Bankitalia avvisa Conte sul Recovery Fund. Serve un salto di qualità

di Aldo Agosti ♦︎ L’intervento del governatore al comitato esecutivo dell’Abi. Una banca pubblica in Italia? Anche no

Palazzo Koch, Roma, la sede di Bankitalia ( photo by Lalupa)

Il governatore della Banca d’ItaliaIgnazio Visco è intervenuto questa mattina in occasione del comitato esecutivo dell’Abi, l’associazione delle banche, il primo dopo la pausa estiva. Un’occasione ghiotta per lanciare precisi messaggi al governo, che proprio oggi ha alzato il velo sul piano di riforme su cui veicolare le risorse del Recovery Fund.

“Le conseguenze della gravissima crisi globale causata dalla diffusione del nuovo Coronavirus sono ancora molto difficili da valutare. La portata di questo evento senza precedenti nella storia recente è evidente nei costi che tuttora produce in termini di vite umane, di relazioni sociali, di risultati economici. L’incertezza sulle prospettive incide negativamente sulle decisioni di spesa delle famiglie e delle imprese; nonostante una recente, leggera, tendenza al miglioramento, la fiducia rimane, non solo in Italia, su valori molto bassi”, ha scritto Visco nelle 12 pagine di intervento. Però c’è una buona notizia. “Per l’economia italiana al momento gli andamenti che stiamo osservando restano a grandi linee coerenti con il risultato per l’anno prefigurato in quello scenario: una caduta del Pil di poco inferiore al 10%, con una successiva, molto graduale, ripresa”.







Di sicuro la pandemia cambierà radicalmente il modo di consumare. “Sulle prospettive di crescita gravano ancora importanti rischi che richiedono chiarezza sull’orientamento delle politiche, anche nel medio periodo. La pandemia non sta evolvendo, a livello globale, come molti avevano sperato. Se protratto, l’elevato risparmio precauzionale, diffuso anche in altri paesi avanzati, può frenare la ripresa globale nei prossimi mesi, rischiando di radicarsi nei comportamenti delle famiglie e delle imprese. La propensione alla riduzione delle spese considerate comprimibili, quali quelle per viaggi, vacanze, ristoranti, cinema e teatro, sembra interessare finora non solo i nuclei con maggiori difficoltà economiche, ma anche una quota rilevante di famiglie che non sono incorse in perdite di reddito significative e che non prevedono di subirle neanche in futuro”.

Ma occhio al Recovery Fund. “La decisione europea di costituire un fondo volto a garantire il benessere delle nuove generazioni è un passo avanti di importanza storica: con le risorse del programma Next Generation EU si può, e si deve, contribuire a cambiare l’ambiente economico e sociale, favorire la nascita e la crescita di imprese che aiutino a rispondere in modo efficace alle sfide prodotte dalle modifiche delle abitudini di consumo, di interazione sociale, di organizzazione dell’attività produttiva. In tutti paesi vanno individuati percorsi di riforma volti a innalzare il potenziale di crescita, garantendo l’equità e la sostenibilità, non solo finanziaria, dello sviluppo economico”.

E, “a questo scopo, nel nostro Paese occorre guardare ai progetti che le ingenti risorse messe a disposizione dai programmi europei rendono possibili non nell’ottica di una ordinaria legge di bilancio, ma concentrandosi su quegli interventi in grado di farci recuperare i ritardi strutturali che più hanno ostacolato, e ancora ostacolano, la ripresa della crescita e la creazione di occasioni di lavoro, qualificate e stabili. A essi può accompagnarsi la risposta dell’intero tessuto produttivo”.

Visco ne ha avuto anche per il progetto, tutto grillino, di una grande banca pubblica. “Si discute anche, in questi giorni della possibilità che lo Stato intervenga nel sistema bancario assumendo direttamente la proprietà di quegli intermediari che stanno cercando di completare difficili processi di ristrutturazione e rilancio, al fine di creare un polo bancario pubblico che contribuisca al supporto dell’economia reale, soprattutto nel Mezzogiorno e nei confronti delle piccole imprese. La questione è complessa e si può discutere del nesso tra la natura della proprietà e i risultati che si possono ottenere nella conduzione dell’attività di impresa, ma l’esperienza delle gestioni bancarie pubbliche si è non di rado caratterizzata per gravi inefficienze nei processi di allocazione delle risorse”.














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