Elio Catania (Mise) all’assemblea Anie: serve una cabina di regia per i progetti finanziabili dal Recovery Fund

Elio Catania, Senior Advisor e Consigliere per la politica industriale

di Marco de’ Francesco ♦︎  La Commissione Europea ha posto dei paletti alla concessione dei fondi per la trasformazione digitale del Paese: tempi certi e riforme strutturali. Occorre una governance interministeriale che verifichi costantemente lo stato di avanzamento dei progetti. Elio Catania è stato al vertice di Ibm, Ferrovie, Atm, Confindustria Digitale

 







«Occorre una governance, una cabina di regia per i progetti finanziabili dal Recovery Fund». Quelli, cioè, che potrebbero essere supportati da “Eu Next Generation”, un fondo europeo dotato, a livello continentale, di una capacità finanziaria di 750 miliardi di euro. Per l’Italia, vale 209 miliardi, di cui 82 miliardi di sussidi e 127 di prestiti.  I piani, però, vanno vagliati dall’esecutivo continentale guidato dalla presidente Ursula Von Der Leyen. Che ha già annunciato che fisserà dei paletti. Lo ha affermato Elio Cosimo Catania, Consigliere Politica Industriale del Ministero dello Sviluppo Economico, nel contesto dell’assemblea annuale (denominata “Tecnologie per la ripresa”) della Federazione Anie, che rappresenta le imprese elettrotecniche ed elettroniche e che è aderente a Confindustria.

L’Europa chiede tempi certi e riforme strutturali per il Paese

La questione è questa: l’Europa ha fatto sapere al governo italiano che questo dovrà rispettare una stretta tempistica nella definizione dettagliata dei progetti, anche dal punto di vista dell’individuazione dei costi finanziabili. Inoltre ha posto la condizione della realizzazione di importanti riforme: del fisco, della pubblica amministrazione e  giustizia. «E – ha concesso Catania – queste cose richiedono tempi lunghi, in Italia». C’è il rischio di farsi trovare impreparati e di perdere i fondi.

La cabina di regia

«Pertanto – ha continuato Catania – occorre una struttura ad hoc, una cabina di regia che si occupi non solo della fare si preparazione, ma anche di quella di esecuzione dei progetti.  Una organizzazione di project control che esegua una verifica costante dello stato di avanzamento dei piani, e che lanci l’allarme nel caso in cui uno di loro sia in ritardo nella tabella di marcia. È fondamentale. I progetti sono molti, e tanti sono legati ad altri ministeri. Peraltro, è opportuno che il ministro per la Pubblica Amministrazione Fabiana Dadone inizi  a rendere esecutivi i piani che ha inserito nella lista del Recovery Fund». D’altra parte, ha affermato Catania, «il Ministero dello Sviluppo Economico è aperto al confronto e al lavoro comune con gli altri dicasteri».

Come sarà costituita questa cabina di regia?

Catania non ha chiarito  come sarà costituita la governance. Si sa che la Commissione Europea ha fatto sapere di volersi relazionare con un interlocutore unico, per cui c’è chi pensa che potrebbe trattarsi di un ufficio interno alla presidenza del consiglio; ma le parole di Catania fanno però pensare ad una struttura più vasta interministeriale. E, anzi, Catania ha citato la Francia, «dove il presidente Emmanuel Macron,  che pure può contare sull’ottima pubblica amministrazione transalpina, ha creato per progetti legati al Recovery Fund una governance a tre livelli: uno centrale, uno periferico e uno territoriale, per avere un controllo effettivo della situazione in qualsiasi momento».

Cos’è la Federazione Anie

Le imprese aderenti hanno un fatturato complessivo di 84 miliardi di euro e 500mila occupati: la Fondazione rappresenta tutta l’industria elettrotecnica ed elettronica nazionale con le tecnologie per i quattro settori strategici: trasporto ferroviario, energia, building e industria. I comparti della Federazione sono i più avanzati e investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in ricerca e sviluppo effettuato dal settore privato in Italia.














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