta molti anni fa di utilizzare queste bioplastiche solo e soltanto in applicazioni che diano un contributo di sistema – spiega Catia Bastioli, amministratore delegato di Novamont.-  In particolare abbiamo puntato al miglioramento e all’intercettazione di una maggiore quantità di rifiuto organico. L’obiettivo è di facilitare un sistema di riciclo che minimizzi lo spreco di materia organica, così fondamentale per i suoli, e massimizzi la possibilità di recupero delle plastiche tradizionali. Solo in questo modo sarà anche possibile porre fine all’ inquinamento delle plastiche nelle nostre acque, che deriva per ben l’80% dai comportamenti non virtuosi dalla terra».

Il MATER-BI, la bioplastica sviluppata da Novamont, è biodegradabile e compostabile in conformità con i principali standard internazionali. Oggi è in grado di garantire prestazioni del tutto simili alle plastiche tradizionali e di aggiungere nuove interessanti proprietà rispetto a queste ultime. Contiene risorse rinnovabili di origine agricola controllata ed è anche certificata in alcuni suoi gradi attraverso la multietichetta ambientale e-Label! (vedi Industria Italiana) E’ stata anche studiata in termini di biodegradazione in ambiente marino. Diminuisce le emissioni di gas ad effetto serra, riduce il consumo di energia e di risorse non rinnovabili, completa un circolo virtuoso: le materie prime di origine agricola tornano alla terra nutrendola attraverso processi di biodegradazione o compostaggio.














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