Brembo punta su Cina e elettrico. Bombassei pronto a scendere sotto quota di controllo per favorire M&A

Headquarters di Brembo, vicino a Bergamo
In Brembo la sostenibilità si esprime anche in progetti a sostegno di istruzione, formazione e ricerca, sport, arte e cultura, sociale e tutela dell’infanzia

Brembo, leader mondiale della tecnologia per gli impianti frenanti a disco per veicoli, scommette sulla Cina: a Nanchino ha inaugurato un nuovo stabilimento di 450 dipendenti per produrre due milioni di pinze freno in alluminio all’anno. Il polo produttivo è frutto di un investimento di 100 milioni di euro. D’altra parte nel 2018 l’azienda di Bergamo ha realizzato in Cina ricavi per 300 milioni di euro, e alla Brembo sono convinti che entro cinque anni il colosso asiatico sarà il loro mercato più importante. È un mondo che è cresciuto in fretta, sotto la spinta della presenza dei grandi carmaker tedeschi, che sono, in questo momento, i clienti del gruppo di Bergamo in quel Paese; mentre le case automobilistiche locali hanno un’importanza minoritaria sulle vendite. Ma secondo Il Sole 24 Ore, il presidente e fondatore Alberto Bombassei ha dichiarato che i produttori locali stanno migliorando la qualità delle loro macchine, tanto che per intercettare questo cambiamento Brembo ha dato vita tre anni fa sempre a Nanchino ad un laboratorio di ricerca e sviluppo con 15 addetti. In realtà la Cina conta anche e soprattutto perché è all’avanguardia con l’elettrico: È in atto un cambiamento di paradigma e sta sorgendo un sistema industriale parallelo a quello dei motori a scoppio. Per Bombassei, sempre per quanto riportato da Il Sole 24 Ore, in questo segmento il radicamento in questo Paese sarà vitale.

 







Famiglia pronta a perdere il controllo assoluto ma non quello strategico e gestionale

Intanto, è bastato un annuncio per fare impennare il titolo del 7,2%, a quota 11,09 euro. Bombassei, ha infatti dichiarato che la famiglia proprietaria – che oggi detiene il 53% del pacchetto azionario – è disponibile a scambiare il controllo assoluto cedendo il 23% per fare acquisti e fusioni. Tra due settimane, ed esattamente il 18 aprile, l’assemblea straordinaria degli azionisti sarà chiamata ad approvare un meccanismo che consentirà un voto maggiorato, in modo tale che l’azionista che avrà conservato il titolo per più di due anni avrà a disposizione due voti. In pratica, un sistema che permetterà alla famiglia di mantenere il controllo strategico e gestionale del gruppo, anche di quello emergente da fusioni. L’anno scorso il gruppo ha fatturato 2,6 miliardi, con 500 milioni di margine operativo lordo e un utile netto pari al 9% dei ricavi. Brembo è proprietaria dei marchi Breco, AP, Bybre, Marchesini e opera anche attraverso il marchio AP Racing. Ha 25 stabilimenti, che danno lavoro a più di 9mila persone. Di queste, il 10% sono ingegneri e specialisti di prodotto operativi in ricerca e sviluppo.

Alberto Bombassei, fondatore e presidente di Brembo

 

Dopo il mancato fidanzamento con Magneti Marelli, si cerca altro partner

Ma Brembo con chi intende fondersi o chi vorrebbe acquisire? Nell’automotive è in corso una vera e propria rivoluzione, e questo spinge non solo i carmaker ma anche i componentisti a stringere partnership o a dar vita a nuovi gruppi. Brembo, com’è noto, avrebbe voluto acquisire Magneti Marelli, poi ceduta da Fca a Calsonic Kansei. È stato notato che se l’operazione fosse andata in porto, sarebbe nato un gigante da 11 miliardi di euro e 55mila dipendenti. Un vero e proprio salto dimensionale, per l’azienda di Bergamo. E soprattutto, il gruppo derivato dall’operazione avrebbe potuto allargare molto la rosa dei componenti da offrire ai clienti. Ora, la prossima mossa di Brembo non è nota, ma Bombassei ha dichiarato di essere disponibile a operazioni di grandi dimensioni.

 

Freni intelligenti del tutto elettrici

La corsa verso l’elettrico riguarda anche i freni. Attualmente, le vetture elettriche montano ancora comuni impianti di frenata, e cioè sono dotate di sistemi idraulici. Fra un paio d’anni l’azienda di Bergamo avrà realizzato il primo freno della nuova era. In pratica, il collegamento tra pedale e disco sarà esclusivamente elettrico e sarà controllato dall’intelligenza artificiale. Questo consentirà di ridurre notevolmente i tempi di frenata.

 














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