Gli investimenti di Abb sul sistema solare di aziende che le ruotano attorno

di Marco de' Francesco ♦︎ La multinazionale procede verso la completa integrazione digitale del proprio network italiano, che vuole sostenere a vari livelli, anche perché è un Lighthouse Plant. È il “Progetto Filiera 4.0”. Con il supporto di Ubi Banca

Già è stata approntata una app per i fornitori, grazie alla quale questi possono monitorare in tempo reale lo stato delle loro linee produttive e accedere a statistiche sulla difettosità. E già si è intervenuti sul lay out degli impianti dei supplier, per incrementare la tracciabilità di materiali e componenti, ridurre le aree occupate e coordinare i flussi. Procede al passo serrato il “Progetto Filiera 4.0”, con il quale la multinazionale svizzero svedese dell’energia e dell’automazione Abb intende realizzare la completa integrazione digitale del proprio network italiano. Piano cui partecipano, con ruoli diversi, il Dih Lombardia, l’Università e la Confindustria di Bergamo e il supporter economico Ubi Banca.

Per realizzarlo, era necessario scattare una fotografia sull’attuale livello di maturità digitale di un certo numero di fornitori. Grazie alle competenze del Digital Innovation Hub Lombardia, è stato pertanto realizzato l’assessment di un campione di 17 supplier operativi in Lombardia, Veneto e Lazio e costituito da piccole e medie imprese afferenti a cinque differenti categorie merceologiche. Le aziende della filiera Abb hanno fatto segnare indici più alti della media nazionale.







Abb è parte del Cluster Nazionale Fabbrica Intelligente, l’associazione presieduta da Luca Manuelli che riunisce aziende, regioni, università ed enti di ricerca con l’obiettivo di aggregare tutti gli attori più importanti sulle tematiche della manifattura avanzata. È un Lighthouse Plant, una grande fabbrica destinata a dimostrare concretamente che certe applicazioni industriali sono praticabili, necessarie e sostenibili per affrontare le sfide della competizione globale.

I risultati dell’assessment sono state illustrati qualche giorno fa nel corso del webinar “Il progetto Filiera 4.0 di Abb Italia Lighthouse Plant” cui hanno partecipato l’advanced processes and technologies manager Abb Fabio Golinelli; il presidente e il direttore del Dih Lombardia, rispettivamente Gianluigi Viscardi e Giuseppe Linati, il vicepresidente di Confindustria Bergamo Giulio Guadalupi e il direttore territoriale di Ubi Banca Vittorio Carrara.

 

Abb , in quanto Lighthouse, verso la digital supply chain

Fabio Golinelli, manager dei processi avanzati e delle tecnologie di Abb Italia

Dopo più di due anni dall’inizio della selezione effettuata dal Cluster Fabbrica Intelligente, il colosso dell’energia e dell’automazione Abb è uno dei quattro gli Impianti Faro approvati dal Ministero dello Sviluppo economico; gli altri sono Ansaldo Energia, Hitachi Rail e Ori Martin-Tenova. I Lighthouse Plant sono grandi fabbriche destinate a dimostrare concretamente, a beneficio delle Pmi, che certe applicazioni industriali sono praticabili, necessarie e sostenibili per affrontare le sfide della competizione globale.

Per Abb l’investimento è pari a 11,4 milioni di euro, e contempla un contributo pubblico di 2,5 milioni: 2,3 dal Mise e 253mila euro dalle Regioni Lombardia e Lazio. I siti coinvolti sono quelli di Dalmine, di Santa Palomba e di Frosinone, dove si produce l’intera gamma di interruttori: rispettivamente, media, bassissima e bassa tensione. Secondo Golinelli Abb in quanto impianto faro ha tre traguardi generali: «Essere dimostratori reali delle soluzioni digitali, sperimentate anzitutto nei nostri impianti; diventare un benchmark per le imprese italiane e leader assoluti all’interno del Gruppo». Inoltre Abb ha un progetto in tasca, che si declina in specifici obiettivi di sviluppo di tecnologie “pratiche”, quelle che abilitano il progresso della manifattura. «Abbiamo una nostra Roadmap – ha affermato Golinelli – che contempla la fabbrica virtuale; i flussi di processo autonomi; i robot collaborativi; la manutenzione predittiva; i componenti polimenrici e metallici; l’economia circolare; lo sviluppo del personale; la qualità zero-difetti; la salute, la sicurezza e l’ambiente smart; e infine la digital supply chain».

Quest’ultima rappresenta, secondo l’azienda, il traguardo più importante e ambizioso, consistendo nella completa integrazione della filiera. All’obiettivo è stato dato il nome di “Progetto Filiera 4.0”, e vi partecipano, oltre al Dih Lombardia (di cui parleremo dopo), anche l’Università e la Confindustria di Bergamo. I finanziamenti, come vedremo, sono supportati da Ubi Banca. Quanto ad Abb, è soprattutto Dalmine in prima fila su questo fronte. Già gli articoli in ingresso (che peraltro sono 12mila) sono stati dotati di codici a barre, in modo da garantirne la completa tracciabilità. I fornitori potranno visionare online sia le previsioni di vendita che l’andamento delle scorte. «Il Progetto Filiera 4.0 – ha affermato Golinelli – è stato definito e pianificato nell’ottobre 2019. L’assessment presso i fornitori è stato realizzato tra il dicembre dello scorso anno e il febbraio di quello in corso; i risultati sono stati raccolti a marzo, e ora sono resi noti. Si tradurranno in un insieme di azioni di sviluppo e investimenti in digitalizzazione, tra la fine dell’anno in corso e il 2022 compreso. A quel punto, potremo parlare di “ecosistema digitale”».

 

L’assessment di filiera

Gianluigi Viscardi, presidente di Cosberg e del Digital Innovation Hub Lombardia

Nel contesto degli impianti faro, quello di Abb non è il primo caso di assessment della supply chain. Dal punto di vista cronologico, la precedenza spetta ad Aenet 4.0, un processo innovativo portato avanti da Ansaldo Energia per selezionare e accompagnare i propri fornitori radunati in filiera. La storica industria genovese, che produce turbine e componenti meccatroniche per centrali energetiche, si è avvalsa di un ecosistema di competenze (Università di Genova, Dih di Confindustria Liguria) sia per realizzare l’assessment del network che per promuoverne l’avanzamento tecnologico e la competitività. L’assessment, basato su questionari di autovalutazione, si è svolto in tre Wave. Tuttavia, l’obiettivo di Ansaldo Energia era esattamente quello di Abb: scattare una fotografia sull’attuale livello di maturità digitale, per pianificare attività di miglioramento che possano guidare una trasformazione che porti evidenti risultati in termini di competitività delle imprese.  

L’assessment di filiera di Abb è stato curato dal citato Digital Innovation Hub Lombardia, un’associazione del sistema della Confindustria regionale nata per supportare le imprese nel percorso di trasformazione digitale. Dih Lombardia è parte di una rete nazionale di enti simili istituiti da Viale dell’Astronomia, ed è uno dei 30 Dih selezionati dalla Commissione Europea per stimolare l’utilizzo di soluzioni di intelligenza artificiale nelle piccole e medie imprese. È costituito da un insieme di “antenne territoriali” che consentono una conoscenza approfondita del contesto produttivo, agevolando l’individuazione delle criticità e favorendo lo sviluppo di soluzioni ad hoc.  «Di assessment – ha affermato Viscardi – ne abbiamo realizzati 260 in Lombardia, tutti gratuitamente; e di recente abbiamo siglato un accordo con Federmanager, grazie al quale questa associazione metterà a disposizione 100 manager per i futuri processi di valutazione». Secondo Guadalupi, «è essenziale che siano valutate anche le imprese più piccole dei network, e con criteri assimilabili a quelli utilizzati con le grandi».   

L’assessment è stato realizzato “di persona” presso un campione di 17 fornitori operativi in Lombardia, Veneto e Lazio e costituito da piccole e medie imprese afferenti a cinque differenti categorie merceologiche. «Va anzitutto sottolineato – ha affermato Linati – che la valutazione non ha riguardato soltanto l’IT, è cioè i sistemi e le soluzioni digitali, ma anche l’organizzazione e i processi». Questo perché per la realizzazione di una filiera integrata e digitale comporta la presenza o l’acquisizione di competenze “estese”: nelle filiere la marginalità si gioca sull’efficienza operativa delle aziende che le compongono. Diventa cogente, dunque, l’aggiornamento tecnologico di tutti gli attori coinvolti: è necessario, ad esempio, sincronizzare il meccanismo della fornitura, con ordini automatici. Ciò significa che tutto il mondo delle piccole aziende a valle di quelle più grandi e avanzate deve tenere la stessa velocità evolutiva delle seconde. Il che, per la verità, è tutto tranne che semplice.

Sui singoli aspetti, si è definita una graduatoria della maturità digitale in cinque livelli: il primo, quello iniziale; il secondo, quello gestito; il terzo, quello definito; il quarto, quello integrato e interoperabile e il quinto quello orientato alla digitalizzazione. Parallelamente sono stati valutati i rapporti dei singoli fornitori con la capo filiera Abb. La metodologia adottata è il tool “Test4.0” del Politecnico di Milano-Assoconsult. L’elaborazione è avvenuta con il contributo di tre tesisti dell’Università di Bergamo. Per definire i citati livelli, sono state prese in considerazione quattro “dimensioni” – monitoraggio e controllo; tecnologie; esecuzione e organizzazione – e otto macroprocessi: R&D, Produzione, Qualità, Manutenzione, Marketing, Logistica, Supply Chain, HR.

Assessment: dimensioni e macroprocessi. L’assessment di filiera di Abb è stato curato dal Digital Innovation Hub Lombardia, associazione del sistema della Confindustria regionale nata per supportare le imprese nel percorso di trasformazione digitale

 

Risultati dell’assessment

Confrontati con un campione qualificato di oltre 700 imprese che hanno effettuato la valutazione della maturità digitale tramite la rete nazionale dei Dih di Confindustria (utilizzando la stessa metodologia sopra menzionata), in entrambi i due casi (dimensioni e macroprocessi) gli indici assegnati alle aziende della filiera Abb risultano più alti della media nazionale, segno di un percorso di integrazione e allineamento già avviato nell’ultimo decennio da Abb con i propri fornitori strategici. 

Analisi maturità per processo

In particolare, l’analisi della maturità per dimensione è risultata superiore a 3. Esattamente, 3,57 per esecuzione (3,02 il livello del campione “italiano”); 3,46 per controllo (2,86); 3,28 per tecnologia (2,83) e 3,06 per organizzazione (2,93). Quanto ai processi, la filiera Abb si è dimostrata particolarmente matura in R&D, dove ha fatto registrare un livello pari a 4,19 (3,22); e in produzione, dove ha fatto segnare un ottimo 4,08 (3,23). C’è un po’ da lavorare, invece, nella supply chain, dove la filiera Abb non ha superato quota 2,78 (2,58) e nella HR, dove è stato segnalato il livello 2,43 (2,62). Per Linari, se nella logistica si ritiene importante aumentare il livello di integrazione digitale lungo tutta la filiera, per quanto attiene al tema HR vanno incrementati specifici programmi di formazione per sviluppare le competenze digitali.

Analisi maturità per dimensione

 

Iniziative maturate a seguito dell’assessment 

Sulla scorta dell’assessment, è stato anzitutto realizzato un cockpit di filiera. Questo consiste in un grafico complesso che permette di visualizzare il grado di maturità relativo alle componenti di processo rilevanti per la digitalizzazione della filiera. Con uno sguardo, si può capire quali ambiti vanno maggiormente coltivati, e quale grado di sforzo occorre profondere.

Tra le azioni già intraprese a seguito dell’assessment la prima riguarda l’integrazione con i fornitori ed è rappresentata da una App per il monitoraggio della qualità e della produttività che consente al fornitore di conoscere in tempo reale lo stato della sua linea di produzione e di accedere a statistiche sui livelli di difettosità che permettano un immediato intervento correttivo, laddove necessario. Questo strumento ha già portato evidenti benefici al processo, riducendo i difetti da valori percentuali a parti per milione: un ordine di grandezza ben diverso. La seconda consiste nell’ottimizzazione del lay out di fabbrica dei fornitori per incrementare la tracciabilità del materiale; ciò consente una riduzione del 30% dell’area occupata e flussi più coordinati, anche grazie anche all’introduzione di Tag o Rfid per identificare i materiali.

Cockpit di filiera. Consiste in un grafico complesso che permette di visualizzare il grado di maturità relativo alle componenti di processo rilevanti per la digitalizzazione della filiera. Con uno sguardo, si può capire quali ambiti vanno maggiormente coltivati, e quale grado di sforzo occorre profondere

 

Ubi Banca supporta gli investimenti dei fornitori che hanno partecipato all’assessment

In ultimo, è stato presentato l’accordo siglato da Abb e Ubi Banca per supportare, tramite uno specifico plafond, gli investimenti dei fornitori che hanno partecipato all’assessment. «Se l’azienda leader, Abb – ha affermato Carrara – ci comunica che nel contesto del network quel fornitore è strategico, ed è anche dotato di maturità digitale accertata con valutazione, noi, come istituto di credito, ci mettiamo a disposizione del supplier. Abbiamo seguito la vicenda di Ansaldo Energia, e sappiamo che le indicazioni degli impianti faro sono importanti». Questo impegno, secondo Carrara, si somma a quello più generale di sostenere la liquidità delle imprese che sono appena uscite dal lockdown.














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