Carta comune sulla cybersecurity sottoscritta da Siemens, Ibm e altri sette gruppi industriali

In occasione della Conferenza sulla Sicurezza Globale di Monaco(MSC), Siemens e sette partner dal settore industriale  più MSC hanno firmato la prima Carta comune per una maggiore sicurezza informatica. Su iniziativa di Siemens, il Charter of Trust chiede norme e standard stringenti per incrementare il livello di fiducia nella sicurezza informatica e dare così un ulteriore slancio al processo di digitalizzazione. Oltre a Siemens e alla Conferenza sulla Sicurezza di Monaco (MSC), hanno sottoscritto l’accordo Airbus, Allianz, Daimler Group, IBM, NXP, SGS e Deutsche Telekom. L’iniziativa è accolta positivamente dalla Ministra degli Esteri canadese e rappresentante del G7 Chrystia Freeland, così come da Elżbieta Bieńkowska, Commissaria europea per il Mercato Interno, l’Industria, l’Imprenditoria e le Piccole e Medie Imprese.

La Carta delinea 10 aree d’azione nell’ambito della sicurezza informatica nelle quali i governi e le aziende devono entrambi svolgere un ruolo attivo. La responsabilità in tema di cybersecurity deve essere assunta ai più alti livelli governativi e di business, con l’introduzione di un ministero dedicato nei governi e di un responsabile a capo della sicurezza delle informazioni nelle aziende. È necessario inoltre per le imprese stabilire una certificazione obbligatoria e indipendente (rilasciata da una terza parte) relativa alle soluzioni e alle infrastrutture critiche, soprattutto laddove possano verificarsi situazioni pericolose, ad esempio con veicoli autonomi o con i robot di domani, che saranno in grado di interagire direttamente con gli esseri umani all’interno dei processi produttivi.







In futuro, le funzioni di sicurezza e di protezione dei dati saranno preconfigurate come parte delle tecnologie, e le norme di sicurezza informatica saranno incorporate all’interno degli accordi di libero mercato. I firmatari di questa Carta richiedono maggiori sforzi per promuovere la comprensione della cybersecurity attraverso la formazione continua e le iniziative internazionali. Secondo il report ENISA Threat Landscape, gli attacchi alla sicurezza informatica hanno causato danni – a livello globale – per un totale di oltre 560 miliardi di euro a livello mondiale solo nel 2016. Per alcuni Paesi europei, le perdite hanno pesato per l’1,6% del Pil. In un mondo digitalizzato, le minacce alla cybersecurity stanno continuando a crescere: secondo Gartner, i dispositivi connessi in uso nel 2017 erano 8,4 miliardi, in crescita del 31% rispetto al 2016. Entro il 2020, si stima che il numero salirà a 20,4 miliardi.














Articolo precedenteMake it e Sell it: al via i programmi di recruiting 2018 di Prysmian group
Articolo successivoCarel (refrigerazione e climatizzazione) punta su Industria 4.0 e vuole sbarcare in Borsa






1 commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui