Secondo AlyxPartners la crisi dei semiconduttori avrà un impatto peggiore del previsto. Se a fine gennaio si stimava una mancata produzione di 2,2 milioni di vetture e perdite per 61 miliardi di dollari, secondo nuove previsioni i produttori saranno impossibilitati a produrre 3,9 milioni di auto con perdite di 110 miliardi a livello globale.
«Oggi in un veicolo ci sono fino a 1.400 chip, e questo numero non farà che aumentare man mano che l’industria continuerà la sua marcia verso veicoli elettrici, sempre più connessi e autonomi», spiega Corrado Belicchi, director della practice Automotive e Industrial. «Ma la priorità assoluta per le aziende in questo momento è mitigare al meglio gli effetti a breve termine di questa crisi, utilizzando tutte le leve possibili, dalla rinegoziazione dei contratti alla gestione tattica della produzione, alla gestione delle aspettative di clienti e investitori. L’importante è essere proattivi e dotarsi di buone informazioni e analisi».
«La crisi dei chip indotta dalla pandemia è stata aggravata da eventi che normalmente sono problemi routinari per l’industria automobilistica, come un incendio in un importante impianto di fabbricazione di chip o la siccità a Taiwan», ha commentato Dario Duse, managing director ed Emea co-leader per l’automotive e industrial practice di AlixPartners «ma tutto questo è ora divenuto un problema importante per il settore che sta parzialmente recuperando il crollo dei volumi del 2020; sarà fondamentale oltre che gestire la crisi nel breve termine anche continuare a costruire resilienza della catena di approvvigionamento a lungo termine attraverso un ruolo più attivo nella gestione delle forniture di molte materie prime e della logistica».