Ecodian, arriva una nuova arma bio firmata Isagro

Giorgio Basile
Giorgio Basile, presidente di Isagro

di Filippo Astone ♦ Autorizzata Ecodian di Isagro, soluzione completamente biologica per la salvaguardia delle colture.

Proteggere le orticolture da parassiti che le possono distruggere o creare danni alla salute del consumatore. È lo scopo di Ecodian Sl, una soluzione totalmente biologica realizzata da Isagro in collaborazione con Novamont. Ecodian ha ottenuto dal Ministero della Sanità l’autorizzazione alla commercializzazione sul territorio italiano Ecodian è uno dei primi prodotti della categoria “biosolution”, categoria che rappresenta uno dei pilastri della strategia di Isagro, aziende di agrofarmaci tra i leader in Italia (circa 150 milioni di euro di giro d’affari, con un piano di sviluppo che si propone di arrivare a 200 nel giro di quattro anni), quotata in Borsa, fondata e diretta da Giorgio Basile. Le biosolution rappresentano una delle ultime frontiere delle sostenibilità ambientale, e dimostrano come, oggi, il concetto di sostenibilità coincida sempre di più con quello di innovazione.







Mercato da coltivare

Il mercato mondiale delle biosolutions vale oggi 2,5 miliardi di dollari. Il 10% è realizzato in Italia dove, nei prossimi tre anni, è previsto il raddoppio dei volumi di utilizzo. «Vogliamo accrescere il nostro peso in questo settore – dice il Presidente di Isagro, Giorgio Basile (foto in alto) – e l’Italia è un mercato importante. Abbiamo sempre creduto nelle biosolutions come soluzione per rispondere alle crescenti necessità di aumentare la produzione a parità di suolo, ma soprattutto con esse Isagro vuole accompagnare le sempre maggiori competenze tecnico-agronomiche espresse dalle aziende agricole italiane in materia di lotta integrata per la difesa dei vegetali».

Campo di cereali
Campo di cereali

Come agisce Ecodian

Il prodotto (destinato a orticole e floricole in pieno campo o serra) controlla un temibile fitofago, la Spodoptera littoralis (nota come Nottua del cotone), attraverso il “disorientamento sessuale”, ossia impedendo al maschio di raggiungere e fecondare la femmina che, dunque, non genererà uova e larve, responsabili del danno alle culture. Il mancato accoppiamento avviene grazie al rilascio di un feromone (identico a quello delle femmine vergini) da parte di un filo in cellulosa (tecnologia brevettata Isagro) rivestito in Mater-Bi (materiale esclusivo Novamont), formando “tracce” feromoniche predominanti su quelle delle femmine; in tal modo il maschio segue tali tracce artificiali, ma senza mai raggiungere le femmine. È così che vengono impediti accoppiamento e riproduzione.

Il contenimento dell’insetto avviene quindi con utilizzo ridotto di insetticidi di sintesi e dunque in linea con i principi della sostenibilità delle produzioni agricole.

Ecodian, dopo 150-180 giorni di esposizione agli agenti atmosferici si considera esaurito e abbandonabile nel terreno dove verrà degradato dai microrganismi del suolo.

Ecodian sl, frutto delle sinergie fra Isagro e Novamont

Ecodian ha un doppio contenuto di ricerca avanzata e sviluppo completamente made in Novara, la città piemontese che ha scritto la storia della Chimica italiana e mondiale. A Novara insistono infatti sia il Centro Ricerche di Isagro che il Centro Ricerca e Sviluppo di Novamont, aziende entrambe eredi della tradizione Montecatini prima e Montedison poi.

Isagro è nata, tecnicamente, da un vero e proprio spin-off di Montedison, operato proprio da Giorgio Basile. Novamont, invece, nasce da un gruppo di ricercatori capitanato da Catia Bastioli, che ha lasciato la Montedison e si è dedicato al suo progetto avveniristico sulle bioplastiche.

«Questo risultato, che affonda le radici nella tradizione Montedison, sottolinea il valore dell’interdisciplinarietà e della connessione tra tradizione e innovazione al servizio di una migliore qualità ambientale per il mondo agricolo, il settore chiave su cui ricostruire un futuro di qualità», ha dichiarato Catia Bastioli, Amministratore Delegato di Novamont.

Campo di mais
Campo di mais

Mais, patate e grano

Il Mater-Bi di Novamont è noto al grande pubblico perché costituisce il componente basilare dei sacchetti biodegradabili e compostabili che oggi sono diventati uno standard nella grande distribuzione, che ha il divieto di usare i vecchi shopping bag in plastica, altamente inquinanti. Il Mater-Bi è costituito da amido di mais, di patate o di grano allo stato naturale, opportunamente trattato e mischiato con una piccolissima parte di polimeri sintetici, derivati essenzialmente dal petrolio, ma con procedimenti che ne rendono le molecole biodegradabili . Il Mater Bi è quindi un materiale completamente biodegradabile, adatto ad essere utilizzato con i rifiuti organici per produrre compost, ed è certificato dal marchio OK compost, che garantisce la conformità alle norme europee per il packaging biodegradabile emanate nel 2001 (la direttiva EN 13432). Oltre che nella grande distribuzione, viene utilizzato in molteplici settori, come la produzione di piatti e posate per il catering, la realizzazione di teli per la pacciamatura delle colture, la produzione delle parti consumabili di pneumatici.

 

In pratica, il Mater-Bi è il componente base di una nuova generazione di bio-plastica derivata da materie prime naturali, che durante l’uso ha le stesse caratteristiche fisico-chimiche della plastica, ma è completamente biodegradabile una volta abbandonata nell’ambiente. Le molecole di questo materiale sono anch’esse dei polimeri (lunghe catene di atomi di carbonio con appesi atomi di idrogeno) come nel caso di plastiche di derivazione petrolifera (es.il polietilene )ma con una struttura e una composizione diversa, che consente agli agenti naturali di aggredire le lunghe catene di atomi spezzandole e riducendole a componenti che possono essere assorbiti dall’ambiente senza effetti tossici, e che addirittura possono sostenere la vita di organismi, dai batteri alle piante.














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