Arriva l’auto elettrica e stampata in 3d

di Chiara Volontè ♦︎ Un’automobile realizzata interamente con la stampa 3d? Non è fiction, ma il progetto di Xev, che sta studiando un prototipo di e-car

Pronta per fine 2019 la e-car di Xev, realizzata con la tecnologia dell’additive manufacturing. L’azienda, una startup italocinese, sta concentrando i suoi sforzi per la realizzazione di un’auto elettrica completamente prodotta con stampanti tridimensionali. Xev ha dichiarato di voler iniziare la fabbricazione di Lsev (questo il nome del veicolo) già alla fine di quest’anno, per mettere al più presto in commercio un mezzo di trasporto non solo a impatto zero (per l’utilizzo delle batterie al litio) ma che, grazie alla tecnologia di stampa 3d industriale, riduca gli scarti industriali presentando così dei costi di produzione molto più bassi.







Inoltre, i tempi di sviluppo e lavorazione sono ridotti fino al 70%, nonostante al cliente venga data la possibilità di personalizzare la propria futura autovettura in modo pressoché illimitato, prima ancora che questa venga prodotta. L’obietto della startup fondata da Lou Tik – che per un decennio ha diretto a Torino Jac Italy, centro di ricerca e design dell’azienda cinese Auhui Jianghuai Automobile – è la produzione di 10 mila auto entro il 2020, per passare a 50.000 nel 2021 e raggiungere l’ambiziosa cifra di 80 mila mezzi a partire dal 2022.

Numeri importanti, ma alla portata di Xev, dato che solo in Europa i pre-ordini hanno già superato le settemila richieste (ci sarebbe l’interessamento di Poste Italiane e di Bnp Paribas), merito anche del costo contenuto dell’automobile, che si aggirerà intorno agli ottomila euro. Xev può contare su tre “angel investor” italiani: Teoresi, Comac e Moschini (holding di Franco Moschini, già presidente di Poltrona Frau).

In particolare, Diego Tornese, Chief Corporate Development Officer di Teoresi (società di ingegneria che sfiora gli 800 addetti), si concentra sui risparmi che la tecnologia di stampa 3d permetterà di ottenere, cioè una riduzione dei costi del 70% e un taglio dei tempi di produzione che sfiora l’80%, dato che verrà eliminato completamente il set up della linea di produzione e di allestimento. In questo modo, tutto il ciclo di produzione non supererà i tre giorni.

Alberto Dal Poz, presidente di Federmeccanica e proprietario di Comac, azienda di componentistica di precisione che ha fornito gli spazi per la fabbricazione di Lsev, focalizza invece la sua attenzione sulla sfida che mette in campo l’additive manufacturing. Infatti, questa nuova tecnologia si allontana delle logiche della catena di montaggio e trasformerà così le regole del gioco, facendo diminuire il numero dei componenti da tremila a meno di duecento.














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