Da Abk il più grande forno per ceramica

Sarà il più grande forno per la cottura di materiale ceramico d’Italia. Nascerà a Solignano, nel Modenese, grazie ad Abk, azienda attiva sul nostro territorio dal 1992 e divenuta in poco tempo tra i leader nel mondo del made in Italy ceramico. Grazie a un accordo con Sacmi, Abk metterà in funzione nel proprio stabilimento un impianto di produzione innovativo, composto dalla linea Continua+ e da Eko, il forno per la cottura di materiale ceramico più flessibile ed evoluto della categoria. Lo stabilimento di Solignano è stato oggetto di importanti investimenti nel corso del 2015, per un totale di 15 milioni di euro, tra cui l’acquisto dell’immobile e di nuove macchine digitali che arrivano a gestire immagini a 400 dpi a sei colori (Digital di System). In più, Abk ha investito 5 milioni di euro negli ultimi due anni anche per lo stabilimento di Finale Emilia, in particolare per la realizzazione degli impianti produttivi dedicati ai nuovi materiali Auto-Leveling e Wall&Porcelain.

Gres di Abk
Gres di Abk

Più investimenti, più fatturato







Insomma, per Abk (circa 6,5 milioni metri quadri l’anno coi marchi Abk, Ariana e Flaviker) si tratta di proseguire un trend più che positivo che l’ha vista crescere nel 2015 con un +11% di fatturato, bissando il successo dell’anno prima per un totale del 20% in due anni. Secondo Alessandro Fabbri, amministratore delegato e sales & marketing manager, «il Gruppo Abk proseguirà questa politica anche nel 2016 con un ulteriore investimento di 10 milioni di euro, dando una forza ancora maggiore a questa scelta che si è dimostrata vincente e che permette al gruppo di entrare a pieno titolo nell’elite dei produttori di grandi lastre ceramiche».

Plus al forno

Come detto, la nuova linea di produzione realizzata da Sacmi per Abk è il principale investimento in programma ed entrerà in funzione durante l’estate. Si tratta di un impianto altamente innovativo alimentato da una linea Continua+ di Sacmi, una rivoluzionaria tecnologia di compattazione che supera i limiti di produttività dei grandi formati, permettendo di variare con naturalezza gli effetti estetici e lasciando ampi spazi alla personalizzazione. L’impianto è completato dal forno più grande mai installato nel nostro paese, Eko di Sacmi che, con una bocca di 2,95 metri ed una lunghezza di 185 metri, nasce per la produzione di lastre di grandi dimensioni, in linea con l’avanguardia del design ceramico. Il forno adotta soluzioni tecniche volte a ridurre l’impatto ambientale e i consumi energetici: la macchina è, infatti, dotata di uno speciale sistema che permette di ridurre il volume dei fumi del 20%, rispetto ad un forno tradizionale, di recuperare calore e ottimizzare i consumi.

Ceramica di Abk
Ceramica di Abk

Distretto ceramico

Il distretto industriale della ceramica di Imola-Faenza si conferma così tra i più vitali del nostro Paese, accanto a quelli di Sassuolo-Scandiano ovviamente, e poi quelli di Vietri sul mare e del Veneto. Nel suo complesso parliamo di un’industria che tra ceramica sanitaria, stoviglieria e refrattari conta 236 aziende e 27mila addetti, in grado di fatturare 5,5 miliardi di euro derivanti per il 75% da esportazioni nei cinque continenti. E, ovviamente, le piastrelle di ceramica italiane, come molti altri prodotti tipicamente nostrani, sono apprezzate in tutto il mondo visto che il 35% dell’intero ammontare del commercio internazionale porta il marchio made in Italy.














Articolo precedenteLa logistica corre. Ma troppo poco su rotaia, dice Trenitalia
Articolo successivoCon l’aiuto della Bei 700 milioni per le imprese italiane






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui