CNH Industrial: la digital transformation arriva sui campi

di Marco de’ Francesco ♦ Grazie alla collaborazione dell’azienda presieduta da Sergio Marchionne con Microsoft, l’uso dei dati crea valore economico anche in questo settore. Dall’ Iot basato sul cloud Azure informazioni per la manutenzione predittiva delle macchine, mappatura e utilizzo del suolo: è la precision farming

Fin dal primo confronto, CNH Industrial, il colosso delle macchine agricole, movimento terra e veicoli commerciali, e la più grande azienda di software del mondo, Microsoft, si sono posti una domanda di strategia: come applicare il concetto di IoT (Internet delle Cose) ai prodotti di CNH Industrial? Quali servizi e, quindi, quale valore, può essere creato a partire da un veicolo connesso? Perché la trasformazione digitale è, appunto, una questione di business integrata da nuove competenze IT. Si trattava, poco più di un anno fa, di aprire nuovi scenari, nella consapevolezza che questo fosse e sia ancora l’iter giusto che la metalmeccanica deve percorrere ora che impera la quarta rivoluzione industriale. E in tempi record, il leader globale nel campo dei capital goods controllato da Exor (l’holding della famiglia Elkann che controlla anche Fca) e il gigante di Redmond hanno così definito la “nuova” CNH Industrial: non più solo trattori e camion, ma flotte e mezzi connessi ad una Service Delivery Platform (SDP), architettura IoT realizzata sulla scorta di soluzioni tecnologiche basate sul Cloud Azure.







Grazie alla SDP possono essere monitorate informazioni provenienti dalle componenti dei veicoli, per valutare consumi, dati agronomici e per predisporre manutenzioni preventive e predittive, in vista di una generale riduzione dei costi per il cliente finale. Ma la forza del progetto consiste soprattutto in tre nuovi streaming di business: l’analisi dei dati porta alla generazione di serie storiche, la cui valutazione, con un occhio particolare al ciclo di vita dei prodotti, può comportare la realizzazione di mezzi più competitivi; e può anche determinare una riduzione del total cost of ownership; inoltre, sempre in base allo storico, tecnici “terzi” rispetto all’azienda possono definire “mappe delle prescrizioni” per un utilizzo più efficace dei veicoli.

Ne abbiamo parlato con Antonio Marzia, Vice President del Dipartimento Connected Services di CNH Industrial e con il Direttore della Divisione Enterprise Services di Microsoft Italia Fabio Moioli.

 

Antonio Marzia, Vice President del Dipartimento Connected Services di CNH Industrial © Filippo Alfero Torino, 21/12/2011

La Service Delivery Platform

Ai primi di febbraio, CNH Industrial e Microsoft hanno annunciato un «progetto di trasformazione digitale, volto a sostenere i clienti dei brand agricoli globali di CNH Industrial, Case IH e New Holland Agriculture, e del suo marchio di veicoli commerciali IVECO con servizi tecnologici potenziati». In pratica, un flusso di dati ottenuto tramite sensori installati su diverse componenti dei mezzi connessi vengono utilizzati «sia per ottimizzare le attività commerciali che per liberare nuovi flussi di entrate, grazie all’introduzione di servizi digitali innovativi, basati sul cloud di Microsoft Azure e le sue tecnologie intelligenti». In particolare, grazie alla Service Delivery Platform, «si sviluppano servizi di connettività avanzati che consentono il trasferimento continuo di dati agronomici provenienti dalle macchine»; e i clienti dei veicoli commerciali «potranno monitorare tutta una serie di parametri, dalla meccanica interna alle valutazioni dello stile di guida, beneficiando di una manutenzione proattiva e migliorando così il tempo di operatività complessiva del veicolo.

 

Un escavatore CASE

 

Tra gli ulteriori vantaggi per i responsabili delle flotte sono inclusi la valutazione dei consumi di carburante, così come la condivisione di questo dato con partner e fornitori per maggiori benefici». In buona sostanza, è stata creata una piattaforma di analisi dei dati che è al contempo una architettura di distribuzione di servizi. «Non si tratta solo di una piattaforma IoT customizzata ai bisogni specifici di business dell’azienda – afferma Marzia -; ma anche di un sistema che, pur parlando alle centraline dei veicoli, garantisce particolari requisiti di sicurezza e di riservatezza; e che è integrato a tutte le funzioni aziendali. Insomma, mette insieme IoT, storage dei dati e analisi». Per Moioli «va sottolineato che la SDP, utilizzando Azure, ottiene dai mezzi, grazie al machine learning, un flusso di informazioni che viene trasformato in una serie di servizi “cross”. E l’analisi dei dati consente anche l’ottimizzazione dei parametri di funzionamento dei mezzi: qui nasce il valore per il cliente finale e per CNH Industrial, che realizzerà veicoli ancora più competitivi». E poi, «non si deve pensare che si tratti solo di un bel progetto di transportation, di connected vehicles: sopra la piattaforma SDP, ci sono due verticali distinti, uno per l’agricoltura e uno per i mezzi commerciali, per esigenze diverse di business».

Moioli
Fabio Moioli, Direttore della Divisione Enterprise Services Microsoft Italia

 

Un progetto di business. Il ruolo di Azure nella sua realizzazione pratica

Anzitutto, Microsoft e CNH Industrial hanno lavorato insieme per disegnare un nuovo modello di business di ecosistema, che senz’altro riguardasse i veicoli connessi, il precision farming (se ne parlerà tra poco) e altri nuovi scenari principali. In pratica, il progetto è diventato un nuovo focus di business per CNH Industrial». Solo dopo è intervenuto l’IT. «Non è da molto che ci lavoriamo insieme a CNH Industrial: le riunioni sulla strategia risalgono a un po’ più di un anno fa – continua Moioli -. Può colpire il fatto che sia stato tutto molto veloce. D’altra parte, quando tutta l’azienda è allineata, si corre». Dal punto di vista dell’IT, per realizzare il progetto sono state utilizzate molte soluzioni tecnologiche disponibili sul Cloud Azure, la piattaforma che consente ai clienti di sviluppare e gestire applicazioni senza la complessità di costruire e mantenere l’infrastruttura tipicamente associata allo sviluppo e al lancio di un’app.

«Un tempo – continua Moioli – prima di novità come quella rappresentata da Azure, un progetto tecnologico per una azienda doveva essere sviluppato, in tutto e per tutto e nei particolari, attorno al disegno del cliente. Si partiva da zero, con il supporto di decine di sviluppatori. Con Azure, invece, si può disporre di un’infinità di soluzioni tecnologiche già pronte – veri e propri “mattoncini” (ad esempio un algoritmo particolare, una certa capacità di processare dati, un modulo per gestire la blockchain) che consentono di sviluppare il progetto dell’azienda organizzando elementi già a disposizione. Questi “mattoncini” – che hanno “dimensioni” diverse – si possono “estrarre” dal Cloud».

 

Microsoft Hololens

 

Entrando nello specifico, tre streaming di business per CNH Industrial: le serie storiche, il total cost of ownership e il market place con partner tecnologici (agronomi, servizi meteo ecc…).

Primo focus: telematica

Abbiamo detto che quello che si è andati a creare, infatti, è una sorta di portale, dove vengono visualizzate informazioni su veicoli, campi e logistica. «In un certo senso, – afferma Marzia – è un modo di comunicare con il cliente finale, che può valutare come sta lavorando il suo mezzo. Inoltre, il sistema è utile per generare serie storiche». Si parla in effetti delle soluzioni di telematica “AFS Connect” e “PLM Connect”), «un modello di gestione delle flotte – continua Marzia – che consente ai gestori dei parchi macchine di collegarsi ai veicoli in campo direttamente dall’ufficio. CNH Industrial offre accesso immediato, tramite portale web, a informazioni su posizione, diagnostica, carburante, e altre statistiche relative al motore; sistemi simili esistono anche per i veicoli IVECO». La tecnologia telematica è quindi un fattore abilitante e strategico per la gestione delle informazioni, dei processi e delle risorse a supporto del ciclo di vita di prodotti e servizi, dalla loro ideazione, allo sviluppo, al lancio sul mercato, al ritiro.

Secondo focus: l’utilizzo dei dati, per analisi successive all’autorizzazione del cliente

«Le informazioni infatti – continua Marzia – vengono esaminate dai motori analitici, e ciò al fine di migliorare la progettazione dei prodotti ma anche il total cost of ownership (costo totale di proprietà o costo totale di possesso, è un approccio sviluppato già nel 1987, utilizzato per calcolare tutti i costi del ciclo di vita di un’apparecchiatura, per l’acquisto, l’installazione, la gestione, la manutenzione e il suo smaltimento) a carico del cliente finale – che naturalmente ha interesse a vedere diminuito». In pratica, con il controllo delle macchine, è possibile informare il cliente a proposito dei comportamenti che contribuiscono a far calare i costi. Inoltre, con l’utilizzo dei dati si riesce ad aumentare gli intervalli di manutenzione.

 

Trattore semovente CNH sul campo
Terzo focus: il market-place

«Si pensi alle informazioni agronomiche del precision farming – afferma Marzia -. I sensori rendono noto, per esempio, quanto grano è stato raccolto per centimetro quadrato. Associando dati relativi alla semina a quelli relativi alla resa, si può comprendere di più sul metodo che ha portato a certi risultati. I dati sono inviati ad agronomi, che possono studiare una “mappa delle prescrizioni”, ossia cosa fare in base allo storico. Queste prescrizioni sono “inserite” nella centralina della macchina – che quindi sa dove seminare e dove no, con quali sostanze trattare una certa sezione di terreno; e tutto ciò si realizza con una precisione che sfiora il centimetro quadrato». In pratica il passaggio è questo: i dati generati dalle macchine sono raccolti e inoltrati, dopo una prima analisi via cloud, all’agronomo, che li studia e crea un file che poi viene reinserito nel veicolo.

Cos’è l’agricoltura di precisione

«Precision farming – afferma Rodrigo Suzacq, del dipartimento di economia dell’agricoltura dell’Università dell’Illinois, USA – significa raccogliere dati e prendere decisioni di gestione agricola basate su tali informazioni». Grande rilievo, nell’agricoltura di precisione, hanno i sistemi di guida del mezzo agricolo (trattore, mietitrebbiatrice) legati al ricevitore GPS (che opera tramite una rete dedicata di satelliti artificiali) giacché consentono l’identificazione in tempo reale della posizione e agiscono direttamente sullo sterzo mantenendo esattamente parallele le traiettorie (sul campo) portando come benefici un minore stress per l’operatore, risparmio di tempo e di energia.

Importante, anche, l’esatta mappatura del suolo, «che può essere semplicemente definita come la determinazione di un piano che definisce le aree in un campo. La creazione di mappe del suolo è molto utile per gestire l’agricoltura specifica del sito poiché diversi terreni possono essere gestiti separatamente». Col tempo, poi, stanno diventando determinanti i sensori e l’IoT. I primi, inizialmente, erano utilizzati per catturare «fattori ambientali come luce, temperatura, livello di radiazione, pressione atmosferica»; ora, grazie a sistemi come quello realizzato per CNH Industrial, sono utilizzati anche per raccogliere fattori non ambientali come quelli relativi allo stato di salute delle componenti del motore.

Manutenzione con ologrammi per i veicoli IVECO

Al di là di tutti i vantaggi già descritti per la flotta, quelli che derivano dalla telematica e dall’analisi dei dati, IVECO BUS e Microsoft hanno annunciato «l’avvio di un progetto di Realtà Mista ( mediante il visore Microsoft HoloLens; la vicenda è già stata trattata da Industria Italiana qui ) volto a ottimizzare, mediante l’utilizzo del computer olografico di Microsoft, le operazioni di manutenzione e consentire interazioni più semplici con gli esperti, in modo da offrire un customer service ottimale, ridurre il tempo di interruzione del servizio e migliorare la produttività». In buona sostanza, grazie alle nuove tecnologie, i tecnici potranno capire a distanza quale sia il problema e potranno chiedere all’operatore locale di fare questa o quella operazione, anche sulla scorta di disegni concernenti la componente da riparare o sostituire.

 

Iveco
Un veicolo IVECO
L’importanza della manutenzione preventiva e predittiva

L’analisi dei dati in remoto consente all’operatore di monitorare potenziali problemi ed eseguire la manutenzione preventiva prima di raggiungere i tempi di fermo. «Pertanto – continua Suzacq – la telematica e la diagnostica remota riducono la ridondanza, riducono i costi del lavoro e aumentano le ore di attività. Ad esempio, se un problema viene diagnosticato in una piantatrice, i tecnici possono aiutare il coltivatore e aiutarlo a capire se questo può essere risolto il giorno successivo o deve essere risolto immediatamente. Il monitoraggio e la diagnostica a distanza assumono un’importanza significativa durante i periodi “a finestre brevi” come la semina e la raccolta, dove i macchinari devono essere utilizzati nel modo più efficace».

Vantaggi a breve e a lungo termine per CNH Industrial

Moioli la mette così: «Secondo la mia esperienza – afferma -, con sistemi come quelli realizzati con CNH Industrial, all’inizio si ottiene un risparmio sui costi; e in un secondo momento si ha un incremento del business. Per esempio, inizialmente, grazie alla manutenzione preventiva e predittiva, si possono pianificare gli interventi, e ridurre le spese di riparazione; inoltre, si risparmia sul costo dell’energia e delle materie prime. Successivamente, con il miglioramento del servizio verso la clientela, si inizia a vendere più veicoli; e non è escluso che si aprano nuovi scenari di business».

 

Sergio Marchionne, Presidente di CNH Industrial NV

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                                                                    CNH Industrial

Con un fatturato di oltre 27 miliardi di dollari e circa 63mila dipendenti, la società del gruppo Exor (con sede legale ad Amsterdam e domicilio fiscale e Londra) è leader globale nel campo dei capital goods con una consolidata esperienza industriale, un’ampia gamma di prodotti e una presenza mondiale. Ciascuno dei brand della Società è un player internazionale di rilievo nel rispettivo settore industriale: Case IH, New Holland Agriculture e STEYR per i trattori e le macchine agricole, CASE e New Holland Construction per le macchine movimento terra, Iveco per i veicoli commerciali, IVECO BUS e Heuliez Bus per gli autobus e i bus granturismo, IVECOASTRA per i veicoli cava cantiere, Magirus per i veicoli antincendio, IVECO Defence Vehicles per i veicoli per la difesa e la protezione civile, e FPT Industrial per i motori e le trasmissioni. CNH Industrial è stata costituita nel novembre 2012, e successivamente divenuta operativa nel settembre 2013, in seguito alla fusione per incorporazione delle preesistenti società CNH Global e Fiat Industrial: CNH Global, marchio attivo a livello mondiale nel settore delle macchine agricole e movimento terra, era stata a sua volta costituita il 12 novembre 1999 da un’altra fusione, stavolta tra New Holland e Case Corporation; Fiat Industrial, attiva nei capital goods, aveva invece iniziato a operare il 1º gennaio 2011, dopo lo scorporo delle attività di IVECO, CNH e FPT Industrial da Fiat S.p.A. Il 29 settembre 2013, a seguito del completamento delle operazioni, Fiat Industrial si fonde con CNH Global dando vita a CNH Industrial N.V.

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