Federmacchine: fatturato + 3,5% e previsioni + 4,3% per il 2017

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Bilancio positivo per l’industria italiana del bene strumentale con tutti i principali indicatori economici in crescita. Riconfermato Salmoiraghi alla presidenza, Calcagni e Lesce vicepresidenti, Mariotti segretario generale

Nel 2016, il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali si è attestato a 42,5 miliardi di euro, segnando un incremento del 3,5% rispetto all’anno precedente. Il risultato è stato determinato principalmente dal buon andamento delle consegne sul mercato interno, trainate dalla vivace domanda di beni di investimento. Sono positive le previsioni per il 2017 anche in virtù delle misure previste dal Piano Nazionale Industria 4.0: secondo l’indagine svolta dal Gruppo Statistiche Federmacchine sulle 13 associazioni federate, rispetto agli ordini raccolti dai costruttori italiani di beni strumentali sul mercato domestico nel 2017, il 65% è stato acquisito in regime di Iperammortamento e il restante 35% con il Superammortamento. Sono questi i dati di consuntivo presentati da Sandro Salmoiraghi, riconfermato presidente Federmacchine, in occasione dell’annuale assemblea della federazione delle imprese italiane costruttrici di beni strumentali. L’assemblea privata di FEDERMACCHINE, riunitasi oggi pomeriggio, ha riconfermato Sandro Salmoiraghi alla guida della federazione  per il biennio 2017-2018. Sandro Salmoiraghi (ACIMIT) prosegue così il suo mandato per altri due anni, coadiuvato nella sua attività dal vicepresidente vicario Marco Calcagni (ACIMGA) e dal vicepresidente Giuseppe Lesce (UCIMA). Segretario generale è Alfredo Mariotti.







Sandro Salmoiraghi, Presidente Federmacchine

La ripresa del consumo domestico

In particolare, secondo i dati elaborati dal Gruppo Statistiche Federmacchine, il fatturato dell’industria italiana costruttrice di beni strumentali è cresciuto, del 3,5%, a 42,5 miliardi di euro. Nel confronto con il 2015, ben 12 dei 13 settori di Federmacchine risultano in crescita. La conferma della ripresa del consumo domestico, cresciuto, del 7,7%, a 21,5 miliardi, ha favorito sia le consegne dei costruttori sul mercato interno, che hanno registrato un incremento, del 9,4%, a 13 miliardi, sia le importazioni cresciute, del 5,3%, a 8,5 miliardi. Il dato di import su consumo è sceso di un punto percentuale rispetto all’anno precedente, fermandosi al 40%.

L’export

E’ decisamente più contenuto l’incremento registrato dall’export che, cresciuto dell’1,2%, si è attestato a 29,5 miliardi. Principali mercati di sbocco dell’offerta italiana sono risultati: Germania (3,2 miliardi di euro, +0,8%), Stati Uniti (2,9 miliardi di euro, -1,6%), Francia (2 miliardi, +8,5%) Cina (1,9 miliardi, -4,6%) e Spagna (1,2 miliardi, +10,7%). Un ragionamento a parte merita il dato di export su fatturato risultato pari al 69%, in calo rispetto all’anno scorso quando si attestò al 71%. Il ridimensionamento registrato a partire dal 2014 è testimonianza della ripresa di vigore della domanda italiana che finalmente è tornata a investire in tecnologia di produzione.

Il saldo complessivo dei settori che fanno capo a Federmacchine, è stato positivo per 21 miliardi di euro (-0,5% rispetto all’anno precedente). In particolare il saldo della bilancia commerciale del paese è risultato in attivo per 51,5 miliardi di euro. Dei tre comparti attivi (Abbigliamento & Arredamento, Meccanica, altri manufatti) il settore delle macchine e apparecchi meccanici, nel quale è compreso tutto il comparto del bene strumentale rappresentato da Federmacchine, è quello che ha fornito di gran lunga il contributo maggiore (48 miliardi di euro), alla bilancia del paese.

 

Assemblea Generale Federmacchine: da sinistra a destra Gregorio De Felice, Chief Economist Intesa Sanpaolo, il riconfermato presidente Sandro Salmoiraghi ed Elio Catania, presidente confindustria digitale.

Le previsioni per quest’anno

Anche il 2017, come evidenziato dalle previsioni elaborate dal Gruppo statistiche Federmacchine, sarà positivo per il settore. La produzione crescerà, del 4,1%, a 44,3 miliardi. L’export salirà, del 3,1%, a 30,4 miliardi. Il consumo andrà oltre quota 22,5 miliardi (circa il 5% in più rispetto al 2016) trainando soprattutto le consegne dei costruttori italiani che saliranno, del 6,4%, a 13,8 miliardi. Crescerà comunque anche l’import, del 2,7%, a 8,8 miliardi.

«Di fatto – ha affermato il presidente Federmacchine Sandro Salmoiraghi – con il Piano Nazionale Industria 4.0, l’Italia si è dotata di un piano di politica industriale efficace. Sono pochi i paesi Europei a poter contare su un sistema di supporto e incentivi all’innovazione così strutturato. Iper e Super-ammortamento, Nuova Sabatini, Credito d’imposta per le spese di Ricerca e Sviluppo, Patent Box, misure per le Start-up e le PMI innovative sono tutte misure che stanno funzionando bene».

Gli effetti positivi del   Piano Calenda

«Rispetto ad un primo momento di timore dovuto alla necessità di comprendere e chiarire i termini delle misure – ha affermato Sandro Salmoiraghi – le industrie italiane hanno dimostrato di apprezzare i provvedimenti contenuti nel piano e i dati di raccolta ordini sul mercato italiano lo confermano». Secondo l’indagine svolta dal Gruppo Statistiche federmacchine sulle 13 associazioni federate, rispetto agli ordini raccolti dai costruttori italiani di beni strumentali sul mercato domestico nel 2017, il 65% è stato acquisito in regime di Iperammortamento e il restante 35% con il Superammortamento.

«Detto ciò i passi da fare sono ancora moltissimi e, per questo – ha continuato Sandro Salmoiraghi – chiediamo alle autorità di governo di non abbandonare il campo proprio ora che le misure cominciano a dare i primi frutti. In particolare, potrebbe essere utile trasformare il Superammortamento in provvedimento strutturale, anche per adeguare gli attuali coefficienti di ammortamento che non corrispondono più alla reale durata dei beni, e prevedere l’inserimento dell’Iperammortamento anche nella prossima Legge di bilancio, prolungandone l’operatività rispetto agli attuali termini fissati”».

Salmoiraghi: insistere con le misure e intervenire sulle politiche fiscali

«D’altra parte – ha concluso il presidente Federmacchine – corretta e lungimirante è la volontà del governo di attivare lo sviluppo di un grande piano nazionale per la formazione in chiave Industria 4.0. Ma ciò non è sufficiente. Occorre intervenire anche sulle politiche fiscali e contributive anzitutto con l’azzeramento del cuneo fiscale per i giovani neoasunti e una ulteriore riduzione per tutti gli altri».














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