Bosch Rexroth: direzione as a service. Per un machinery predittivo e flessibile

di Piero Macrì ♦︎ CtrlX Automation consente di connettere qualsiasi componente meccatronica: abilita la manutenzione predittiva e accelera verso il modello Saas. Perché sono il software e i servizi a portare profitti. I cobot manifatturieri e il focus sull'ìdrogeno, che apre nuovi scenari applicativi. Ce ne parla Andrea Maffioli

Con la nuova piattaforma di automazione ctrlX la multinazionale tedesca Bosch Rexroth si proietta verso una dimensione “as a service”. Le imprese hanno l’opportunità di creare una fabbrica predittiva e flessibile, allineata a un mercato che richiede prodotti sempre più personalizzati. Una strategia a prova di futuro. La quota dell’hardware nella creazione di valore per il settore machinery si sta infatti riducendo: i profitti saranno generati in misura crescente da software, servizi e soluzioni proposti a complemento della vendita di prodotto. In quest’ottica il focus non può essere limitato ai soli Oem. Come dice Andrea Maffioli, vice presidente Industrial Applications di Bosch Rexroth, «La tecnologia ctrlX abilita l’”as a service” e crea l’opportunità per un’offerta applicativa rivolta agli utilizzatori finali. Sul territorio abbiamo dei partner fortissimi, una presenza capillare che consente di portare sul mercato una nuova proposta. È un modello che sta dando grandi risultati. Nel 2021 il canale di vendita indiretta ha generato ordinativi del 20% superiori ai 2020».

Strategico è ora portare nell’ecosistema “as a service” tutti coloro che hanno competenze native digitali, in particolare startup e software house. Intanto, gli scenari applicativi si modificano e si ampliano. Transizione energetica ed economia green, occorre avere una visione digitale. Ecco, quindi, le nuove soluzioni sostenibili, a basso impatto ambientale, basate sull’idrogeno, per l’ottimizzazione energetica delle centrali oleodinamiche. «Tutte le opportunità del digitale vanno colte in una dimensione di servizio, sia per gli Oem che per gli end user», afferma Maffioli. Per queste aziende Bosch Rexroth non offre solo motori e azionamenti per macchine e linee di produzione ma le tecnologie per ottimizzare l’operatività intralogistica. È in questa direzione, per esempio, che la multinazionale tedesca ha acquisito la quota di maggioranza di Kassow Robots, società danese specializzata in cobot manifatturieri.







 

Una piattaforma per la gestione unificata dell’Industrial IoT

Andrea Maffioli, vice presidente Industrial Applications di Bosch Rexroth

ctrlX AUTOMATION si candida ad essere la tecnologia abilitante per lo sviluppo di servizi: interconnette qualsiasi protocollo di comunicazione, unificando la piramide dell’industrial IoT, dal plc al cloud passando per l’edge computing. Con logiche low code e linguaggi di ultima generazione permette la creazione di applicazioni per il controllo real time o near real time di macchine e linee di produzione, con analisi dati supportate dalla conoscenza aumentata dell’intelligenza artificiale. «L’obiettivo è supportare la transizione al product “as a service”, garantendo produttività e flessibilità di qualsiasi impianto, in tutte le sue componenti, con una programmazione semplificata», afferma Maffioli. Il fine ultimo è l’interconnessione di una qualunque componente meccatronica: predisporla digitalmente alla comunicazione dati – in edge e in cloud – per generare informazioni utili ad aumentare le performance di produzione. Una logica che crea lo spunto per la creazione di diversi servizi: di condition monitoring, di cybersecurity, di manutenzione preventiva e predittiva fruibili on premise o da remoto. Monitorare, ad esempio, il controllo del movimento, per conoscere i coefficienti di una possibile rottura, intervenendo in anticipo su potenziali guasti.

 

Per una factory automation inclusiva

ctrlX AUTOMATION rende disponibili delle vere e proprie app che permettono di configurare le componenti che definiscono il funzionamento della macchina, in primis la componente motion, modificandone l’assetto in base al lavoro da svolgere

La fabbrica digitale prevede la piena integrazione del software industriale (mes, plm) ed enterprise (erp), «un mondo, afferma Maffioli, che non ci apparteneva ma ora pienamente interconnesso». Insomma, ctrlX AUTOMATION interpreta e abilita il processo di convergenza OT-IT e diventa il sistema operativo per l’innovazione digitale di fabbrica. «L’integrazione di un ambiente di produzione è teoricamente semplice, ma indubbiamente complicata. In un qualunque shop floor ci si confronta con una molteplicità di macchine, sistemi e software, frutto di investimenti pregressi, che devono essere digitalizzati. La criticità è data dall’obsolescenza ed eterogeneità dei prodotti», spiega Maffioli. Da qui l’assoluta necessità di accompagnare la trasformazione digitale in modo inclusivo, permettendo a utenti finali di integrare tutte gli asset industriali, vecchi e nuovi, attraverso processi strutturati e semplificati. «La mancata interazione si traduce in un aumento dei costi, dice il manager. È necessario porvi rimedio, altrimenti il rischio è tenersi in casa macchinari che non sono performanti e non contribuiscono alla produttività». Insomma, la maggior parte delle imprese che hanno avviato una trasformazione digitale ha ancora al proprio interno macchinari 1.0, 2.0 o 3.0. Un gap digitale che va governato e semplificato, al minor costo possibile. Come dire, ogni macchina non può essere un’isola ma diventare parte del tutto.

 

Oltre l’automazione, un altro mondo è possibile

Con la nuova visione digitale di Bosch Rexroth, OT e IT non sono più separati in casa poiché la tecnologia abilita l’interconnessione di un qualsiasi elemento trasversale all’ambiente di produzione e d’impresa. Come afferma Maffioli, «ctrlX è il linguaggio esperanto che unifica sistemi, reti e software eterogenei. Una piattaforma che abilita software house e società di ingegneria allo sviluppo di app fruibili su un qualsiasi device – pc, smartphone o tablet. Insomma, ctrlX AUTOMATION è una piattaforma che nasce coerente con il mondo IT. Ha un suo sistema operativo sul quale possono essere sviluppate ogni sorta di app IoT e supporta anche app di terze parti. Nel mercato dell’automazione ciascuno presidia una particolare tecnologia», continua «Non si può essere leader di tutte le singole aree tecnologiche, ma l’importante è avere la capacità di interagire con tutte queste componenti. Che siano di provenienza Siemens, Rockwell, Beckhoff poco importa, le possiamo integrare e unificare in una prospettiva di factory automation. Il differenziale competitivo lo si gioca sempre più a livello software poiché è la componente che permette di mettere a valore dispositivi che non sono parte della propria offerta».

Andrea Maffioli, Bosch Rexroth: ora parliamo anche alle aziende che producono direttamente

Mobilità di fabbrica per l’intralogistica

Gli Active Shuttle di Bosch Rexroth

Una fabbrica sempre più integrata, in cui la robotica collaborativa diventa componente mainstream. Gli active shuttle di Bosch Rexroth sono veicoli intelligenti e flessibili, adatti a continue variazioni della produzione e del layout del plant. Sono robot mobili flessibili che hanno a bordo i sensori e l’intelligenza che consente loro non solo di percepire l’ambiente, ma anche di modificare di continuo la traiettoria in base agli ostacoli e a esigenze contingenti di produzione. L’intralogistica svolge un ruolo cruciale nell’industria 4.0 e Bosch Rexroth vuole essere un riferimento per tutte quelle aziende che intendono raggiunge nuovi livelli di produttività. Il combinato disposto hardware e software della nuova automazione in chiave ctrlX fa sì che il materiale arrivi alla linea di produzione in tempo e nelle giuste quantità, contribuendo a una produzione just in time sempre più personalizzata. È in questo senso che va vista l’acquisizione della società danese, Kassow Robots.

 

Arrivano i nuovi cobot manifatturieri

Il robot leggero KR810 ha un carico utile fino a 10 kg, una portata di 850 mm, una velocità di 225 gradi/secondo e 7 gradi di libertà. Immagine presa da kassowrobots.com/media/us-press-releases/

I robot leggeri di Kassow Robots possono essere utilizzati in vari modi nella produzione industriale. Hanno un carico utile e una portata elevati e possono essere utilizzati negli spazi più ristretti. C’è un’enorme richiesta di sistemi robotici flessibili con un tasso di crescita medio anno del 15-20%. Mercato target, il settore dei beni di consumo e della mobilità, inclusa la produzione di batterie, nonché la produzione di semiconduttori. Dall’inizio delle vendite dei primi due modelli di cobot nel 2019, la gamma Kassow Robots è cresciuta fino a comprendere cinque modelli di robot collaborativi. Offrono un raggio d’azione da 850 a 1800 millimetri, carichi utili da 5 a 18 kg e possono raggiungere velocità angolari fino a 225 gradi al secondo. Tutti i modelli hanno sette assi e puntano su facilità di programmazione e utilizzo. Il software fornisce una piattaforma modulare che consente una facile integrazione di periferiche come pinze, sistemi di visione o altre funzionalità personalizzate. Grazie alla combinazione di raggio d’azione e carico utile, i cobot possono eseguire un’ampia gamma di attività: dall’imballaggio, al carico della macchina, dalle applicazioni pick-and-place al controllo visivo della qualità.

 

Con l’idrogeno si aprono nuovi scenari applicativi

L’obiettivo di Bosch Rexroth è diventare un leader nelle tecnologie industriali che sfruttano l’idrogeno. Le tradizionali centrali oleodinamiche possono per esempio cedere il passo a nuove soluzioni, riuscendo a ridurre il costo di componenti energivore come i compressori e le pompe. « È un’idea partita nel 2018 che, sotto la spinta di quanto sta accadendo, è andata accelerando», dice Maffioli. I sistemi Bosch Rexroth vengono installati a bordo delle stazioni di rifornimento a idrogeno, dove sono utilizzati per l’azionamento di compressori idraulici a più stadi che portano la pressione del gas al livello necessario per il rifornimento tramite il distributore. Le soluzioni sono diverse, da quelle più tradizionali costituite da centrali idrauliche in circuito aperto e sistemi di valvole di attuazione e controllo, che azionano compressori lineari, a soluzioni più innovative che attivano i compressori lineari attraverso sistemi di azionamento compatti tipo Sha (Servo-Hydraulic Actuator) e che non necessitano di una centrale idraulica.














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