Pubblichiamo il terzo contributo di una serie che i Giovani Imprenditori di Confindustria, presenti al G20 Young Entrepreneurs Alliance (G20YEA), hanno deciso di consegnare in esclusiva ai lettori di Industria Italiana. Il G20YEA (8-10 settembre) è stato organizzato in Cina tra Shanghai e Pechino. La delegazione italiana (immagine in alto), grazie alla collaborazione con il partner scientifico Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, è però già al lavoro con un vasto tour imprenditoriale nella capitale orientale del business. Ecco il diario di viaggio della presidente dei Giovani imprenditori di Sistema Moda Italia e direttore commerciale di Tricodor, Alessandra Guffanti.
di Alessandra Guffanti
Come un prodotto all’interno del mercato cinese può ottenere un posizionamento differente dal suo contesto originario? E stato questo uno degli interrogativi a cui ha risposto la terza giornata di formazione e network del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria in Cina. La visita presso l’headquarters del Ferrero Group di Shanghai rappresenta il ponte tra un’eccellenza della tradizione italiana implementata e proiettata per ottenere da questo mercato il massimo risultato. Ferrero Group raccoglie oggi 78 filiali internazionali, 22 impianti produttivi, 33mila dipendenti che distribuiscono in 160 Paesi .
In Cina Ferrero si è mossa in due tempi. Dal 2007 ha attivato la sua distribuzione costruendo una brand awarness solida sul binomio Italia-eccellenza nel cioccolato. Mantenendo gli stessi prodotti ha investito sul valore del lusso nel food accessibile di prezzo. Un’ampia gamma di packaging prestigiosi formulabili attraverso molteplici personalizzazioni da parte del consumatore che compra online o offline, permettono di comprare i classici Ferrero Rocher abbinandoli a biglietti dedicati, regali e altre opzioni. Le leve con cui Ferrero ha conquistato i cinesi sono eccellenza, italianità e emozione per un prodotto che ha il sapore di un momento speciale. Per i cinesi Ferrero è un dono di pregio per le cerimonie o le relazioni di business. Dal 2014 in soli otto mesi Ferrero ha costruito un impianto a Hangzhou, con tre linee produttive, che raggiunge i 1500 dipendenti.
Sfilate e creatività
Alla missione partecipano imprenditori di ogni filiera tra cui Sistema Moda Italia, Federlegno e Ance. Il messaggio evidente di questo viaggio è la comprensione dei nuovi valori in cui si muove il business in Cina , orientato a rispondere alle esigenze interne e molto meno competitivo in termini di delocalizzazione. Il Made in Cina si declina in “created in China” e la velocità di produzione di misura in termini di qualità del prodotto. Nel caso di un “concepito in Cina”, l’investimento in marketing oggi è essenziale , per ottenere la reputazione e la brand perception a cui ambisce come nel caso del gruppo cosmetico Jala Group.
Jala Group, leader nella cosmesi in Cina, nato nel 2001 a oggi ha scalato il mercato con 24 mila punti vendita in 10 mila città. Le sue quattro linee di cosmesi coprono sia le linee premium sia quelle ecostenibili con una gamma di prodotti per target e necessità specifiche delle donne cinesi. L’area Ricerca e Sviluppo guidato da un team internazionale e un’attenta diffusione del prodotto tramite una complessa strategia e-commerce ha permesso di soddisfare le necessità delle consumatrici delle città minori fino alle 1-tier city. Per il Gruppo Giovani è stato chiaro comprendere come questo prodotto made in Cina ha diversificato la sua strategia in un paese dalle molte sfaccettature nei consumi. Jala Group punta chiaramente, come molte aziende cinesi mature nel loro posizionamento di mercato interno, a elaborare una strategia d’ internazionalizzazione partendo dall’Europa offrendo molti punti di sinergia con l’industria locale.
