Si parla molto frequentemente di trasformazione digitale e della sua importanza ma ci sono casi in cui non è facile applicare questo approccio al business. Nell’ambito dei servizi finanziari e assicurativi (Fsi), infatti, la buone intenzioni si scontrano con la presenza di applicazioni e sistemi legacy, che frenano di molto l’evoluzione. A sottolinearlo il rapporto “Settore finanziario sommerso dal debito tecnico“, realizzato da The Economist intelligence unit con il supporto di Appian.
Dal report emerge come quasi tre quarti (71%) dei decisori It di aziende dei settori finanziario e assicurativo sostenga che la crescita delle richieste di progetti tecnologici supera la crescita del budget It, che è superiore alla media globale del 64%.
Un altro fattore rilevante è relativo alla diversa percezione che hanno i decision maker del settore It (Itdm) e i decision maker business (Bdm): i primi, in particolare, evidenziano il problema della scarsa collaborazione fra le unità It e quelle business, oltre alla bassa qualità dei dati che hanno a disposizione. Di contro, i Bdm ritengono che i maggiori freni arrivino dalla mancanza di talenti e dalla scarsa maturità delle tecnologie critiche. Unico punto di contatto è rappresentato dalla sicurezza informatica e dalle problematiche relative alla conformità normativa: entrambe le categorie ritengono concordano sul loro impatto negativo sul business.
Il sondaggio indica che l’automazione è ritenuta una delle tecnologie più importanti per i prossimi 12 mesi dal 31% dei dirigenti di società globali di servizi finanziari. Il rapporto evidenzia inoltre che più di un terzo (34%) degli Itdm ritiene che la riduzione o l’eliminazione dei sistemi It di tipo legacy aiuterebbe maggiormente la loro organizzazione a raggiungere gli obiettivi di automazione.
Solo il 17% dei decision maker dei servizi finanziari però ritiene che l’abbandono dei sistemi It di tipo legacy sarebbe un fattore chiave per aiutare le loro aziende ad abbracciare l’automazione.
