De’Longhi: ricavi 2022 a 3,16 miliardi (-2%)

Il risultato è in linea con la parte alta della guidance della società grazie anche ad un quarto trimestre migliore delle attese

Stabilimento De' Longhi

Ricavi 2022 in lieve calo per il Gruppo De’ Longhi, che ha registrato 3,16 miliardi (-2%). L’andamento è risultato in linea con la parte alta della guidance della società grazie anche ad un quarto trimestre migliore delle attese, seppure in flessione su base annua.

«Ritengo che il risultato ottenuto sul fronte dei ricavi nell’anno 2022 sia da valutare positivamente alla luce delle numerose sfide e crescenti difficoltà che il Gruppo si è trovato ad affrontare, come la drammatica evoluzione geopolitica e la dinamica inflattiva che hanno inevitabilmente deteriorato la fiducia e la capacità di spesa dei consumatori – commenta Fabio De’ Longhi, Amministratore Delegato del Gruppo De’ Longhi. Ciononostante, il Gruppo è stato in grado di mantenere un livello delle vendite ben superiore ai 3 miliardi di Euro, grazie al rafforzamento degli investimenti in comunicazione a supporto dei nostri brand, alla crescita del comparto del caffè e alla diversificazione della nostra presenza internazionale».







Il 2022 ha visto il Gruppo concludere una prima parte dell’anno in territorio positivo, sostenuto da una brillante performance del caffè, per poi evidenziare nel corso dei successivi trimestri un calo generalizzato del fatturato ad un tasso mid-single digit. Tale cambio di scenario è imputabile a diversi fattori, come la complessa situazione geopolitica e la sfavorevole dinamica inflattiva, oltre ad un confronto sfidante con la straordinaria crescita realizzata nel 2021. Questi fattori hanno temporaneamente indebolito la domanda di beni nell’area europea, mentre nelle altre aree geografiche il Gruppo è stato in grado di mantenere il trend delle vendite in territorio positivo.

«L’andamento del quarto trimestre, migliore delle iniziali attese – unitamente agli effetti delle azioni implementate per la riduzione del magazzino ed il controllo dei costi – prelude ad un possibile andamento dei margini dell’anno appena chiuso allineato alla parte alta della nostra guidance, che stimava un Ebitda adjusted nell’intervallo di 320-340 milioni di Euro – prosegue De’ Longhi – ci confrontiamo ora con un 2023 ancora denso di incertezze, derivanti per lo più da quei fattori macroeconomici e geopolitici che hanno caratterizzato l’anno appena chiuso. In questo contesto, vediamo un anno con vendite in leggera flessione; ad un primo semestre debole, per effetto dell’ulteriore de-stocking da parte del retail e di una nostra scelta strategica di uscire dal mercato del condizionamento mobile negli Stati Uniti, vediamo seguire un secondo semestre in lieve ripresa. A livello gestionale, sarà necessario proseguire nell’attento monitoraggio del livello del magazzino e del recupero delle efficienze produttive e logistiche nonché del controllo dei costi in generale».














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