Fintech e Insurtech: i soldi sono sempre più “social”

di Marco Scotti ♦ Sotto la spinta delle tecnologie innovative come la blockchain, big data,  robo advisor,  società BigTech (Facebook e Google)  e start up innovative si sono gettate sul business delle transazioni digitali. Una rivoluzione che  sta investendo anche il settore finanziario italiano e che taglia fuori gli operatori tradizionali. L’esempio di SisalPay e delle società selezionate dal programma Magic Wand dell’ incubatore Digital Magics

«L’idea era quello di creare un ecosistema di partner esistenti sul mercato, come banche e compagnie di assicurazione, anche in competizione tra loro, per la crescita di startup che si muovessero nell’ambito fintech. È questa l’essenza del programma Magic Wand, un acceleratore per nuove imprese che si muovessero nell’ambito finanziario e insurtech. Sul campo stanno arrivando dei player che sono enormi e dove il singolo probabilmente, anche se molto forte in questo momento, potrebbe avere dei problemi. Perché il fintech è uno dei settori che più facilmente può essere oggetto di iniziative come la nostra? Perché il fintech e l’insurtech trattano di prodotti che di partenza sono digitali e quindi più facilmente inseribili in un cambiamento digitale». Michele Novelli, senior advisor di Digital Magics, racconta il programma Magic Wand, lanciato lo scorso anno, che ha portato al conferimento di sei borse ad altrettante aziende che operano nel fintech.

I servizi finanziari digitali stanno continuando a crescere in Italia, seppur con qualche resistenza. Basti pensare che quasi cinque milioni di italiani non si fidano del contactless. Nel complesso però l’ecosistema sta crescendo, come dimostrano i dati sul fintech. Ed è per questo che Digital Magics, insieme a Sisal, Banca Intesa e altri partner ha lanciato il programma di accelerazione Magic Wand. Proprio Sisal ha recentemente lanciato SisalPay, startup del gruppo che si occupa esclusivamente di pagamenti digitali; negli ultimi dodici mesi ha già lanciato tre diversi prodotti.







 

Marco Gay_Vicepresidente Esecutivo Digital Magics_web
Marco Gay, ad Digital Magics
Il Fintech in Italia

Secondo l’Osservatorio del Politecnico di Milano, il 16% degli italiani ha utilizzato almeno un servizio fintech nel corso del 2017, con il 38% dei clienti bancari attivo da Pc e il 15% degli utenti che ha già usato tablet o smartphone per interagire con la propria banca. Si affacciano nuovi competitor: da una parte le società BigTech, con 51 grandi operatori internazionali che oggi offrono 120 soluzioni finanziarie, dall’ altra startup innovative, in grado di raccogliere finanziamenti per 25 miliardi di dollari nel periodo 2014-2017. Si diffondono nuove tecnologie come blockchain, big data e robo advisor che impongono nuovi servizi agli istituti tradizionali. La rivoluzione digitale sta investendo il settore finanziario italiano, che – nonostante una crescita di consapevolezza dell’impatto delle nuove tecnologie – non ha ancora strategie definite per il processo di trasformazione digitale.

Da una indagine condotta da Nielsen Italia con l’Osservatorio emerge che il 16% degli italiani ha utilizzato almeno un servizio Fintech nel corso del 2017, quota che raddoppia (34%) se si considerano soltanto i Millennials. Nella maggior parte dei casi si tratta di uomini (59%) di età compresa fra 25 e 34 anni (31%) o fra 35 e 44 anni (39%), laureati (43%) e residenti nel Nord Ovest (34%) o nelle regioni del Centro e in Sardegna (26%). Il Mobile Payment è in questo momento il servizio più utilizzato tra gli utenti Internet italiani, con il 15% del campione che dichiara di averne fatto uso nell’ultimo anno. Seguono i Mobile Wallet (8%), la strong authentication (8%), i trasferimenti di denaro P2p (7%), il trading di criptovalute, i chatbot e il crowdfunding (tutti alla pari al 5%).

Chiude la classifica dei servizi Fintech più usati il Robo advisoring (1%), l’unico però il cui livello di conoscenza cresce in modo significativo tra i soli Millennials, passando dal 12% al 30%. I servizi più conosciuti, invece, sono i pagamenti in mobilità (45%) e il crowdfunding (39%). Nel periodo 2014-2017 730 startup Fintech hanno raccolto finanziamenti per 25,7 miliardi di dollari. Il 60% di queste nuove imprese offre servizi bancari, il 19% soluzioni per investimenti, il 5% si rivolge al settore assicurativo e il restante 16%, pur non essendo formato propriamente da startup finanziarie, offre servizi di supporto specifici per l’ambito Finance.

 

Videata dalla app SisalPay

Il caso SisalPay

Uno dei principali partner di Digital Magics nella realizzazione di Magic Wand – il cui nuovo bando di selezione dedicato al settore retail scadrà il prossimo 13 gennaio – è Sisal. L’azienda da tempo ha esteso il proprio raggio d’azione ai pagamenti digitali tramite la creazione dello spin-off SisalPay. Il modello di pagamento messo a punto dall’azienda fa leva sugli oltre 40.000 punti di prossimità (sia online sia smartphone) che possono essere utilizzati da oltre 13,5 milioni di consumatori su tutto il territorio nazionale. SisalPay è una vera e propria startup, di cui fanno parte una ventina di giovani talenti, che ha immesso sul mercato, negli ultimi 12 mesi, una serie di novità.

La prima tra tutte è la nuova app SisalPay, un ecosistema di servizi digitali che integra l’esperienza tradizionale retail con nuove funzioni a valore aggiunto; EasyCassa per la gestione personalizzata del punto vendita; Bill, il wallet digitale più conveniente del mercato, che semplifica i pagamenti di tutti i giorni e consente di trasferire denaro con i propri contatti. La strategia del Gruppo sta cambiando anche dal punto di vista dei modelli di business, oggi più orientati ai nuovi dettami dello smartworking.

 

Magic Wand

E’ Il programma di accelerazione di Digital Magics riservato a startup che operano nel settore insurtech e fintech la cui prima edizione si è conclusa lo scorso aprile con la selezione di sei aziende che si sono assicurate una “borsa” da 20mila euro. Il programma è stato realizzato insieme a partner del calibro di BNL Gruppo BNP Paribas, Credito Valtellinese, Ersel Investimenti, Innovation Center di Intesa Sanpaolo, Innogest, Poste Italiane, SellaLab, SisalPay, Società Reale Mutua di Assicurazioni e UBI Banca. Le sei finaliste dopo i primi due mesi hanno raggiunto tutti gli obiettivi previsti, presentando interessanti piani strategici di business e aggiudicandosi un secondo grant di 15mila euro dopo il primo da 5mila. Inoltre la conclusione dei 6 mesi del percorso di mentorship le ha rese protagoniste a giugno dell’Investor Day di “Magic Wand”, evento esclusivo con gli investitori internazionali e italiani più importanti.

Fintech e Insurtech

«I soldi – spiega Novelli – non sono altro che transazioni su database, proprio come i film e la musica, e perfino le news. Nel momento in cui si verifica un cambiamento tecnologico questi prodotti vengono assorbiti e trasformati molto rapidamente. Quando, ad esempio, si è capito che il CD poteva essere “tolto dal pacchetto” del negozio e reso disponibile sul web, proprio in quel momento è avvenuta la disruption di tutto il mondo della musica». La stessa cosa vale per le news, che di base sono testo, foto e video. E anche queste sono state trasformate molto velocemente. A sua volta il mondo fintech è facilmente aggredibile anche perché girano molti soldi. Un mondo enorme dove ogni pagamento, ogni polizza, ogni credito o gestione patrimoniale sono dei file, con dei numeri che vengono passati ed è questa l’ulteriore motivazione per cui il fintech è così aggredibile da chi sa usare bene le tecnologie.

«Tra l’altro – prosegue Novelli -, oggi stiamo vedendo l’ingresso di aziende che non fanno parte tradizionalmente del settore, come Facebook o Google; non sono banche o assicurazioni tradizionali, ma, intravista la possibilità, hanno deciso di entrare. Il mercato ha ancora enormi potenzialità: ad esempio tramite Facebook o Whatsapp. Più la zona di comfort del cliente si amplia, più gli operatori del settore saranno distrutti. Più il cliente si sentirà protetto quando trasferisce dei soldi attraverso Facebook, maggiore sarà il danno per gli operatori tradizionali. La vicinanza con il cliente sarà diversa da quella attuale, ci saranno sistemi di collettazione per realizzare progetti. Il mercato vale tanto ed è facilmente aggredibile, noi vogliamo aiutarlo a fargli comprendere quello che sta avvenendo».

Le startup fintech e insurtech

In un recente incontro tenutosi a Milano, Digital Magics, in occasione dell’ultima tappa del Gioin – il roadshow sull’Open Innovation delle imprese con le startup – ha presentato sei aziende fintech e insurtech– di cui 3, Axieme, Coverholder e Moneymour che hanno vinto l’anno scorso l’acceleratore Magic Wand e che stanno ottenendo risultati commendevoli.

 

Dal sito di Growish Pay, Lista nozze
GrowishPay

La prima è GrowishPay, un ecosistema per i pagamenti digitali specializzati in liste di nozze, scuola, infanzia e collette. Un mercato che in Italia vale circa 11 miliardi di euro l’anno. Obiettivo di Claudio Cubito, l’imprenditore che nel 2014 ha dato vita all’azienda, è arrivare entro il 2021 a una quota dell’1,5% di questo mercato, pari a 160 milioni di euro di transato. Il mercato dei matrimoni fa la parte del leone. Vale 6,2 miliardi di euro l’anno: due se ne vanno per i viaggi di nozze, 2,7 miliardi per l’organizzazione dei matrimoni e 1,5 miliardi per l’acquisto di prodotti e servizi. Il problema più frequente è quello del viaggio, spesso organizzato da un’agenzia che deve gestire i flussi cassa generati dai regali per gli sposi: «Noi offriamo un soluzione online che toglie un problema alle agenzie e che permette agli sposi di gestire direttamente il loro denaro» spiega Cubito. Per trasferire sul proprio conto i soldi che avanzano, basta un bonifico senza dover passare a ritirare assegni o contanti.

Axieme

Offre un servizio innovativo per fornire assicurazioni con un meccanismo social. Gli utenti acquistano la propria assicurazione con un gruppo di persone che conoscono (amici, parenti, colleghi) e che hanno esigenze simili. Condividendo le informazioni all’interno della community, i rischi vengono ripartiti e se non accadono sinistri si ottiene un rimborso.

Coverholder

Ha creato una piattaforma per semplificare, integrare e personalizzare il processo di intermediazione assicurativa, rendendolo autonomo. Attraverso un sistema integrato di algoritmi riduce drasticamente le tempistiche relative al ciclo di quotazione ed emissione della polizza, eliminando lo scambio manuale di dati e migliorando il volume e la qualità delle informazioni sul rischio.

Moneymour

È un metodo di pagamento per e-commerce: permette di ricevere prestiti istantanei per acquisti online e pagare poi a rate. L’algoritmo proprietario calcola il rischio di frode e di credito, considerando sia la storia creditizia, sia migliaia di altre variabili social, di dispositivo e di comportamento sul sito degli utenti, automatizzando il processo di approvazione delle pratiche.

200 Crowd

È un portale di equity crowdfunding autorizzato dalla Consob, che permette di investire facilmente in aziende private non quotate. Il Team mette a disposizione le sue competenze ed expertise nella raccolta di capitali privati e nel fornirti un approccio personalizzato per attirare l’attenzione degli














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