Al Mecspe la digital factory by Cisco

di Marco de’ Francesco ♦ Una rete per la fabbrica, routers per l’analisi dei dati, un interfaccia di comunicazione con le macchine, la manutenzione live con caschetto, telecamera e cuffie. Sono le soluzioni presentate dal colosso dell’IT in collaborazione con Alleantia e Italtel

Tre le carte strategiche dell’offerta di Cisco, gigante globalizzato del networking e dell’IT, al Mecspe di Parma – fiera di riferimento dell’industria manifatturiera – in vista della trasformazione digitale delle aziende: una rete di fabbrica che fornisce connettività cablata e wi-fi, e che quindi costituisce una sorta di spina dorsale per l’Industry 4.0; un router che consente l’analisi dei dati in prossimità delle macchine che li hanno generati, e ciò anche in vista della manutenzione predittiva; e infine una soluzione di collaboration che peraltro permette di interrogare le macchine sulla loro attività con un servizio di messaggistica. La seconda soluzione è stata integrata con Alleantia e Italtel. A proposito di quest’ultima, ha presentato una soluzione di remote maintenance con caschetto, telecamera e cuffie, studiata per collegamenti a una room di assistenti ed esperti. Di tutto ciò abbiamo parlato con Cristian Perissinotto, Technical Solutions Architect di Cisco e con Tommaso Barlotti, innovation manager di Italtel.

 







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Cristian Perissinotto, Technical Solutions Architect di Cisco (photo by Marco de’ Francesco )

La base sopra la quale si costruisce la fabbrica digitalizzata

La prima soluzione ha un nome piuttosto complicato: Converged Plantwide Ethernet (CPwE) Architechture. È in buona sostanza la “rete della fabbrica”. Il “layer abilitante” di tutte le soluzioni che poi si possono costruire sopra di questo, tra cui, ad esempio, la connected machine. Spiega Perissinotto «Fornisce una connettività cablata e wi-fi, per l’operatività dell’impianto produttivo. La soluzione è stata sviluppata appositamente per l’industria: supporta protocolli come Profinet (uno standard tecnico per la comunicazione di dati su Ethernet, progettato per raccoglierli al fine di controllare apparecchiature di sistemi industriali) mentre il disegno della rete è validato e certificato direttamente da Cisco».

Secondo Perissinotto i fattori-chiave della soluzione, «quelli presenti nel suo Dna, sono la facilità di utilizzo – e quindi l’alto grado di automazione nella gestione della rete – e la sicurezza». A quale genere di aziende può essere applicata la soluzione CPwE? «Può essere installata in una vasta gamma di aziende – ha chiarito Perissinotto -: il design si utilizza a 360 gradi; poi, naturalmente, si possono verificare casi di industrie con requisiti particolari. Per esempio, un impianto del comparto oil & gas, disponendo di una pipeline, può comportare un disegno particolare della rete. In generale, però, i principi costitutivi del sistema sono sempre validi».

Nella concezione di Cisco «l’architettura è pensata per essere un modello da utilizzare in tutti i tipi di ambienti di produzione – ma chiaramente deve essere adattata all’industria specifica, al tipo di disciplina di produzione, alle dimensioni e, infine, agli standard del produttore». Ma cosa caratterizza questo genere di rete rispetto alle altre? «A mio avviso – ci dice Perissinotto – alte prestazioni, e la ricchezza di funzionalità che abbiamo ereditato dal mondo IT; ad esempio, quelle che servono a rendere sicura la rete, (funzionalità per il controllo dell’accesso alla rete, l’enforcement delle policy di sicurezza e la visibilità/analisi di quello che succede nella rete) ». Secondo Cisco infine, la rete è molto “scalabile”: «Le dimensioni delle implementazioni piccole strutture (meno di 50 dispositivi dell’infrastruttura di rete), medie (meno di 200) e grandi (da 200 a più di 10mila)».

Un router per l’analisi dei dati di prossimità

La seconda soluzione è il “Cisco 1120 Connected Grid Router”, e riguarda la connected machine. Nella visione tipica del 4.0, con le macchine connesse la qualità dei processi migliora e gli impianti industriali sono più affidabili. In quella di Cisco in particolare, cinque sono le finalità della connessione: l’efficacia generale delle apparecchiature e il monitoraggio della macchina; l’ottimizzazione della singola macchina; quella dei processi; la manutenzione predittiva; lo stato di salute dei processi. Quanto a Cisco 1120, «l’obiettivo – ha affermato Perissinotto – è quello di estrarre dati dalle macchine di produzione per effettuare una elaborazione di primo livello in prossimità degli strumenti che li hanno generati; queste informazioni possono rivelarsi utili per implementare alert in tempo reale, e possono essere oggetto di un ulteriore approfondimento in vista della manutenzione predittiva».

In pratica, la soluzione è un device fisico che integra le funzionalità di edge computing (lavorazione dei dati alla fonte), di routing  (un dispositivo che, in una rete informatica, si occupa di instradare i dati, suddivisi in pacchetti, fra sottoreti diverse)  di switching (un dispositivo che fornisce connettività tra apparati direttamente connessi) e di network security.Sul dispositivo sono state integrate da Italtel le funzionalità dell’applicazione Alleantia.

 

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Cisco 1120 Connected Grid Router

Il sistema che consente di fare domande alla macchina

La terza soluzione presentata da Cisco e Italtel al Mecspe attiene alla industrial collaboration. Ma di che si tratta? «Riguarda – ha affermato Perissinotto – il supporto da remoto. Immaginate un operatore che lavori su una linea produttiva, e che individui un problema di qualche genere. Ora dispone di uno strumento per scattare un’immagine e di condividerla con un team in grado di analizzarla per capire cosa stia succedendo e per fornire risposte sul da farsi. Ciò consente all’operatore di intervenire, grazie alle informazioni fornite dal gruppo di esperti. Al di là delle immagini, oggetto della comunicazione possono essere anche documenti; e il sistema consente di realizzare meeting real time».

La piattaforma che abilita la soluzione è la Cisco Spark, già oggetto di analisi da parte di Industria Italiana. In proposito, si possono reperire informazioni qui.  Cisco fornisce in cloud gli strumenti della collaborazione. È il caso di ricordare la Cisco Spark Board, un sistema qualificato da una telecamera intelligente con inquadratura dinamica e da microfoni con amplificatore automatico. L’apparato è in grado di riconoscere le persone che partecipano alla conferenza; la regia è automatica. La grande definizione dello schermo conferisce un tono molto realistico alla rappresentazione delle persone sul video. Quanto alla soluzione presentata in fiera, «può mettere insieme le funzionalità di Spark e connected machine» – ha affermato Perissinotto. E cioè consente di interrogare la macchina con un servizio di messaggistica. «Posso chiedere alla macchina – ha chiarito Perissinotto – di cosa si stia occupando al presente; e questa mi risponde con lo stesso sistema. Tutto ciò da una parte serve ad abbattere il muro tra la macchina e l’umano; e dall’altra a recuperare dati e ad ottenere notifiche dalla macchina, perché questa può individuare qualcosa che non va e inviare una nota al team di supporto».

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Cisco Connected Plant wide Ethernet

 

Manutenzione live con caschetto, telecamera e cuffie

Una soluzione di Italtel di remote maintenance, realizzata come integrazione diretta su Cisco Spark. Funziona così. «Un caschetto con telecamera e cuffie insonorizzate (con audio e microfono) – afferma Barlotti – è collegato ad un giubbotto ove risiede l’intelligenza del sistema, e dove sono state sistemate delle batterie (vedi foto dello stesso Barlotti in apertura dell’ articolo). L’operatore è dotato anche di un wearable da polso, e si può trattare di uno smartphone qualsiasi. In pratica tutto questo apparato serve a questo. Immaginiamo che l’operatore abbia dei problemi, in corso di installazione, manutenzione o configurazione di un qualche apparato. Ecco, tramite Spark può collegarsi ad una room dove sono operativi assistenti remoti ed esperti, che vedono quello che la telecamera vede e che di conseguenza gli dicono quello che deve fare per risolvere la situazione. Con questo sistema, peraltro, l’utente può condividere altre cose, come screenshot e whiteboard».

 

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Alleantia

L’azienda è nata nel 2011 da un’idea di Stefano Linari, oggi CEO e CTO di Alleantia. L’idea di comunicare rapidamente e facilmente tra le apparecchiature, i sistemi di produzione e il Web è nata nel 2008, molto prima dell’era IoT industriale e Industria 4.0. Ha cominciato a prendere forma nel 2009, con le prime soluzioni progettate per raccogliere dati per impianti di energia rinnovabile, e quindi per l’ambiente industriale, dove l’architettura ha dimostrato di essere l’ideale per implementare la trasformazione digitale Industry 4.0. L’azienda ha sede a Pontedera, nel Pisano.

Italtel

E’ un’azienda italiana che opera nel settore delle telecomunicazioni, fondata il 21 luglio 1921 a Milano, come Società Italiana Siemens per Impianti Elettrici. Nel 2017 il controllo di Italtel è rilevato da Exprivia S.p.A., società quotata alla Borsa di Milano (XPR.MI). L’azienda progetta, sviluppa e installa soluzioni per reti integrate e servizi di nuova generazione basati su protocollo IP. Inoltre propone soluzioni e prodotti proprietari, servizi professionali di ingegneria e consulenza sulle reti, managed services e soluzioni di ICT quali quelle di Unified Communication & Collaboration, Telepresence, Cloud Computing, Smart City, Sicurezza Integrata. Italtel collabora a livello internazionale con Cisco Systems., che la riconosce come partner certificato.

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