Dassault Systemès in Cina spiega il “Rinascimento dell’ industria” mondiale

dal nostro inviato  Marco de’ Francesco ♦ La multinazionale francese sceglie il palcoscenico della più importante fiera dell’ industria in Estremo Oriente per ribadire la centralità della piattaforma software per la progettazione 3DExperience. Uno strumento che proietta la manifattura nell’era della digital transformation sulla base della diffusione e accessibilità del know how. E che ha aperto le porte a  collaborazioni con giganti cinesi come Casc, Huawei, Csic e Cetc

«I nuovi leader globali dell’industria? Saranno quelli in grado di utilizzare conoscenze e know-how al fine di produrre nuove esperienze per aziende e consumatori». Parole di Guillaume Vendroux, Ceo Delmia – brand della multinazionale francese Dassault Systèmes (“imparentata” con il gigante transalpino dell’aeronautica Dassault Aviation) – pronunciate nel corso di un’intervista a Industria Italiana a margine dell’evento “Manufacturing in the Age of Experience” organizzato dal colosso del software per la progettazione in 3D (e altro) a Shanghai, in concomitanza con il Ciif, la fiera internazionale cinese dell’industria.







La questione si pone nei seguenti termini: grazie alle nuove tecnologie digitali, le aziende possono offrire ai consumatori esperienze non immaginabili qualche anno fa. Ad esempio, si può implementare online il software di un’automobile per sperimentare diversi stili di guida; e ancora, le imprese possono utilizzare l’analisi dei dati per trarre elementi utili al fine di prendere decisioni strategiche, o per impostare un ciclo di verifiche che inizia con il monitoraggio in real time delle macchine e termina con la manutenzione preventiva. Per fare tutto ciò occorrono conoscenze; e qui la multinazionale sottolinea il ruolo della piattaforma 3DExperience, un software che consente alle imprese di svolgere più attività in un unico ambiente di esecuzione. Parliamo di progettazione e servizi di modellazione 3D, gestione dei dati, collaborazione sociale, simulazione e indicizzazione dei Big Data in tutte le discipline aziendali, dall’ingegneria alle vendite; ma anche di sistemi per sperimentare virtualmente l’utilizzo di un prodotto nel mondo reale. Inoltre a 3DExperience è collegato un market-place, che mette l’uno di fronte all’altro buyer e consumer e consente lo scambio di soluzioni. La piattaforma ha  consentito alla multinazionale di siglare importanti collaborazioni con giganti cinesi come Casc, Huawei, Csic e Cetc, tutti presenti in fiera.

 

Guillaume Vendroux, Ceo Delmia

Il “Rinascimento Industriale” secondo Dassault Systèmes

Grazie alle nuove tecnologie digitali si possono offrire ad aziende e consumatori esperienze prima inimmaginabili, e che pertanto fanno al differenza sul mercato; ma le industrie devono possedere le conoscenze adatte. «Quando si parla di Rinascimento – ha affermato Guillaume Vendroux – sotto un profilo storico, c’è un elemento caratterizzante che emerge: con Johannes Gutemberg, e quindi con l’invenzione della stampa, la diffusione della cultura raggiunse livelli prima neppure immaginabili. Noi pensiamo che oggi, con la tecnologia digitale, stia accadendo qualcosa di simile, e riteniamo che conoscenza e know how siano fattori chiave differenziali per determinare chi saranno i nuovi leader nell’industria: l’abilità nel catturarli, capitalizzarli e diffonderli sarà un fattore assolutamente critico, da questo punto di vista. E dunque la questione è questa: come possiamo farlo, nel miglior modo possibile? Dal nostro punto di vista, la piattaforma 3DExperience è lo strumento adatto per conseguire questo fine. Grazie ad essa, ci poniamo come abilitatori del Rinascimentodell’ Industria ».

Secondo l’azienda, se nel Rinascimento “storico” la chiave per la trasmissione del sapere è stata il libro, ora è l’esperienza. Cosa significhi, nel mondo Dassault, questo termine, è stato chiarito in un articolo che abbiamo pubblicato precedentemente da Guido Porro, al tempo Ceo di Dassault Systèmes Italia. Dal punto di vista di ciò che offre l’azienda, si tratta del superamento del digital twin: con la piattaforma di progettazione 3DExperience non solo è possibile virtualizzare con grande realismo l’immagine del prodotto, e quindi di modificarne alcune caratteristiche (per esempio, nel caso di una macchina, i colori delle portiere o i materiali dei cerchioni; e ciò in base ai gusti del cliente) prima che questo sia realizzato in concreto, ma anche, grazie all’implementazione online del software, gestire l’inserimento di qualità che saranno proprie del prodotto in corso di utilizzo. Per esempio, si potrà far sì che il consumatore finale sperimenti una guida più sportiva in un safari in Kenya, o più rilassata in un centro cittadino.

 

Guido Porro, Vice President of Value Solutions Channel, Dassault Systèmes

 

Porro, in tal senso, parlava di iperrealismo e super-costumizzazione. Il fatto è che i prodotti che si possono realizzare con la piattaforma hanno tre caratteristiche che definiscono l’esperienza del cliente: sono connessi, e quindi forniscono feedback; contestuali, e cioè interattivi; e continuativi, nel senso che la loro capacità di rispondere non finisce mai. Si tratta dunque di una relazione prodotto-customer che non termina, finché il cliente finale fa uso del bene; e che non sarebbe stata neppure immaginabile solo pochi anni fa. Dunque, facendo un passo indietro, secondo Dassault grazie alle nuove tecnologie digitali si possono offrire ad un pubblico indeterminato esperienze di qualità superiore; ma per far ciò, le industrie devono possedere le conoscenze adatte. E qui, sempre per la multinazionale, entra in gioco la piattaforma 3DExperience: perché da una parte consente quel genere di virtualizzazione di cui abbiamo parlato; dall’altra è anche un market-place, che mette l’uno di fronte all’altro buyer e consumer. E poi c‘è un altro aspetto importante.

Le conoscenze servono anche alle imprese e ai singoli dipendenti, per prendere decisioni. Da questo punto di vista, ci si riferisce all’analisi dei dati che provengono non solo dai processi o dai prodotti, ma anche dalla filiera. Perciò, secondo Vendroux, «una delle leve fondamentali per l’efficienza delle aziende è l’intelligenza artificiale. Se la conoscenza è il core di tutto, l’AI è lo strumento funzionale per acquisire conoscenze e know-how, e ciò al fine di consentire agli individui di prendere le decisioni in azienda o di aiutarli nel farlo».

 

Bruno Latchague, Senior Evp, Global Brands, Indirect channels for value and volumes, Dassault Systèmes
Per Dassault Systèmes l’emergere di nuove categorie di industrie, di soluzioni e di consumatori determina la necessità di un utilizzo diverso delle conoscenze

Secondo la multinazionale francese, d’altra parte, ciò che definisce “Rinascimento dell’ Industria ” non è un fenomeno di cui si possa non tenere conto.È per Dassault Systèmes un evento in corso d’opera. Si stanno verificando tre cambiamenti importanti, ha affermato Bruno Latchague, Senior Evp, Global Brands, Indirect channels for value and volumes, Dassault Systèmes, nel suo intervento: «Bisogna tenere presente che si stanno sviluppando nuove categorie di industrie, di soluzioni, ma soprattutto di consumatori. Facciamo alcuni esempi: si pensi  alle grandi aziende che sono convenute qui a Shanghai, per essere sempre di più competitive nella manifattura, nell’industria; vogliono posizionarsi in prima linea nella produzione di esperienze grazie i prodotti destinati ai loro clienti. O si pensi alle Pmi, che sono qui per reinventare il modo di distribuire i prodotti; ma anche a una giovane imprenditrice, qui presente, che intende utilizzare soluzioni, esperienze e conoscenze per costruire un razzo. Così, dalla grande industria alle Pmi, si vuol far leva sulla conoscenza e sul know-how per produrre cose. Quando invece pensiamo a nuove categorie di soluzioni, qui c’è l’esempio di una società biometrica, che può fare simulazioni sul corpo umano, in chiave medica. Quando invece ci riferiamo ai nuovi consumatori, pensiamo a Singapore».

Il caso della città-stato posta sulla punta meridionale della penisola malese, quarto centro finanziario del mondo e metropoli cosmopolita da poco più di 5 milioni di abitanti, è già stato affrontato da Industria Italiana, ed è reperibile qui: Dassault Systèmes sta realizzando una versione virtuale della città. Un modello 3D unificato, sviluppato da Singapore’s National Research Foundation e basato sulla piattaforma 3DExperience di Dassault Systèmes; e nel contempo uno strumento di pianificazione 3D (dal costo di 73 milioni di dollari) per simulare scenari presenti e futuri. In pratica, si assiste all’integrazione dei processi che costituiscono la vita di una città: reti elettriche, logistiche, dei rifiuti urbani, delle telecomunicazioni; nonché le reti consentono la diffusione del calore, dell’illuminazione, e altro. «Tutto a favore dei cittadini, che sperimentano nuove esperienze grazie alla conoscenza. O pensate a  Ikea, che utilizza le nostre soluzioni per ridisegnare i mobili, in vista di una usabilità più avanzata».

 

Una veduta di Singapore

Tre passaggi tecnologici (in sintesi) per comprendere il cambiamento in atto

Secondo Dassault Systèmes «i mondi virtuali supportano gli utenti nel testare e perfezionare idee per nuove esperienze in modo rapido, economico e sicuro; e aiutano ad analizzare i dati forniti da IoT nel loro contesto, incrementando le loro conoscenze e know-how. Peraltro, le piattaforme Made-for-cloud consentono agli operatori di sfruttare queste ultime attraverso mondi virtuali. Sebbene questi mondi siano stati utilizzati dai leader di settore per anni, le piattaforme sono la chiave per sfruttare tutto il loro potenziale: accessibili tramite il cloud, consentono anche alle aziende più piccole di trasformare un settore o di crearne uno completamente nuovo. Infine, i marketplace basati su piattaforma facilitano l’individuazione, l’assunzione e la collaborazione in pochi minuti di specialisti funzionali e produttori in qualsiasi parte del mondo».

 

Videata di Delmia, software di produzione digitale Plm
Come la piattaforma 3DExperience trasforma conoscenze in esperienze (per le aziende e per i consumatori)

La piattaforma è il cuore dell’offerta della multinazionale francese, in Cina, in Italia e nel mondo. Consente alle imprese di svolgere più attività: progettazione e servizi di modellazione 3D, gestione dei dati, collaborazione sociale, simulazione e indicizzazione dei Big Data in tutte le discipline aziendali, dall’ingegneria alle vendite; ma anche sistemi per sperimentare virtualmente l’utilizzo di un prodotto nel mondo reale. È un software che può essere installato sul server del cliente o fruito in cloud pubblico o privato. Tutte le capacità digitali di cui dispone sono in realtà state sviluppate negli anni con singoli brand: 3DExcite, 3DVia, Biovia, Catia, Delmia, Enovia, Exalead, Geovia, Netvibes, Simulia, Solidworks. Questi marchi sono stati poi associati e “fusi” nello stesso strumento, tanto che l’operatore ha l’impressione di utilizzarne un solo.

Prendiamo una delle funzioni della piattaforma, quella relativa all’IioT & manufacturing analytics. In una sorta di circolo chiuso, l’attività di monitoraggio in real time delle macchine è realizzata con Delmia (anche grazie all’acquisto dell’americana Apriso, nel 2013, e alla collaborazione con la californiana Osisoft, un produttore di software applicativo per la gestione dei dati in tempo reale, denominato PI System; quest’ultima a Shanghai era partner dell’evento. Delmia, invece, è il software di produzione digitale Plm dell’azienda. Consente ai produttori di definire, pianificare, creare, monitorare e controllare virtualmente tutti i processi di produzione, dalla pianificazione iniziale del processo alla simulazione di assemblaggio fino alla definizione completa dell’impianto di produzione e delle attrezzature); quanto invece al machine learning e all’analytics predittiva, queste sono svolte da Exalead; quanto alla pianificazione della manutenzione predittiva, questa è realizzata grazie a Delmia (che per questa funzione nel 2016 ha acquisito Ortems, fornitore di soluzioni software per la pianificazione e la programmazione della produzione e della supply chain).

Quanto alla manutenzione preventiva, ci si affida a Delmia Apriso; quanto infine all’integrazione di tutte queste funzioni di IioT e di Analytics, si realizza grazie a Delmia Apriso e a Osisoft. In questo caso l’azienda, che tramite le conoscenze fornite dalla piattaforma controlla le macchine, i processi, definisce le migliori strategie manutentive. «Alla fine – ha affermato Latchague – l’industria è il processo di creazione del valore, che è però attualmente in evoluzione. Si tratta di capitalizzare la conoscenza per abilitare nuovi paradigmi in base ai quali gli attori di questo procedimento lavoreranno insieme per amministrare e ottimizzare la produzione».

 

Fiera di Shangai: dimostrazione della piattaforma 3DExperience

 

Ma la piattaforma può anche essere utilizzata per ottimizzare il network del valore, per esempio monitorando il costo complessivo della catena di approvvigionamento (acquisti, inventario, produzione e trasporti), ma anche il chilometraggio e l’utilizzo dei veicoli, nonché l’utilizzo delle risorse del reparto di produzione. Secondo Dassault, con 3DExperience l’offerta è olistica; e riguarda la conoscenza, che si traduce in esperienze per l’impresa o per il cliente finale. Si diceva della virtualizzazione. L’azienda che dispone di prototipi virtuali può presentarli alla clientela per vagliarne le reazioni, accorciando il time-to-market. Ma la questione riguarda sempre di più il consumer, come ci spiegavaPorro qualche mese fa: «L’interconnessione e l’analisi dei dati non significano solo la possibilità di realizzare prodotti standard che piacciano alla maggior parte dei clienti, né di creare pezzi unici per singoli consumatori; significano anche la possibilità di produrre, online, modifiche alle release del software all’interno del prodotto, ai fini di una ulteriore customizzazione. »

«Ad esempio, si pensi alle “centraline” delle auto, che poi sono il motore software dei mezzi: c’è la possibilità di modificarle anche a distanza, in modo tale da fornire un’esperienza di utilizzo della macchina che sia diversa tra un cliente di Dubai e uno russo. E questo si può fare in linea. E già si parla di auto predisposte a divenire “autonomous car” grazie all’upgrade del software, anche senza modifiche dell’hardware. È una vera rivoluzione». Così, la personalizzazione non dipende solo dalla flessibilità in ambito manufacturing, ma può avvenire lungo tutto il ciclo di vita del prodotto, anche quando è già uscito di fabbrica. Tutto ruota attorno all’esperienza del cliente. Quanto all’altro importante utilizzo delle conoscenze, quello diretto a prendere decisioni, con la piattaforma, ad esempio, si può compiere il lean management.

Con una schermata si può valutare la capacità dell’azienda e dei singoli operatori di realizzare gli obiettivi nei tempi previsti; e qualora i risultati non siano positivi o i tempi non siano rispettati, il sistema aiuta a prendere azioni correttive – che peraltro possono essere estese in automatico a tutte le fabbriche di Dassault Systèmes. Secondo Vendroux, «Alla fine la conoscenza è sempre diretta alle persone: serve a prendere decisioni. È tuttavia probabile che sia i decision-maker che la forza lavoro del domani saranno assai più agguerriti in fatto di tecnologia, e anche più “flessibili”, nel senso che dovranno essere in grado di adattarsi più velocemente ai cambiamenti, e anche al modo di fare funzionare nuovi prodotti. Da questo punto di vista, il rinascimento industriale è profondamente “human-centric”. Si capitalizza la conoscenza per consentire alla forza di lavoro dell’azienda di competere in modo più efficiente in futuro e di dar vita ad un ecosistema migliore».

 

PartSupply in Solidworks_Copyright Dassault Systemes

Con il Marketplace, secondo Dassault Systèmes, si è creata la “fabbrica più grande del mondo”

Secondo Latchague, 3DExperience «è studiata per essere una piattaforma di business: l’altro anno abbiamo annunciato il marketplace, e quando si pensa all’evoluzione del nostro business, si noti quello che sta accadendo con Amazon e AliBaba: buyer e seller sono posti finalmente l’uno di fronte all’altro. Ciò accade anche in domini diversi, come quello turistico con AirB&B, ma anche nei trasporti con Uber». Per la multinazionale francese «solo 3DExperience incorpora un mercato B2B dedicato: è già la fabbrica più grande del mondo. Ed è anche una risorsa per identificare gli esperti in ogni disciplina e collaborare con loro, collegandoli a reti di valore personalizzate». Secondo Latchague, «di fatto la piattaforma consente lo scambio di soluzioni nel mondo industriale». Si ritorna perciò al concetto di conoscenza, e a quello di esperienza.

Il Marketplace, infine, riguarda due servizi distinti: Make, per produzione su richiesta, e Part Supply, un «catalogo di componenti 3D online completo e intelligente». Peraltro, secondo Dassault Systèmes la produzione additiva elimina la necessità di strumenti specializzati e dei loro processi. I produttori possono progettare ed elaborare digitalmente il loro prodotto e inviarlo direttamente alla produzione. Raggiungere la prima volta nel modo giusto e capitalizzare su questa nuova esperienza aiuta a rendere l’additivo più redditizio per la produzione. Forse per questo Dassault Systèmes e Sogeti High Tech, una società del gruppo Capgemini, hanno creato una partnership che fornirà soluzioni aerospaziali, di difesa, di trasporto e altre soluzioni integrate per esplorare e attuare l’uso della produzione additiva nel settore industriale. Ma quanto conta attualmente la produzione additiva di Dassault?

Per Vendroux «È una tecnologia chiave, che si espande in domini differenti: ingegneria, ingegneria manifatturiera (una branca di quella generale che si occupa della comprensione e dell’applicazione delle procedure ingegneristiche nei processi e nei metodi di produzione), simulazione. L’ingegneria manifatturiera è un argomento molto interessante perché consente una scomposizione di queste tre funzioni: ognuna, però, deve agire in modo molto collaborativo in vista della definizione del prodotto; di fatto, è una porta aperta a nuovi business model e ha a che fare con il marketplace, quella parte della piattaforma che consente la collaborazione tra manifattura e customer.»

«E ovviamente una delle porte che si aprono riguarda proprio la manifattura additiva: ci si può riferirsi ai fornitori presenti nella piattaforma per ottenere una tecnologia particolare che si desidera implementare, e si fa ciò attivando una interazione importante. Alla fine la tecnologia additiva influenzerà molto il nostro modo di vedere la manifattura, perché cambierà il nostro modo di intendere, ad esempio, il design per la manifattura o la capacità dello shopfloor di reagire velocemente. Perciò è un mondo nel quale siamo molto attivi: dobbiamo seguire questa tecnologia al massimo grado, e noi stessi forniamo molta tecnologia di progettazione generativa, simulazione e preparazione per la produzione, per cercare di essere un riferimento per le aziende».

 

Videata di Delmia, software di produzione digitale Plm

Le aziende come centri di formazione grazie ai mondi virtuali

Se conoscenza e know-how determineranno i nuovi leader dell’industria, si pone il problema della formazione del personale. Secondo Vendroux, «anzitutto, il personale del futuro dovrà essere dotato di un buon livello tecnico, per comprendere e avere confidenza con il mondo digitale – e ciò comporterà cambiamenti nel modo di formare ingegneri e lavoratori; ma forse un aspetto ancora più rilevante sarà quello dei soft-skill: alta adattabilità, alta agilità. L’idea di fornire informazioni in funzione delle decisioni da prendere, comporta un certo grado di autonomia. Ed essere autonomi in un mondo in continuo e veloce cambiamento richiede una forte flessibilità in diversi domini. Insomma, penso a persone open-minded, ma con consistenti competenze tecniche. In questo momento ci sono molte scuole che forniscono queste ultime abilità, e ad un livello adeguato; la sfida è come far crescere i soft skill per consentire una collaborazione efficiente».

Secondo l’azienda, «le richieste del mercato stanno cambiando così rapidamente che, affinché le aziende possano trovare le competenze di cui hanno bisogno e fornire stabilità alla carriera ai propri dipendenti, devono diventare centri di formazione. Anche in questo caso, i mondi virtuali, le piattaforme e i mercati di esperienze digitali in cloud hanno un ruolo importante da svolgere; ciò perché forniscono conoscenze e know-how rilevanti ai lavoratori, presentandoli come esperienze virtuali potenti e intuitive. Questo li rende veicoli ideali per il tutoraggio dei dipendenti nello svolgimento delle attività odierne e nel controllo di quelle del domani. La formazione continua, quindi, può diventare parte integrante delle attività quotidiane dei lavoratori, dotandoli di ruoli in rapida evoluzione attraverso l’apprendimento basato sull’esperienza, fornendo stabilità occupazionale e assicurando che i datori di lavoro possano coltivare in modo organico le competenze dei lavoratori». In fiera, nello stand di Dassault Systèmes, si mostrava peraltro come con la realtà aumentata i lavoratori possano apprendere facilmente a montare prodotti complessi, associando correttamente le varie parti.

 

Lo stand China Aerospace Science and Technology Corporation alla fiera di Shangai

Dassault Systèmes in Cina: le partnership con i giganti orientali

La multinazionale ha consistenti motivazioni per ritenere la Cina un Paese “strategico”. Per esempio Dassault Systèmes e China Aerospace Science and Technology Corporation (Casc) hanno firmato un accordo di cooperazione strategica. «Il patto coincide con la prima visita di Stato del Presidente francese Emmanuel Macron in Cina nel gennaio 2018 e sostiene gli sforzi di Francia e Cina per rafforzare la loro cooperazione tecnologica ed economica nel contesto delle iniziative industriali di “Industria del futuro” francese e del “Made in China 2025″». La piattaforma 3DExperience supporterà la trasformazione digitale di Casc e delle industrie cinesi per migliorare l’innovazione.

Quanto al gigante Huawei, ancora nel settembre del 2017, la società cinese impegnata nello sviluppo, produzione e commercializzazione di prodotti, di sistemi e di soluzioni di rete e telecomunicazioni e la multinazionale transalpina hanno firmato un memorandum d’intesa di cooperazione e hanno annunciato che le due società stanno lavorando a stretto contatto per consentire alla piattaforma francese di Dassault Systèmes di funzionare su Huawei Cloud. Altre partnership importanti sono state strette con China Shipbuilding Industry Corporation (Csic) uno dei due più grandi conglomerati delle costruzioni navali in Cina (l’altro è la China State Shipbuilding Corporation, Cssc) e con China Electronics Technology Group Corporation (Cetc) che si occupa di computer, apparecchiature elettroniche, sviluppo di software, servizi di ricerca, investimenti e gestione patrimoniale per applicazioni civili e militari.














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