Covid-19, due aziende italiane inventano il kit diagnostico tracciato blockchain

Analisi sui tamponi a prova di contraffazione grazie all’accordo tra la Pmi innovativa Ez Lab e Ab Analitica. Obiettivo: dare più sicurezza alle strutture sanitarie in un momento in cui le cronache raccontano di casi di materiali sanitari falsificati

Nuovi kit diagnostici per l’identificazione del virus Covid-19 interamente tracciati grazie alla tecnologia blockchain. Uno strumento innovativo che garantirà agli operatori di laboratorio, tramite la semplice lettura di un QR Code posizionato sulla confezione, di essere in possesso di materiale a norma di legge e dalla provenienza certificata.

È questo il contenuto dell’accordo che la Pmi innovativa EZ Lab ha stretto con AB Analitica, azienda di Padova specializzata nello sviluppo, produzione e vendita di sistemi diagnostici per uso professionale. Una delle 11, di cui solo 3 italiane, indicate in una circolare del 3 aprile del Ministero della Salute come produttori certificati di kit diagnostici per il nuovo Coronavirus.







«Siamo soddisfatti di poter proseguire una partnership con AB Analitica che avevamo inaugurato già un anno fa, collaborando sui biomarcatori per la diagnostica personalizzata in ambito oncologico – afferma Massimo Morbiato, Ceo e fondatore di EZ Lab –. Andremo ad applicare la blockchain su tutti i kit, in modo che chi li acquisterà avrà la garanzia della loro provenienza. Mettiamo la nostra innovazione al servizio degli operatori sanitari per dare loro più sicurezza, in un momento in cui è ancora più necessario garantire materiale sanitario a norma».

Il sistema di tracciabilità tramite blockchain fornito da EZ Lab sarà applicato sul kit diagnostico RQ-2019-nCoV, interamente progettato e prodotto all’interno di AB Analitica, già disponibile sul mercato e fornito ai laboratori del territorio che effettuano i test diagnostici e di screening. Un kit che permette di analizzare in circa 3 ore fino a 100 campioni provenienti dai tamponi nasofaringei, in grado di estrarre l’RNA virale, amplificarlo e replicarlo in tempo reale per individuare l’eventuale presenza di infezione da Covid-19. In una giornata lavorativa è in grado di analizzare fino a 400 campioni. 

«Abbiamo iniziato a sviluppare il sistema diagnostico composto di strumentazione e reagenti nel 2012, sviluppo che è terminato con la marcatura CE IVD. A fine febbraio, quando l’epidemia è arrivata in Italia, ci siamo messi al lavoro per adattarlo al Covid-19 – spiega Dino Paladin, fondatore di AB Analitica –. In questo momento la richiesta è enorme, anche dall’estero: cerchiamo di soddisfare gli ordini che arrivano dagli ospedali e dai laboratori spagnoli e italiani, i più in difficoltà».














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