Appian: solo il 40% delle aziende farmaceutiche si affida all’automazione. 2 su 3 intendono adottarla in futuro

I principali ostacoli al raggiungimento del successo della trasformazione digitale sono la complessità del sistema e la mancanza di comprensione nei reparti IT

Appian fornisce una piattaforma di sviluppo low-code che accelera la creazione di applicazioni aziendali.
Appian fornisce una piattaforma di sviluppo low-code che accelera la creazione di applicazioni aziendali.

Appian è un’azienda che fornisce una piattaforma di sviluppo low-code mirata ad accelerare la creazione di applicazioni aziendali, piattaforma che Gartner ha incluso nel suo Magic Quadrant nel Q3 2019. L’azienda ha promosso l’indagine Digital Transformation & the Life Sciences Industry, condotta da Pharma Intelligence, per valutare lo stato della digitalizzazione delle aziende del settore farmaceutico, un’analisi basata su un campione di 196 imprese con almeno 500 dipendenti con sede negli Stati Uniti e in Europa Occidentale.

Da questo lavoro emerge come solamente il 40% degli intervistati dichiari di utilizzare l’automazione nei suoi processi, anche se il 75% prevede di adottare queste tecnologie per il futuro. Le principali difficoltà a migliorare i processi tramite l’automazione sono rappresentate dalla complessità del sistema, uno scoglio per quasi la metà del campione (47%) e la mancanza di comprensione con il business o nei reparti IT (38%). La sfida maggiore che gli intervistati si trovano ad affrontare è la “gestione della complessità” (55%), nonostante più della metà (51%) sostenga che i clienti si aspettino una maggiore efficienza dell’automazione, suggerendo un possibile conflitto tra le priorità utilizzando i sistemi di automazione tradizionali.







«I risultati mostrano che i leader dell’Organizzazione delle Life Sciences si stanno sempre più orientando verso la trasformazione digitale – più specificamente verso l’automazione», ha dichiarato Evjatar Cohen, vice presidente, Global Life Sciences and Healthcare di Appian. «Raccolti durante la pandemia, i dati suggeriscono che le organizzazioni attive nel campo delle scienze biologiche stanno subendo una pressione crescente per svincolare la loro forza lavoro qualificata da compiti ripetitivi e assistere i pazienti in modo più efficiente»”














Articolo precedenteBomi Group sceglie Microsoft 365 per accelerare la crescita
Articolo successivoNuovo Pignone: investimento da 30 milioni a Carrara






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui