Anfia registra crollo del mercato auto a livello globale: la domanda è calata del 13,8%. La Cina è l’unico Paese a contenere il collasso

Mentre quasi un’impresa su due si posiziona verso powertrain elettrici e ibridi, per il 2021 si attende una ripresa, nonostante le preoccupazioni relative ai prezzi e alla reperibilità delle materie prime

Il mercato dell’auto è in costante decrescita dal 2018, ma il 2020 è stato un annus horriblis, con la domanda di autoveicoli crollata del 13,8% a causa della pandemia. Sono state vendute 78 milioni di unità, 12,5 milioni in meno rispetto al 2019 (-13,8%). Una crisi che ha interessato tutti i mercati, anche se la Cina – nonostante sia stato il Paese più colpito dal Covid – ha subito un calo inferiore: -1,8% nei primi sei mesi del 2020. Un dato decisamente migliore di Brasile (-26,2%), India (-23%) e Stati Uniti (-15,2%).

Dati domanda automotive a livello mondiale

La domanda di autoveicoli in Ue-Efta-Uk, dove invece il settore è in crescita dal 2014, chiude il 2020 a 14 milioni di unità (-23,6% sul 2019), mentre in Italia il calo è leggermente più alto (-26,6%). Il recupero atteso per il 2021 non sì è verificato, anzi è stato ulteriormente rallentato da nuove sfide che si sono abbattute sul comparto: dall’aumento dei costi di materie prime, quali acciaio e polipropilene, alla mancanza di semiconduttori.







Dati mercato automotive Europeo

La conferma arriva dai rispondenti all’indagine realizzata da Anfia e Università Ca’ Foscari che, nel 66,4% dei casi si sono dimostrati sensibili o molto sensibili al fenomeno dell’aumento dei prezzi delle materie prime, mentre il 44% ha affermato di essere molto influenzato dalla scarsità di componenti e materie prime. Dall’indagine è anche emerso che già nella scorsa primavera, quasi 7 imprese su 10 evidenziavano problemi di approvvigionamento, anche se allora per circa l’80% di queste, si trattava di problemi solo estemporanei.

Nei primi 9 mesi del 2021 la domanda di autovetture registra crescite insufficienti per tornare ai livelli pre-pandemia: +6,6% in Ue, +19,7% in Efta e +5,9% in Uk; negli Usa le vendite di autoveicoli leggeri crescono del 13,2%, mentre in Cina e in Giappone rispettivamente dell’11%% e del 2%. Nel 2021 la domanda mondiale potrebbe attestarsi attorno agli 85 milioni di autoveicoli (+8%), ma la ripresa è fortemente ostacolata dal Great Vaccination Divide, che vede troppi paesi in via di sviluppo ancora molto indietro sul piano vaccinale e dallo shortage di microchip che potrebbe protrarsi ancora nel 2022. In Italia le vendite di autovetture sono previste in crescita dell’8,5% a 1,5 milioni di unità.

I dati sulla produzione auto

Con 77,6 milioni di autoveicoli, la produzione mondiale nel 2020 segna un’ulteriore contrazione (-15,8%), dopo i cali del 2019 e del 2018. La fabbricazione di autoveicoli è diminuita in tutto il mondo, ma ancora una volta la Cina è il paese con il calo più contenuto  (-2%). La produzione in UE-UK ha totalizzato 13,8 milioni di autoveicoli (-23,5% e una quota del 18% sul totale mondiale). Rispetto al 2019, nel mondo sono stati prodotti oltre 14,5 milioni di veicoli in meno. Secondo le stime ANFIA, in Italia la produzione di autoveicoli è diminuita del 15,1% nel 2020, mentre nel periodo gennaio-settembre 2021 registra una crescita del 20% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente; se paragonata ai primi nove mesi del 2019, è invece in calo del 15%. La produzione industriale del settore automotive italiano nel suo complesso (inclusa la produzione di carrozzerie e componenti), registra un calo tendenziale del 21% nel 2020 rispetto al 2019 e chiude il consuntivo di gennaio-settembre a +43,9% su base annua (-8,6% rispetto allo stesso periodo del 2019). Per il 2021 si stima che i volumi della produzione italiana possano attestarsi intorno ad 845mila unità (+8,8% rispetto al 2020). A livello mondiale si prevede che la produzione di autoveicoli si chiuda a fine 2021 a +1%.














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