L’hi-tech indossabile pronto a farsi spazio in fabbrica

di Armando Martin ♦ I più recenti scenari sulle Wearable Technologies (WT) descrivono un mercato in crescita che si arricchisce di nuovi protagonisti. Gli smart glass di Epson guidano l’ascesa dei sistemi indossabili nell’industria 4.0.

L’uovo di Norimberga, un orologio da taschino risalente agli inizi del sedicesimo secolo, è probabilmente il primo dispositivo indossabile della storia. In tempi più recenti molti ricorderanno una delle prime tecnologie indossabili di massa: l’orologio con calcolatrice lanciato sul mercato a metà degli anni Settanta. Da allora sono state relativamente poche le WT effettivamente apprezzate dal grande pubblico. È il caso del Walkman negli anni Ottanta, delle cuffie bluetooth negli anni Novanta, dell’iPod negli anni attorno al Duemila. Dispositivi e sensori indossabili rappresentano oggi una fetta molto interessante del futuro mercato tecnologico. Si ipotizza che entro il 2018 i gadget indossabili utilizzati saranno ben 200 milioni.







Mercato in crescita

Recenti analisi di mercato condotte da Ihs Technology calcolano in 20 miliardi di dollari il volume d’affari generato nel 2015 delle tecnologie indossabili e una stima di circa 70 miliardi nel 2025 con una crescita media annua del 24,5%. Secondo i dati di Idc il mercato globale del wearable si è chiuso nel 2015 con un sensazionale +171% percento e circa 78 milioni di unità vendute. Parliamo di un mondo dove Apple, Samsung, Xiaomi, Fitbit e Garmin la fanno da padrone grazie ai sempre più popolari activity tracker e smart watch per il fitness e l’intrattenimento. Anche in Italia i dati sono lusinghieri, con oltre 600 mila unità wearable vendute nel 2014, decine di startup attive soprattutto nel settore medicale e un mercato in crescita che secondo l’Osservatorio Wearable Italia, diretto da Fabio Lalli, è ancora limitato da problemi di prezzo, usabilità e supporto agli utilizzatori finali.

Apple Watch, il dispositivo indossabile più diffuso al mondo, con 10,6 milioni di unità vendute nel 2015

Wearable per l’industria

In ambito industriale le tecnologie indossabili sono progettate a partire dal concetto di Ambient Intelligence, ovvero lo scenario di interazione tra uomini e sistemi computazionali che coinvolge le più avanzate discipline informatiche e telematiche: Ubiquitous Computing, Realtà Virtuale, Realtà Aumentata, Internet of Things e Context Awareness. Pienamente integrate nei nuovi paradigmi di produzione dell’Industry 4.0 e combinate alle tecnologie senza fili (Wireless Sensing), le Wearable Technologies sono strumenti eccellenti per raccogliere e utilizzare enormi quantità di dati. Nei prossimi anni forniranno un supporto indispensabile per la gestione delle attività di manutenzione, controllo e supervisione degli impianti più complessi.

Le WT declinate per il settore industriale e impiantistico dovranno implementare nuove metodiche diagnostiche e porsi al servizio delle operazioni di sicurezza, messa in servizio e decision-making. Aziende specializzate in sistemi wearable per l’industria come Eurotech, General Dynamcs, Knapp, Sap, Zephyr. Microvision, Quantum3D, National Instruments, Beckhoff, Schlumberger ed Epson sono impegnate a sviluppare un ampio spettro di dispositivi che comprende mini computer da polso, smart glass con realtà aumentata, head computer, smart helmet, geolocalizzatori di persone ed equipaggiamenti, tablet e PDA con touschreen, smartphone, smartwatch, wearable sensor per misure industriali (vibrazioni, rotazioni, analisi chimiche) e personali (parametri fisiologici).

Anche i software di supervisione, reporting, gestionali e di risk management sono coinvolti in questo nuovo approccio all’ingegneria di impianto, in abbinamento a relative app, servizi cloud e di geolocalizzazione.

Sessione di manutenzione programmata con tecnologia indossabile (Epson)
Sessione di manutenzione programmata con tecnologia indossabile (Epson)

Epson pioniere negli Smart Glass per la manutenzione

Se nel settore consumer la diffusione di Google Glass (ritirati dalla vendita), e smart glass in genere, sta incontrando qualche difficoltà dopo gli iniziali entusiasmi, nel mondo B2B e industriale le prospettive appiano più chiare. Gli smart glass possono infatti migliorare concretamente l’efficienza delle attività di engineering, messa in servizio, manutenzione, addestramento tecnico e assistenza clienti. I principali risparmi negli interventi in campo tramite smart glass derivano da una più rapida diagnosi e soluzione dei problemi, senza la necessità di lunghe e costose trasferte di tecnici specializzati.

Negli ultimi anni Epson ha raccolto la sfida tecnologica di progettare smart glass con tecnologie utilizzabili nella manutenzione industriale. Il modello di punta Espson Moverio Pro BT-2000 combina infatti realtà aumentata e assistenza remota. Grazie a questo connubio i tecnici sul campo dispongono di dati condivisi in tempo reale e una comunicazione continuativa con i centri operativi di controllo.

La fotocamera, il giroscopio, il Gps e gli altri sensori integrati di Moverio BT-2000 consentono al software di percepire con estrema precisione i movimenti dell’operatore, i componenti tecnologici e l’ambiente circostante. Con gli occhiali intelligenti il tecnico può osservare il flusso delle operazioni da svolgere in punti specifici dell’impianto oltre a consultare la manualistica di riferimento, sovrapposta alla parte dell’impianto osservata attraverso le lenti trasparenti. Fondamentale è anche il fatto che con le mani libere l’operatore può impartire comandi vocali o dedicarsi ad attività indipendenti. Gli smart glass di Epson sono progettati anche per fornire un servizio di teleassistenza: l’operatore può infatti approntare una conferenza con un tutor remoto, assistere clienti o farsi assistere da terzi.

Epson Moverio Pro BT-2000, visore multimediale professionale per attività di manutenzione industriale
Epson Moverio Pro BT-2000, visore multimediale professionale per attività di manutenzione industriale














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