Banca Ifis, il piano industriale triennale prevede 190 assunzioni

Entro il 2022 il Gruppo ha intenzione di fare investimenti per 60 milioni di euro, e di portare l'utile netto a 147 milioni

Banca Ifis si aggiudica il titolo di “Best Improver 2020-2021” nella classifica italiana “Webranking by Comprend” che premia la trasparenza comunicativa dei canali digitali delle più grandi società quotate in Borsa

Un piano strategico che preveda una significativa crescita dei business “core” e una riduzione della componente straordinaria, nonché profittabilità di tutte le business unit, con un vantaggio competitivo maggiore negli Npl e nel Factoring. Sono i target finanziari del prossimo triennio di Banca Ifis, che ha anche intenzione di crescere il suo organico con 190 nuove assunzioni.

«Il Piano industriale conferma il ruolo di Banca Ifis come Banca dell’economia reale vicina alle Pmi, che genera utili sostenibili e crea valore per tutti gli stakeholder e i suoi azionisti – sottolinea Luciano Colombini, ad di Banca Ifis – Questo è un Piano che nell’arco di un triennio vede un utile target in crescita significativa se consideriamo la netta riduzione, nei prossimi anni, del contributo della componente straordinaria. Nel triennio la Banca si propone di rafforzare ulteriormente la leadership nei settori in cui già opera con forte vantaggio competitivo. Continueremo a operare come investitore primario nel settore degli Npl, forti di uno dei migliori servicer esistenti oggi in Italia. Tra il 2020 e il 2022 stimiamo di acquistare 8,5 miliardi di euro di nuovi crediti non performing».







Nello specifico, Banca Ifis vuole portare l’utile netto a 147 milioni per migliorare ulteriormente la solidità patrimoniale, sostenere la crescita e garantire nel contempo il pagamento di un consistente dividendo agli azionisti, e il rote (return on tangible equity) in crescita all’8,9%, per dimostrare che il Gruppo è ben posizionato nei segmenti di mercato più redditizi. Il Cet 1 dovrà essere portato al 12% nel 2022, al di sopra dell’attuale soglia Srep dell’8,12%. Saranno investiti circa 60 milioni di euro, finalizzati a supportare la crescita organica e la stabilità del business, mentre i costi operativi verranno stabiliti grazie al monitoraggio e all’efficientamento, pur in presenza di significativi investimenti.

Luciano Colombini
Luciano Colombini, ad Banca Ifis

«Oggi presentiamo un Piano Industriale in continuità con i core business della Banca – prosegue Colombini – Un Piano che esprime la massima trasparenza nei confronti del mercato e porterà Banca Ifis a un impegno ancora maggiore nei prossimi anni per cogliere tutte le opportunità nel rispetto degli obiettivi dichiarati. Il Piano sarà realizzato da un management team composto da professionisti di comprovata esperienza e specializzazioni complementari, con un track-record non comune. Siamo un Gruppo “unico” nel panorama bancario grazie al posizionamento competitivo che abbiamo nei diversi mercati e a un business model distintivo che verrà continuamente affinato per rafforzare la nostra leadership».

Inoltre, è previsto per il triennio l’acquisto per 8,5 miliardi di euro (valore nominale) di crediti non performing per il settore Npl; è stato inserito nel piano anche un incremento dei volumi per 1 miliardo di crediti verso la clientela nel segmento Commercial e Corporate Banking per effetto dell’innovazione digitale, del nuovo modello di copertura del mercato e della rinnovata strategia di comunicazione e marketing.

«Nel segmento Commercial e Corporate Banking incrementeremo ulteriormente la nostra presenza nel segmento delle Pmi da sempre nel dna di questa Banca – conclude Colombini – Questo avverrà attraverso l’evoluzione del modello di copertura del mercato, con nuovi investimenti in innovazione digitale e una strategia di marketing e comunicazione finalizzata ad aumentare la riconoscibilità del brand Banca Ifis. Un’offerta di prodotti più ampia, ma anche la continua evoluzione del nostro modello distributivo e operativo, ci consentiranno di espandere la nostra base clienti anche in zone attualmente meno presidiate e con grande potenziale».














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