Fondi, bandi, agevolazioni: quanti soldi per l’industria! Ecco le ultime iniziative per ottenerli

di Laura Magna ♦︎ Con la finanza agevolata si favoriscono la competitività e lo sviluppo delle attività produttive. Accordi per l’innovazione: progetti innovativi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale. Contratti di sviluppo: finanziamento a tasso agevolato e a fondo perduto. Fondo per Ai, blockchain, IoT. Risorse per transizione ecologica e circolare. Bando Smart&Start: Invitalia per le startup innovative. Nuova Sabatini: finanziamento a tasso agevolato per acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature, software, tecnologie digitali. Ne parliamo con Simone Cavallera, Contributi Europa (Trigenia)

Una grande opportunità, spesso in gran parte sconosciuta. È la finanza agevolata, ovvero l’insieme degli strumenti finanziari utilizzati dal legislatore – europeo, italiano o regionale – per favorire la competitività e lo sviluppo delle attività produttive. Uno strumento che consente di trovare risorse finanziarie a condizioni più vantaggiose rispetto a quelle di mercato. E oggi, anche grazie al Pnrr, c’è veramente un fiume di denaro a disposizione: ma distribuito in molti fondi e bandi che difficilmente sono visibili alle imprese, soprattutto quelle meno strutturate e di piccola dimensione. Ragione per cui la finanza agevolata si tramuta spesso in un’occasione persa per molte di esse.

Per questo Industria Italiana, con l’aiuto di Contributi Europa, società specializzata nell’informazione e nella consulenza nel campo della finanza agevolata, ha realizzato questa guida per aiutare le imprese a districarsi tra le principali agevolazioni oggi aperte: Accordi per l’innovazione, Contratti di sviluppo, Fondi vari (molto interessanti quelli per Ai, blockchain e internet of things; quello per la crescita sostenibile e il Fondo rotativo) e bandi (come Smart&Start, dedicato alle imprese con meno di 60 mesi di vita).







«La finanza agevolata è la chiave fondamentale per lo sviluppo e la competitività di imprese e professionisti – dice a Industria Italiana Simone Cavallera, dell’Ufficio Studi di Contributi Europa – ma nonostante le numerose opportunità, è spesso difficile accedere ai finanziamenti per mancanza di informazione e di conoscenza su bandi, regole di partecipazione e modalità di realizzazione di progetto per l’ottenimento dei fondi». Contributi Europa offre orientamento costante durante tutto il percorso che le imprese devono intraprendere verso l’ottenimento dei contributi, dalla ricerca del bando alla presentazione della domanda di finanziamento. La società è partner di Trigenia, Esco evolutasi fino a diventare un abilitatore della digitalizzazione (a riprova che l’efficienza energetica sia possibile solo attraverso l’automazione) e che oggi è strutturata nelle tre divisioni di efficienza energetica, digital e finanza agevolata.

 

Gli Accordi per l’innovazione. Il Mise in favore di progetti innovativi di ricerca industriale e sviluppo sperimentale

Gli accordi per l’innovazione sono riservati a imprese dei settori Artigianato, Industria, Servizi/No Profit, Agroindustria/Agroalimentare, e sono sottoscritti dal Mise con i soggetti proponenti e con le regioni, le province autonome e le amministrazioni pubbliche. «Gli accordi devono essere diretti al sostegno di progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale di rilevante impatto tecnologico, in grado di favorire percorsi di innovazione coerenti con gli obiettivi di sviluppo fissati dall’Ue e di rilevanza strategica per l’accrescimento della competitività tecnologica di settori o territori specifici», dice Cavallera. I progetti, di valore minimo di 5 milioni di euro, possono essere presentati anche da raggruppamenti di imprese, nella misura massima di cinque soggetti. Il focus deve essere attività di ricerca industriale e di sviluppo sperimentale finalizzate alla realizzazione di nuovi prodotti, processi o servizi o al notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti, tramite lo sviluppo delle tecnologie abilitanti riconducibili al secondo Pilastro del Programma quadro di ricerca e innovazioneOrizzonte Europa”:

  • Tecnologie di fabbricazione
  • Tecnologie digitali fondamentali, comprese le tecnologie quantistiche
  • Tecnologie abilitanti emergenti
  • Materiali avanzati
  • Intelligenza artificiale e robotica
  • Industrie circolari
  • Industria pulita a basse emissioni di carbonio
  • Malattie rare e non trasmissibili
  • Impianti industriali nella transizione energetica
  • Competitività industriale nel settore dei trasporti
  • Mobilità e trasporti puliti, sicuri e accessibili
  • Mobilità intelligente
  • Stoccaggio dell’energia
  • Sistemi alimentari
  • Sistemi di bioinnovazione nella bioeconomia dell’Unione
  • Sistemi circolari
Mise: Dettaglio delle risorse finanziare riservate con gli Accordi quadro. Primo sportello

Entità dello stanziamento e caratteristiche dell’agevolazione

La dotazione finanziaria iniziale pari a un miliardo di euro, è stata portata con decreto ministeriale 25 maggio 2022 a 1.117.590.324,52 euro. Quanto alle caratteristiche, va rilevato che:

  • il limite massimo dell’intensità d’aiuto delle agevolazioni concedibili è pari al 50% dei costi ammissibili di ricerca industriale e al 25% dei costi ammissibili di sviluppo sperimentale
  • il finanziamento agevolato, qualora richiesto, è concedibile esclusivamente ai soggetti elencati nel decreto ed alle imprese agricole, nel limite del 20% del totale dei costi ammissibili di progetto.
  • Il finanziamento agevolato non è assistito da forme di garanzia, ha una durata compresa tra uno e otto anni, oltre un periodo di preammortamento fino all’ultimazione del progetto e comunque, nel limite massimo di tre anni decorrenti dalla data del decreto di concessione e prevede un tasso pari al 20% del tasso di riferimento.
Mise: Dettaglio delle risorse finanziare riservate con gli Accordi quadro. secondo sportello

Contratti di sviluppo: finanziamento a tasso agevolato e a fondo perduto

Simone Cavallera, dell’Ufficio Studi di Contributi Europa

I contratti di sviluppo sono aperti a imprese di qualsiasi dimensione dei settori Turismo, Servizi/No Profit, Industria, Commercio, Artigianato, Agroindustria/Agroalimentare. In sostanza lo strumento consente di finanziare programmi di sviluppo industriali, compresi i programmi riguardanti l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; programmi di sviluppo per la tutela ambientale; programmi di sviluppo di attività turistiche e programmi di ricerca, sviluppo e innovazione nonché opere infrastrutturali. «Il contratto di sviluppo rappresenta, nel Pnrr uno degli strumenti di politica industriale più rilevanti per rafforzare il tessuto produttivo del Paese in termini di innovazione, trasformazione tecnologica e sostenibilità ambientale. Con tre decreti, il Ministero dello Sviluppo economico ha stanziato risorse per oltre 1,7 miliardi di euro. In particolare, sono stati fissati i termini per l’apertura di due sportelli: “Filiere produttive”, “Rinnovabili e batterie” e “Bus elettrici“».

Alle filiere produttive – automotive; design, moda e arredo; microelettronica e semiconduttori; metallo ed elettromeccanica; agroindustria; chimico/farmaceutico – sono destinati 750 milioni di euro; un miliardo di euro allo sviluppo dei settori produttivi connessi alla generazione di energia da fonti rinnovabili, con particolare riferimento a moduli fotovoltaici innovativi, aerogeneratori di nuova generazione e di taglia medio-grande ed infine per l’accumulo elettrochimico. E 300 milioni al sostegno di circa 45 progetti capaci di promuovere la trasformazione verde e digitale dell’industria degli autobus al fine di produrre veicoli elettrici e connessi (con esclusione degli autobus ibridi), anche in funzione del rinnovo del parco autobus. I programmi devono presentare spese ammissibili non inferiori a 10 milioni di euro per quanto riguarda sviluppo industriali e la tutela ambientale; non inferiori a 3 milioni di euro per quelli che riguardano esclusivamente attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; non inferiore a 5 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche ovvero 3 milioni di euro per i programmi di sviluppo delle attività turistiche che riguardano le aree interne del Paese o il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse.

Perché l’agevolazione sia concessa devono sussistere almeno due dei requisiti, ovvero: 

  • per un programma di sviluppo industriale:
    • positivo impatto sull’occupazione
    • idoneità del programma di realizzare/consolidare sistemi di filiera diretta e allargata
    • idoneità del programma a rafforzare la presenza dell’impresa sui mercati esteri o attrarre investimenti esteri
    • contributo allo sviluppo tecnologico
    • impatto ambientale dell’investimento
  • per un programma di sviluppo di attività turistiche:
    • positivo impatto sull’occupazione
    • previsione di recupero e riqualificazione di strutture dismesse o sottoutilizzate nell’ambito del programma
    • incidenza del programma su una filiera di interesse turistico
    • capacità del programma di contribuire alla crescita o alla stabilizzazione della domanda turistica attraverso la destagionalizzazione dei flussi.
    • realizzazione del programma in comuni tra loro limitrofi ovvero appartenenti a un unico distretto turistico
    • capacità del programma di attrarre investimenti esteri.

 

Entità dello stanziamento e tipologia dell’agevolazione

L’importo complessivo delle spese e dei costi ammissibili alle agevolazioni non deve essere inferiore a 20 milioni di euro, ovvero a 7,5 milioni di euro qualora il programma riguardi esclusivamente l’attività di trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli. «La legge – aggiunge Cavallera – ha introdotto specifiche disposizioni finalizzate a sostenere il settore turistico facilitando, per determinate categorie di investimenti, l’accesso allo strumento agevolativo e l’integrazione settoriale. In particolare, la soglia di accesso per i programmi di sviluppo di attività turistiche, ordinariamente pari a 20 milioni di euro, è stata ridotta a 7,5 milioni di euro per i programmi di investimento che prevedono interventi da realizzare nelle aree interne del Paese ovvero il recupero e la riqualificazione di strutture edilizie dismesse».

Le agevolazioni sono concesse nelle seguenti forme, anche in combinazione tra loro:

  • finanziamento agevolato, nei limiti del 75% delle spese ammissibili
  • contributo in conto interessi
  • contributo in conto impianti
  • contributo diretto alla spesa

Il Fondo per Ai, blockchain e internet of things

Nell’ambito di questo fondo sono finanziati i progetti che prevedono la realizzazione di attività di “ricerca industriale”, “sviluppo sperimentale”, “innovazione dell’organizzazione” e “innovazione di processo”, finalizzate al sostegno e allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, nei seguenti settori strategici prioritari

Nell’ambito di questo fondo sono finanziati i progetti che prevedono la realizzazione di attività di “ricerca industriale”, “sviluppo sperimentale”, “innovazione dell’organizzazione” e “innovazione di processo”, finalizzate al sostegno e allo sviluppo delle tecnologie e delle applicazioni di intelligenza artificiale, blockchain e internet of things, nei seguenti settori strategici prioritari:

  • industria e manifatturiero;
  • sistema educativo;
  • agroalimentare;
  • salute;
  • ambiente ed infrastrutture;
  • cultura e turismo;
  • logistica e mobilità;
  • sicurezza e tecnologie dell’informazione;
  • aerospazio.

Le grandi imprese sono ammissibili alle agevolazioni, soltanto nell’ambito di un progetto che preveda una collaborazione effettiva con le Pmi beneficiarie.

Entità dello stanziamento e tipologia dell’agevolazione

La dotazione finanziaria è di 45.000.000 milioni di euro, per progetti con spese e costi ammissibili non inferiori a 500mila euro e non superiori ai 2 milioni. Le agevolazioni possono essere concesse in forma di finanziamento agevolato, contributo in conto impianti, contributo in conto capitale, contributo diretto alla spesa, contributo in conto interessi e partecipazione al capitale di rischio (venture capital).

 

Il fondo per la crescita sostenibile (Fcs) e il Fondo rotativo (Fri). Progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare negli ambiti del Green New Deal italiano

La misura è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (Fri), e prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le pmi, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo

L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile (Fcs) prevede agevolazioni finanziarie a sostegno dei progetti di ricerca, sviluppo e innovazione per la transizione ecologica e circolare a sostegno delle finalità del “Green New Deal italiano”. Ovvero:

  1. decarbonizzazione dell’economia
  2. economia circolare
  3. riduzione dell’uso della plastica e sostituzione della plastica con materiali alternativi
  4. rigenerazione urbana
  5. turismo sostenibile
  6. adattamento e mitigazione dei rischi sul territorio derivanti dal cambiamento climatico

La misura è destinata al sostegno dei progetti di imprese ammesse ai finanziamenti agevolati Fondo rotativo per il sostegno alle imprese e gli investimenti in ricerca (Fri), e prevede la concessione di contributi a sostegno delle attività di ricerca industriale, sviluppo sperimentale e, per le pmi, di industrializzazione dei risultati della ricerca e sviluppo. Le destinatarie sono imprese di qualsiasi dimensione che esercitano attività industriali, agroindustriali, artigiane, di servizi all’industria e centri di ricerca, che presentano progetti – del valore compreso tra 3 e 40 milioni – singolarmente o in forma congiunta. I progetti devono avere durata compresa tra 12 e 36 mesi ed essere avviati successivamente alla domanda di agevolazione.

Le spese ammissibili sono:

a) il personale impiegato nelle attività di ricerca e di sviluppo oggetto del progetto, con esclusione del personale con mansioni amministrative, contabili e commerciali;

b) gli strumenti e le attrezzature, nella misura e per il periodo in cui sono utilizzati per il progetto di ricerca e sviluppo;

c) i servizi di consulenza e gli altri servizi utilizzati per l’attività del progetto di ricerca e sviluppo;

d) le spese generali relative al progetto;

e) i materiali utilizzati per lo svolgimento del progetto.

Il finanziamento agevolato è concesso dal Fri, accompagnato da finanziamenti bancari, per una percentuale nominale delle spese e dei costi ammissibili compresa tra il 50 e il 70%. Può essere assistito da idonee garanzie ed è concesso a un tasso non inferiore allo 0,50% nominale annuo, per una durata compresa tra 4 e 15 anni, comprensiva di un periodo di preammortamento.

È previsto anche un contributo a fondo perduto, per una percentuale massima delle spese e dei costi ammissibili di progetto:

  1. pari al 15% come contributo alla spesa, a sostegno delle attività di ricerca industriale e sviluppo sperimentale e per l’acquisizione delle prestazioni di consulenza relative alle attività di industrializzazione;
  2. pari al 10% come contributo in conto impianti, per l’acquisizione delle immobilizzazioni oggetto delle attività di industrializzazione.

Finanziamento a fondo perduto e finanziamento a tasso agevolato per progetti di ricerca e sviluppo per l’economia circolare

L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare ha la finalità di abilitare la fabbrica circolare a tendente all’azzeramento dei rifiuti. Pertanto sostiene la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse.

L’intervento del Fondo per la crescita sostenibile per i progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’economia circolare ha la finalità di abilitare la fabbrica circolare a tendente all’azzeramento dei rifiuti. Pertanto sostiene la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse.

I progetti ammissibili alle agevolazioni devono avere valore tra 500mila euro e due milioni e devono riguardare nuovi prodotti, processi o servizi o un notevole miglioramento di prodotti, processi o servizi esistenti. Attraverso lo sviluppo delle tecnologie abilitanti fondamentali relative a:

a) utilizzo efficiente delle risorse e di trattamento e trasformazione dei rifiuti, compreso il riuso dei materiali in un’ottica di economia circolare o a «rifiuto zero» e di compatibilità ambientale;

b) prototipi finalizzati al rafforzamento dei percorsi di simbiosi industriale, attraverso, ad esempio, la definizione di un approccio sistemico alla riduzione, riciclo e riuso degli scarti alimentari, allo sviluppo di sistemi di ciclo integrato delle acque e al riciclo delle materie prime;

c) sistemi, strumenti e metodologie per lo sviluppo delle tecnologie per la fornitura, l’uso razionale e la sanificazione dell’acqua;

d) strumenti tecnologici innovativi in grado di aumentare il tempo di vita dei prodotti e di efficientare il ciclo produttivo;

e) sperimentazione di nuovi modelli di packaging intelligente (smart packaging) che prevedano anche l’utilizzo di materiali recuperati;

f) sistemi di selezione del materiale multileggero, al fine di aumentare le quote di recupero e di riciclo di materiali piccoli e leggeri.

Le agevolazioni sono articolate nella forma del Finanziamento agevolato per una quota del 50% delle spese ammissibili, associato a un finanziamento bancario a tasso di mercato che copre un ulteriore 20%. E infine è previsto un contributo a fondo perduto, nella misura del 20% della spesa complessiva per micro e piccole imprese; del 15% per medie imprese e del 10% per grandi imprese.

 

Bando Smart&Start. Il Finanziamento di Invitalia a tasso agevolato fino all’80% a sostegno delle startup innovative

Smart&Start Italia è l’incentivo che sostiene la nascita e la crescita delle startup innovative. Grazie a una dotazione iniziale di 200 milioni di euro (a cui nel 2022 grazie al Pnrr sono stati aggiunti ulteriori 100 milioni di euro a favore delle startup le cui quote fanno capo almeno per la metà a donne), finanzia progetti compresi tra 100mila e 1,5 milioni di euro, per imprese iscritte al Registro imprese da meno di 60 mesi. Il finanziamento a tasso zero, può coprire l’80% del valore complessivo del progetto, che sale al 90% nel caso di società costituite da sole donne, da under 36 oppure se un socio ha il titolo di dottore di ricerca. Il bando prevede per le imprese localizzate al Sud Italia (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia) la possibilità di convertire fino al 30% del finanziamento concesso in fondo perduto.

La domanda si presenta solo online sulla piattaforma di Invitalia.

Grazie al Decreto ministeriale 24 febbraio 2022, le startup già ammesse alle agevolazioni possono chiedere dal luglio 2022 di trasformare in fondo perduto una quota del mutuo se nella società vengono realizzati investimenti in capitale di rischio nella forma di investimento in equity, ovvero di conversione in equity di uno strumento in forma di quasi-equity da parte di investitori terzi o di soci persone fisiche. L’investimento nel capitale di rischio deve essere almeno di 80.000 euro, avere una durata minima di tre anni e, nel caso di apporto da parte di investitori terzi, non deve determinare una partecipazione di maggioranza. Il finanziamento agevolato è convertibile fino a un importo del 50% delle somme apportate dagli investitori terzi e, comunque, non oltre il 50% del totale delle agevolazioni concesse alla startup.

Il progetto imprenditoriale deve possedere almeno una delle seguenti caratteristiche:

  • avere un significativo contenuto tecnologico e innovativo;
  • essere orientato allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, dell’intelligenza artificiale, della blockchain e dell’internet of things;
  • essere finalizzato alla valorizzazione economica dei risultati della ricerca pubblica e privata.

Sono previste premialità per le iniziative che:

  • attivano collaborazioni con incubatori, acceleratori d’impresa, compresi gli innovation hub e gli organismi di ricerca;
  • operano al Centro-Nord e realizzano piani di impresa al Sud;
  • dispongono di un accordo di investimento con un investitore qualificato;
  • dispongono del rating di legalità.

Le startup costituite da meno di un anno possono inoltre contare su servizi di tutoring tecnico-gestionale nella fase di avvio (pianificazione finanziaria, marketing, organizzazione, ecc.).

Bando Smart&Start in numeri

Nuova Sabatini. Finanziamento a tasso agevolato per l’acquisto di nuovi macchinari, impianti, attrezzature, software e tecnologie digitali

Anche con la Legge di Bilancio 2023 è assicurata la continuità operativa della misura “Nuova Sabatini”, che persegue l’obiettivo di rafforzare il sistema produttivo e competitivo delle pmi, attraverso l’accesso al credito finalizzato all’acquisto, o acquisizione in leasing, di beni materiali (macchinari, impianti, beni strumentali d’impresa, attrezzature nuovi di fabbrica e hardware) o immateriali (software e tecnologie digitali) ad uso produttivo. Sono ammessi tutti i settori produttivi, inclusi agricoltura e pesca, ad eccezione di attività finanziarie e assicurative e attività connesse all’esportazione e per gli interventi subordinati all’impiego preferenziale di prodotti interni rispetto ai prodotti di importazione.

 

Tipologie di investimento ammissibili

Il finanziamento deve essere interamente utilizzato per l’acquisto, o l’acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti, beni strumentali di impresa, attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo e hardware, nonché di software e tecnologie digitali, destinati a strutture produttive già esistenti o da impiantare, ovunque localizzate nel territorio nazionale. E l’investimento deve essere finalizzato alla creazione di un nuovo stabilimento o all’ampliamento di uno stabilimento esistente; oppure alla diversificazione della produzione di uno stabilimento mediante prodotti nuovi aggiuntivi o mediante la trasformazione radicale del processo produttivo. L’investimento viene coperto – fino al 100% – da finanziamento bancario, che può essere assistito dalla garanzia del “Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese” fino all’80% purché sia di durata non superiore a 5 anni e di importo compreso tra 20.000 e 4 milioni di euro. Il contributo del Ministero dello sviluppo economico è un contributo (pari agli interessi) del 2,75% per gli investimenti ordinari e del 3,575% per gli investimenti in tecnologie relative a “industria 4.0”.

Nuova Sabatini in numeri

La finanza agevolata per la transizione energetica: dalla Sabatini Green alle comunità energetiche

«La Nuova Sabatini – aggiunge Cavallera – prevede una specifica dotazione finanziaria nell’ambito delle risorse destinate ad investimenti a basso impatto ambientale da parte di micro, piccole e medie imprese». Nello specifico, si tratta di investimenti green correlati all’acquisto, o acquisizione nel caso di operazioni di leasing finanziario, di macchinari, impianti e attrezzature nuovi di fabbrica ad uso produttivo, a basso impatto ambientale, nell’ambito di programmi finalizzati a migliorare l’ecosostenibilità dei prodotti e dei processi produttivi. Le agevolazioni per la transizione green sono rinvenibili in Legge di Bilancio e anche nel Pnrr. Grazie ai 2,2 miliardi del Pnrr molte Regioni italiane stanno attivando i bandi per supportare l’avvio di comunità energetiche. «Nello specifico, le comunità energetiche sono aggregazioni composte da enti pubblici locali, piccole e medie imprese, enti territoriali che scelgono di collaborare tra loro per produrre, consumare e gestire energia pulita attraverso uno o più impianti locali», dice Cavallera. Sempre in area Pnnr, 450 milioni di euro dei fondi del piano saranno destinati nel 2023 a sostenere la produzione di idrogeno verde in aree industriali dismesse, «soprattutto del sud Italia, con il duplice obiettivo di convertire gli stabilimenti inutilizzati e favorire la crescita delle fonti energetiche rinnovabili». Nell’anno appena iniziato infine, in molte Regioni saranno attivati i bandi finanziati dal Fondo europeo di sviluppo regionale 2021/2027, tra i quali alcuni rivolti all’efficientamento energetico e promozione dell’utilizzo delle energie rinnovabili delle piccole e medie imprese.

 

Chi è Trigenia

Massimo Catania, ceo e founder Trigenia

Trigenia, fondata a Torino dal ceo Massimo Catania, nasce come Energy Service Company (o ESCo) e si è evoluta fino a diventare un abilitatore del 4.0. Oggi circa la metà del fatturato deriva da software di controllo e algoritmi sviluppati in house per la gestione intelligente e sostenibile degli impianti industriali. E ammonta a 4,5 milioni di euro, includendo anche BT Digital Automation Srl, la società focalizzata su automazione industriale acquisita al 50% a gennaio 2021. Trigenia offre a chi vuole fare efficienza energetica un servizio interamente chiavi in mano, dalla diagnosi dei consumi, all’analisi dei possibili risparmi, fino alla scelta delle soluzioni tecnologiche per ottimizzarli e alla messa in servizio dei sistemi. Spaziando anche nel campo della ricerca della finanza e delle agevolazioni. La società è strutturata in tre divisioni: efficienza energetica, area digital e finanza agevolata (per quest’ultima divisione il partner è Contributi Europa). Le tre business unit sono interconnesse e consentono di dare un servizio integrato a clienti come Magneti Marelli, Michelin, Pirelli, gruppo Miroglio, Ferrero.














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