Come e perchè la guerra di Google a Enel X avrà ricadute sul mercato delle auto elettriche

di Alice Ampola ♦︎ Google ha impedito l’interoperabilità dell’app JuicePass di Enel X con Android Auto. La mossa potrebbe avere ripercussioni sullo sviluppo della mobilità green

auto elettrica
Con le App “Acea e-mobility” e “Be Charge” si potranno accedere ai servizi di ricarica per veicoli elettrici offerti dalla rete di entrambe le società

L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha multato per 102 milioni di euro le società Alphabet Inc., Google LLC e Google Italy S.r.l, che avrebbero abusato della posizione dominante di mercato non consentendo l’interoperabilità dell’app JuicePass di Enel X con Android Auto e favorendo, allo stesso tempo, la propria applicazione Google Maps. Big G, spiega l’Antitrust, ha violato «l’art. 102 del Trattato sul Funzionamento dell’Unione Europea». La mossa, spiega l’Autorithy, avrebbe conseguenze sia sulla società energetica italiana sia sul mercato delle auto elettriche.

Attraverso il sistema operativo Android e l’app store Google Play, il colosso di Mountain View controlla l’accesso degli sviluppatori di app agli utenti finali. Grazie alla sua posizione, Google, secondo quanto accertato dall’Autorità, non ha consentito l’interoperabilità dell’app JuicePass con Android Auto, una specifica funzionalità che consente di estendere l’uso delle app che l’utente ha sullo smartphone, unitamente alle funzioni di chiamata e messaggistica del telefonino, attraverso le unità di infotainment delle auto, ivi compresi i display delle auto.







Con questa mossa, Big G, che ha chiuso il 2020 con un fatturato consolidato di 182,6 miliardi di dollari e un utile il valore di 40,3 miliardi di dollari, ha limitato le possibilità per gli utenti di utilizzare la app di Enel X Italia quando sono alla guida di un veicolo elettrico e hanno bisogno di effettuare la ricarica. JuicePass, infatti, permette a chi la utilizza di accedere ad una gamma di servizi funzionali alla ricarica dei veicoli elettrici, quali la ricerca di una colonnina di ricarica, la gestione della ricarica stessa, la prenotazione di una colonnina.

Limitando l’uso dell’app di Enel, però, contestualmente la società americana favoriva la propria app Google Maps, alla quale si può accedere da Android Auto, ricercando, tra le altre cose, colonnine di ricarica.

Enel X e la negata possibilità di costruire una base clienti

L’esclusione della app di Enel X Italia da Android Auto dura da oltre due anni. Dalla documentazione depositata dalla società italiana, a supporto della propria segnalazione, emerge che già nel mese di gennaio 2019 Google stava sviluppando un template per app di navigazione. Template, però mai arrivato.

Ed è per questo che il «perdurare della condotta potrebbe compromettere definitivamente la possibilità per Enel X Italia di costruire una solida base utenti, in una fase di crescita significativa delle vendite di veicoli elettrici», mentre «la app JuicePass potrebbe uscire dal novero delle applicazioni utilizzate dagli utenti causando una riduzione significativa delle possibilità di scelta dei consumatori e un ostacolo al progresso tecnologico», scrive Agcm.

Le conseguenze per il mercato delle auto

La guerra di Google ad Enel non si limita alle conseguenze per le sole aziende. Sempre secondo l’analisi condotto dall’autorità, infatti, la limitazione all’utilizzo di JuicePass potrebbe avere importanti ripercussioni sullo sviluppo della «mobilità elettrica in una fase cruciale del suo avvio, in particolare per quanto riguarda il potenziamento di una rete di infrastrutture per la ricarica delle auto elettriche adeguata alla fase di crescita e di evoluzione della domanda di servizi di ricarica. Da qui le possibili ricadute negative sulla diffusione dei veicoli elettrici, sull’utilizzo dell’energia “pulita” e sulla transizione verso una mobilità più sostenibile dal punto di vista ambientale», denuncia l’Antitrust.

Le auto elettriche, ancora oggi, rappresentano una categoria residuale. Nel periodo di maggiore crescita osservato, cioè i primi dieci mesi del 2020, sono state immatricolate 36.529 vetture elettriche e ibride plug-in, per un totale di 1.131.466.














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