Amazon ora vende anche le medicine: che significa per il settore e per tutti noi

Farmaci

di Luca Beltrametti ♦  L’ azienda di Jeff Bezos porta nel pharma non solo l’ e-commerce, ma sorattutto intelligenza artificiale, robot collaborativi e ricette personalizzate

L’autore è direttore del Dipartimento di Economia dell’Università di Genova

Ha fatto molto rumore il recente acquisto di una piccola impresa innovativa nel campo della distribuzione farmaceutica (Pill Pack) da parte di Amazon per circa 1 miliardo di dollari. Tanto rumore si giustifica per i cambiamenti radicali che l’ingresso di Amazon nel settore può determinare e per le inferenze che si possono fare guardando al business model di Pill Pack circa la probabile strategia di Amazon.







 

Jeff Bezos, il patron di Amazon

 

In sintesi, Pill Pack vende ai propri clienti un prodotto con un’elevata componente di servizio personalizzato che è reso possibile da un processo di digitalizzazione molto spinto: sulla base delle prescrizioni mediche ricevute dal cliente, si fornisce una scatola di plastica che contiene un “rotolo” composto da piccole bustine facilmente staccabili (contenenti una o più pillole) ordinate cronologicamente in base al momento nel quale le terapie devono essere assunte. Ciascuna bustina ha infatti un’etichetta che indica il giorno e l’ora di assunzione e solo strappando una bustina si ha accesso alla bustina successiva. La natura di tale servizio suggerisce che Amazon possa entrare nel settore della distribuzione farmaceutica non limitandosi “banalmente” ad aggiungere scatole di medicinali all’insieme dei prodotti acquistabili sulla propria piattaforma ma offrendo un servizio innovativo che sfrutta specifici punti di forza di Amazon. Vediamo quali.

 

Un Centro di Distribuzione Amazon in Italia a Vercelli

L’Intelligenza Artificiale

In primo luogo, Amazon non è solo leader nell’e-commerce e nella logistica (anche grazie alle enormi economie di scala già sviluppate) ma ormai è anche, e forse soprattutto, un leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale (in particolare il machine learning). Tale competenza abilita un sistema predittivo dei bisogni correnti e futuri del cliente che aumenta i volumi di vendita anche attraverso ovvie azioni di cross-selling (per esempio, prodotti assicurativi, servizi di cura, libri, apparecchi medicali…). Ciò inoltre permette di ottimizzare ulteriormente la logistica e le strategie di magazzino: se si è in grado di prevedere i bisogni del cliente tra tre mesi se ne potrà tenere conto nella programmazione del magazzino.

I robot collaborativi

In secondo luogo, Amazon è leader nel campo della gestione di robot collaborativi. Tale leadership deriva non solo dal possesso di grandi numeri di robot (hardware) sulla frontiera tecnologica ma soprattutto dal possesso di un software specializzato sviluppato grazie al fatto che tali robot sono connessi tra loro e generano un apprendimento che congiunto. In particolare, Amazon è quindi leader per quanto riguarda i robot collaborativi specializzati nella manipolazione fine di oggetti con dimensioni e consistenze diverse.

Il controllo di qualità

In terzo luogo, Amazon è leader nel controllo di qualità reso possibile dalla digitalizzazione dei processi ed ha una reputazione presso i consumatori che oggi manca a Pill Pack. E’ peraltro ovvio che, integrando la consegna di farmaci nel proprio sistema logistico, Amazon beneficerebbe di enormi economie di scala.

 

Pillole: Altran studia il dispenser intelligente
Pillole

Il farmaco personalizzato

L’erogazione di servizi di questa natura (farmaci dosati e confezionati secondo le specifiche esigenze individuali) è oggi di attualità non solo perché vi sono le tecnologie che abilitano tali processi ma anche perché l’invecchiamento della popolazione (associato a una pluralità di patologie e alla difficoltà a seguire correttamente le prescrizioni mediche) genera una crescente domanda per servizi di questo tipo.

D’altra parte la trasformazione in servizio delle attività economiche, la personalizzazione estrema e processi di “unbundling e re-bundling” sono tipici della rivoluzione digitale che stiamo vivendo. Si pensi per esempio all’industria discografica: la digitalizzazione ha congiuntamente permesso di vendere singolarmente qualsiasi brano musicale “spacchettando” (“modello iTunes”) contenuti che prima stavano “impacchettati” in LP di vinile e in CD ma anche di comprare non la proprietà di dischi e/o files quanto piuttosto servizi di musica in streaming con livelli più o meno elevati di personalizzazione (“modello Spotify”) nei quali i singoli brani sono “re-impacchettati” secondo modalità nuove.

E’ presto per dire se la distribuzione farmaceutica e, indirettamente, la stessa industria farmaceutica attraverseranno cambiamenti analoghi a quelli che hanno sconvolto l’industria discografica. E’ probabile che le farmacie come le conosciamo oggi continueranno ad esistere perché svolgono (anche) funzioni che non possono essere totalmente spiazzate da operatori del tipo di Amazon ma è molto probabile che si affermino nel prossimo futuro attori e modelli di business radicalmente nuovi.














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