Un podcast rock sulla casa futura: Abb, Cmb, Landlease e Aruba

di Chiara Volontè ♦︎ I nuovi edifici sono sempre più interconnessi ed efficienti. Delle ultime novità parlano con Abb Simone Santi (Head of Offices, Landlease), Barbara Maccioni (Ingegnere, Cmb Costruzioni), Alessandro Bruschini (Infrastructure Manager, Aruba). 25 minuti di audio che scorrono velocissimi

Tecnologie intelligenti, Internet of Things e smart home sono argomenti sulla bocca di tutti. Ma quanto ne sanno realmente gli italiani e quanto sono pronti a trarre beneficio dalla connettività e dalla digitalizzazione applicata agli edifici?

Un tema, quello dello smart building, a cui Abb, multinazionale svizzero-svedese dell’automazione, ha dedicato un podcast (che potete ascoltare qui) con tre esperti del settore: Simone Santi (Head of Offices, Landlease), Barbara Maccioni (Ingegnere, Cmb Costruzioni), Alessandro Bruschini (Infrastructure Manager, Aruba).







Per rendere la propria casa più intelligente è necessario fare un investimento, la cui entità dipende dal modo in cui si decide di procedere. È possibile scegliere di iniziare con alcuni dispositivi, senza svolgere alcun tipo di lavoro invasivo e di aggiungerne altri successivamente.

Una delle novità in tema edile consiste nella creazione del modello digitale della costruzione stessa, il cosiddetto Bim, Building Information Modeling: si tratta di un metodo per l’ottimizzazione della pianificazione, realizzazione e gestione di costruzioni tramite aiuto di un software. Attraverso esso tutti i dati rilevanti di una costruzione possono essere raccolti, combinati e collegati digitalmente.

«Il modello digitale della costruzione consiste nell’avere un unico sistema, come se fosse un gemello della struttura stessa, che integra tutte le funzioni, dalla progettazione alla manutenzione – commenta Barbara Maccioni, Ingegnere, Cmb Costruzioni – Arricchendo poi il modello con informazioni relative a tempi, costi e oggetti che costituiscono l’edificio, è possibile pianificare gli interventi manutentivi, tenere sotto controllo il ciclo di vita dell’edificio e le relative prestazioni. Si tratta di uno strumento efficace in progettazione e costruzione. Si ha così una gestione vera e propria dei consumi e dell’efficienza dell’edificio, perché il Bim si combina con la sensoristica, e così tramite le informazioni che ci derivano dai sensori siamo in grado di simulare meglio la realtà. Dunque il modello di questa costruzione può tenere conto di come rispondono gli elementi edilizi, come le strutture invecchiano e come reagiscono alle sollecitazioni esterne».

La soluzione di Abb, Casa Aumentata, consente di confezionare l’impianto anche in maniera graduale: il sistema, infatti, cresce e si evolve sulle richieste di chi quotidianamente vive gli ambienti della casa attraverso funzioni e servizi. Tutto è progettato per facilitare le molteplici attività della vita domestica, garantendo al contempo efficienza, riduzione degli sprechi e risparmio in bolletta.

«Quando parliamo di smart building non possiamo fare a meno di pensare all’IoT, perché ormai tutti i dispositivi che si trovano all’interno di una casa dispongono di un’interfaccia web, accessibile tramite un’app – chiosa Alessandro Bruschini, Infrastructure Manager, Aruba – qualsiasi impianto, dal riscaldamento all’ascensore, hanno la possibilità di essere gestiti da remoto. Il vantaggio di queste tecnologie è quando si aggregano, magari attraverso piattaforme cloud, in modo tale che ci sia chi si possa preoccupare di far funzionare questi impianti all’unisono. Questo è uno smart building, che permette di monitorare, dall’esterno, tutto quello che succede all’interno, e di gestirlo in maniera semplice, immediata ed efficiente dal punto di vista energetico».

L’obiettivo di Abb consiste nel dare vita a un’abitazione all’insegna di domotica ed autosufficienza energetica. Una casa intelligente dove siano integrati e controllabili da remoto riscaldamento, climatizzazione delle stanze, impianti elettrici, sistemi di controllo per finestre, porte e antifurto, e svariati altri componenti. Per ottenere efficienza energetica (e quindi anche risparmio in bolletta) e migliore qualità della vita.

Se la casa aumentata è dunque più vicina, a che punto è la smart city, che richiede invece investimenti pubblici in questo momento molto limitati? Le città intelligenti, infatti, richiedono interventi costosi di digitalizzazione della distribuzione elettrica, monitoraggio ed efficientamento energetico, automazione residenziale e infrastrutture per la ricarica dei veicoli elettrici.

«Mind (Milano Innovation District) è il primo distretto per l’innovazione italiana, e si tratta di un progetto di rigenerazione urbana, ossia un intervento sul tessuto cittadino su scala trasformativa, che modifica in meglio la metropoli – afferma Simone Santi, Head of Offices, Landlease – Stiamo sviluppando sempre di più prodotti residenziali da affittare e non da vendere, perché la casa è vista sempre più come servizio e sempre meno come un bene. Credo sia una formula vincente per il futuro».














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