Da Fjord di Accenture i trend 2019 per il futuro digitale

Nella visione annuale sul futuro del business, della tecnologia e del design della società di consulenza, le sette tendenze che emergeranno dal “caos digitale” odierno, dopo due decenni di rapida innovazione e crescita tecnologica

È un vero e proprio “caos digitale” quello che oggi, dopo due decenni di rapida innovazione e crescita tecnologica, spinge persone e organizzazioni a riconsiderare ciò che veramente desiderano e apprezzano. Secondo un’analisi svolta da Accenture, questo riesame conduce ad una nuova etica del design che colloca i valori umani nuovamente al centro dell’innovazione. In questo momento di svolta Accenture Interactive pubblica Fjord Trends 2019, la sua visione annuale sul futuro del business, della tecnologia e del design, giunta alla dodicesima edizione. Fjord è stata fondata a Londra nel 2001, acquisita da Accenture Interactive nel 2013, oggi vanta un team di oltre 1000 designer e 30 “studios” collocati in varie città del mondo. L’analisi Fjord Trends è basata su osservazioni dirette del cambiamento, studi specifici di terze parti e progetti svolti per i clienti.

Le 7 tendenze 2019

Dieta digitale, sostenibilità, soluzioni di mobilità urbana all’avanguardia, minimalismo dei dati, inclusività, nuovi spazi e modi di lavorare. Sono queste le tendenze che nel 2019 incideranno sulla creazione della prossima generazione di esperienze.Tendenze che nascono da semi gettati nel passato, ma che guardano all’uomo e al suo futuro, evidenziando il collegamento tra antropologia, valori umani e design: è dal moderno caos digitale che arriva la spinta per una nuova rivoluzione creativa. Tra le realtà italiane che stanno realizzando progetti innovativi in linea con i Fjord Trends 2019 l’esempio di DriveNow Italia e Enel X. Come caso internazionale legato al trend realtà sintetica la campagna “JFK Unsilenced”, che ha utilizzato l’Intelligenza Artificiale per dare voce al 35° Presidente degli Stati Uniti d’America.







Secondo il report, i consumatori hanno la sensazione di essere inondati e a volte sopraffatti dall’eccessiva innovazione, che ruba loro tempo e attenzione. Se prima le persone sembravano desiderare novità e gratificazione istantanea, adesso cercano silenzio e senso in un mondo diventato troppo rumoroso. Le persone e le aziende stanno facendo una valutazione di ciò che apprezzano veramente, rifiutando prodotti e servizi che non soddisfano le loro esigenze – cambiando la natura dei rapporti con tecnologia e brand. Ecco nelle specifico le individua tendenze che daranno forma alla prossima generazione di esperienze e offre suggerimenti per prepararsi alle opportunità future:

1 – silence is gold. Il silenzio è d’oro. Sentirsi sopraffatti è diventata una questione di salute mentale. Attraverso un design “consapevole” i brand possono trovare una strada per farsi sentire dalle persone che cercano tranquillità in un mondo rumoroso.

2 – the last straw. L’ultima cannuccia? È l’ultima goccia! Basta parlare. Le persone si aspettano che i prodotti vengano progettati sostenibili sin dall’origine, altrimenti li scartano.

3 – data minimalism. L’essenzialità dei dati. Persone e aziende hanno opinioni differenti sul valore dei dati personali. La trasparenza sarà la chiave per mediare tra le due posizioni?

4 – ahead of the curb. Anticipare il futuro delle città. Dai monopattini elettrici ai droni, la nuova mobilità urbana ha reso le città terra di conquista. C’è bisogno di mettere ordine e iniziare a creare piattaforme, ecosistemi unificati in grado di soddisfare i bisogni dei cittadini in tempo reale.

5 – the inclusivity paradox. Il paradosso dell’inclusività. Il 2018 è stato occasione per ascoltare una molteplicità di voci, ma come si progetta per tutti senza inavvertitamente escludere qualcuno? Bisogna smettere di pensare alle persone segmentandole.

6 – space odyssey. Odissea nello spazio. Gli spazi di lavoro e di vendita hanno bisogno di un restyling digitale, di un ripensamento dell’approccio e degli strumenti per disegnare tali spazi.

7 – synthetic realities. Realtà sintetiche. Oggi la realtà può essere creata su misura e prodotta artificialmente. Tecnologie per cambiare volto e simulare la voce sono in grado di creare realtà sintetiche e le aziende dovranno capire come capitalizzare il fenomeno ma soprattutto come gestire il rischio.














Articolo precedenteA Leonardo il monitoraggio degli autobus del trasporto pubblico argentino
Articolo successivoAspettando Sps: pharma 4.0, le tecnologie abilitanti per il futuro del farmaceutico italiano






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui