Anra nel progetto DeRisk-Co della Fondazione Eni Enrico Mattei

I cambiamenti climatici stanno influenzando profondamente le scelte industriali, di consumo e di investimento, oltre al nostro stile di vita. In questo contesto, Anra ha scelto di aderire al progetto DeRisk-Co (Disclosure, Measurement, Management and Mitigation of Climate Change Risk for Companies), promosso dalla Feem – Fondazione Eni Enrico Mattei, con lo scopo di accrescere la conoscenza dei rischi connessi al cambiamento climatico, promuovere lo scambio di esperienze e sviluppare strumenti gestionali utili alle imprese italiane.

In particolare, nel corso di un webinar tenuto da Margherita Gagliardi, communication and design manager di Carbon Tracker, think tank finanziario indipendente, è stato presentato lo strumento di analisi sviluppato dall’organizzazione e denominato Well below 2D scenario che fornisce una nuova visione dell’esposizione delle compagnie petrolifere e del gas ai rischi derivanti dalla transizione energetica legata ai cambiamenti climatici. Basato su una serie di metriche quantitative derivate da un’analisi dettagliata e lungimirante dei portafogli attuali delle compagnie, questo strumento permette di mappare l’evolversi del processo di transizione che l’industria dei combustibili fossili sta portando avanti per rimanere entro il “budget” di massimo 2°C di incremento del riscaldamento globale.







«Alla maggior parte delle aziende manca una solida metodologia e degli strumenti per valutare l’impatto dei rischi legati al clima, un argomento più che mai attuale e con un numero crescente di attori chiamati a confrontarsi con gli impatti fisici che questi comportano, e con quelli economici della transizione energetica industriale – commenta Alessandro De Felice, presidente Anra – siamo orgogliosi di supportare progetti come DeRisk-CO, fondamentali per trasmettere non solo la consapevolezza di questa grande transizione in atto, che guarda sempre più alle nuove fonti e a modelli di business resilienti, ma anche per sviluppare e far conoscere tool aziendali utili a valutare la sostenibilità dei propri progetti, dando la possibilità di ricorrere a risorse più pulite ed efficienti in termini di costi e a rinunciare a quelle che comportano invece un rischio ambientale e climatico maggiore».

Il tool è utilizzato da 70 compagnie petrolifere e del gas per analizzare l’impatto sul clima di progetti di esplorazione e produzione di petrolio e gas naturale, e attraverso l’individuazione di progetti con costi ed emissioni di carbonio minori, permette di rivalutare la fattibilità di quelli maggiormente impattanti, e di conseguenza di ripensare il modello di business. Consente inoltre agli investitori di individuare i progetti che implicano risorse più pulite ed efficienti in termini di costi, così come identificare quelli al di fuori del target di 2°C, che quindi comportano un rischio maggiore di ottenere scarsi rendimenti o di essere “bloccati”, supportandone le decisioni e permettendo di trasferire dunque capitale ai progetti con costi e emissioni di carbonio più ridotti.

Dalle analisi è emerso, ad esempio, che, affinché si abbia una possibilità di non superare la soglia di +2°C di riscaldamento globale, il 60-80% delle riserve di carbone, petrolio e gas appartenenti a società quotate non potranno essere utilizzate come combustibili.














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