A Torino si sperimenta Olli: il minibus a guida autonoma

Lo shuttle di Local Motors ha un telaio interamente stampato in 3D con polimeri compositi e alluminio ed è destinato all’utenza interna al Centro internazionale di formazione della Nazioni Unite

La città di Torino, insieme ad Amsterdam, ha vinto lo scorso anno il challenge internazionale di Local Motors, organizzato per selezionare i migliori contesti urbani e testare poi per quattro mesi Olli, uno shuttle a guida autonoma.
Local Motors è società americana che progetta autoveicoli destinati a una produzione a basso volume in un contesto open source che coinvolge più minifactory.

 







Come ti accorcio i tempi da progetto a industrializzazione

La caratteristica di Olli è che un veicolo assemblabile nell’arco di una sola giornata. In parte perché la maggior parte dei componenti sono stampati in 3D, in parte perché la progettazione di base ha ridotto il numero di fornitori velocizzando le operazioni. Se è vero che Olli è un veicolo artigianale e costoso (300 mila euro), adotta però soluzioni innovative, indicando al settore automobilistico una strada per accorciare i tempi della trasformazione da progetto al mezzo che in genere si aggira attorno ai sette anni.

Tutto su Olli

Olli è un minibus da otto posti senza pilota, con autonomia a livello 4. Elettrico, Olli può percorrere fino a 50 chilometri con una carica. Dotato di sensori, per intercettare pedoni o ostacoli intorno al veicolo, monta anche sistemi radar, una videocamera ottica e due antenne Gps. Pesa oltre 2mila chili, ha una capacità di carico fino a 907 chili e un telaio interamente stampato in 3D con polimeri compositi e alluminio.

Il minibus servirà nei prossimi mesi per trasportare i dipendenti e gli ospiti del Campus delle Nazioni Unite, in uno spazio di viabilità chiuso e adatto alla sperimentazione di nuovi modelli di mobilità.

 

Un progetto con la ricerca italiana al centro

Fanno parte del progetto anche l’Università di Torino, Iren, Cir e Nuova Benese. Il progetto rientra nelle attività del Torino City Lab, la piattaforma avviata tre anni e mezzo fa dall’amministrazione guidata da Chiara Appendino e dall’allora assessore all’Innovazione Paola Pisano, oggi ministro.

 

Nel progetto saranno coinvolti anche un gruppo di cittadini percettori del reddito di cittadinanza, dopo un periodo di formazione su queste nuove tecnologie.

Fa parte del progetto in sperimentazione a Torino anche Reale Mutua che, oltre a essere main sponsor dell’iniziativa, sta lavorando allo sviluppo di nuovi servizi e coperture assicurative per la mobilità del futuro.














Articolo precedenteToyota investe 390 milioni di dollari nei taxi volanti di Joby Aviation
Articolo successivoBlockchain, è boom: nel 2019 in Italia investimenti per 30 milioni di euro (+100%)






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui