230 aziende italiane espongono all’Emo di Hannover

EMO Hannover (18. bis 23. September 2017) - Weltleitmesse der Metallbearbeitung.

di Marco de’ Francesco ♦︎ Il prossimo 16 settembre apre la più grande fiera mondiale per la lavorazione dei metalli. La delegazione italiana è la più numerosa dopo i tedeschi. Tra i nomi Pama, Pietro Carnaghi, Temova, Gildemeister, Riello Sistemi, CB Ferrari, Imsa, Orchestra e tanti altri. Ma anche big multinazionali come Siemens, Abb, Fanuc, Balluff, Sick. Parla Massimo Carboniero di Ucimu

All’ombra dell’arretramento della produzione industriale tedesca e del crollo della domanda di macchine utensili italiane, si tiene, tra il 16 e il 21 settembre, la 22esima edizione di Emo. È la più importante fiera del mondo per la lavorazione dei metalli; ed è “itinerante”, perché si svolge alternativamente ad Hannover e a Milano. Quest’anno spetta alla capitale della Bassa Sassonia. Imponente la partecipazione italiana, con 230 aziende che rappresentano la metà di quelle che compongono il settore della macchina utensile, che nel Belpaese vale 7 miliardi.







L’impressione, però, è che l’afflusso di imprese nazionali segnali la necessità di comprendere “quanto mercato” ci sia per loro all’estero, vista la considerevole attenuazione degli ordini nel secondo trimestre di quest’anno; e di capire che relazione ci sia tra ciò e alcuni fenomeni di portata globale, come il freezing tedesco, l’avanzata del protezionismo e l’inasprimento di conflitti tra Usa e Cina. L’altra motivazione per le aziende italiane, oltre alla fisiologica necessità di stringere relazioni commerciali, è quella di osservare e interpretare i trend di mercato, in atto o futuri. Ad esempio, entra nel vivo Umati, interfaccia universale per le macchine utensili; messa a punto da un team di costruttori e di fornitori di tecnologia, si propone come standard aperto in grado di connettere le macchine agli ecosistemi IT specifici del cliente. Saranno presentate diverse implementazioni. La fiera è promossa da Cecimo, l’associazione europea di macchine utensili e tecnologie correlate; riunisce 15 associazioni nazionali, tra cui l’italiana Ucimu – Sistemi per produrre, il cui presidente, Massimo Carboniero, abbiamo intervistato.

Presidente UCIMU
Massimo carboniero, Presidente Ucimu

Un evento-verità, per i produttori italiani di macchine utensili, sul mercato tedesco

C’è una ragione di più per le imprese e per gli specialisti italiani che faranno capolino a Emo 2019. Perché questo è un anno particolare, e molti fra visitatori e espositori della kermesse non si limiteranno a scoprire le novità, i nuovi prodotti e i trend che promettono di restare, almeno per un po’, sulla cresta dell’onda. «Sarà una specie di cartina di tornasoleEmo 2019» – afferma Carboniero. «La verità – prosegue – è che ci attendiamo risposte sullo stato di salute del mercato tedesco». Che per il settore nazionale delle macchine utensili è vitale.  «I tedeschi sono nostri primi clienti, in assoluto». E ora che navigano in cattive acque, sono anche fonte di preoccupazioni. A luglio la produzione industriale tedesca è calata dello 0,6% sul mese precedente e del 4,2% sullo stesso periodo dell’anno precedente. La più potente manifattura d’Europa, poi, ha subito una contrazione mensile dello 0,8%.  E gli ordini sono finiti in terreno negativo per il 2,7% (- 5,6% su base annua).

Anche il Pil è in calo, dello 0,1% nel periodo aprile-giugno. Il rischio è che il prossimo trimestre certifichi la recessione tecnica di Berlino. «Non è una bella prospettiva per noi – continua Carboniero -:  questa situazione ci sta già danneggiando. Che sia stato il dieselgate a colpire la Germania, o l’incapacità di Berlino di reinventare in breve tempo un modello green di automotive, poco importa. La verità è che tutto questo ha innescato una spirale negativa che ha finito per riguardarci».  Per la precisione, la situazione italiana dei produttori di macchine utensili appare più complicata.  Nel secondo trimestre del 2019 si è assistito ad un arretramento degli ordini pari a – 31,4% su base annua; percentuale che  mette insieme la diminuzione di quelli interni (- 43%) e quella degli ordini esteri (-28,5%). Per Carboniero «la riduzione della raccolta interna era prevista, perché dopo lo choc positivo provocato dai provvedimenti 4.0, il mercato domestico sta tornando alle sue dimensioni fisiologiche; quella della raccolta estera è invece un altro paio di maniche. Qui c’entra l’effetto freezing tedesco, e altri fattori di instabilità, come l’inasprimento dei conflitti commerciali tra gli Stati Uniti e la Cina, o come l’estendersi di nuove forme di protezionismo. Si pensi alla Russia, che ha adottato diverse misure commerciali in tal senso. Quanto alla Brexit, è presto per esprimere giudizi. In tutti i casi, all’Emo ci saranno aziende da tutto il mondo: un’occasione per valutare gli effetti delle politiche che distorcono il mercato».

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Il cancelliere tedesco Angela Merkel

Una vetrina sul mondo della lavorazione dei metalli e non solo

Siamo ormai al conto alla rovescia. Fra pochi giorni, con il motto “Tecnologie intelligenti che guidano la produzione di domani!”, si apriranno i battenti della più importante fiera del mondo per l’industria metalmeccanica. Emo ha una lunga storia. Nasce nel 1951 come Eemo (Exposition européenne de machines-outils, mostra europea delle macchine utensili). Il nome è cambiato nel 1975 in Emo (Exposition Mondiale de la Machine-Outil). Secondo gli organizzatori, Emo 2019 di Hannover presenterà «l’intero ventaglio della tecnologia di lavorazione dei metalli, che è il cuore di ogni processo di produzione industriale». Non solo strumenti per il taglio dei metalli e macchine utensili, ma anche macchinari di alta precisione, tecnologia informatica, elettronica industriale, sistemi di trasporto automatico di materiali e tanto altro.

Così, Emo segnala tra i trendspot non solo Spark 1200, nuovo centro di lavoro compatto realizzato dall’azienda piacentina Mandelli Sistemi, soluzione multitasking particolarmente adatta alle lavorazioni meccaniche per l’industria aerospaziale, ma anche i nuovi marcatori laser prodotti dal gruppo francese Gravotech e le tecnologie all’avanguardia della startup tedesca  Heronius, che consentirebbero, dicono da Emo, di controllare i sistemi di automazione senza un Plc.  Quanto ai visitatori, secondo gli organizzatori sono attesi specialisti di tutti i settori, dall’automotive all’aerospaziale, dalla meccanica di precisione all’ottica, dall’industria dell’acciaio alla fabbricazione di utensili e matrici, dalle costruzioni navali alla tecnologia medica e altri. Emo Hannover 2017 ha attirato quasi 2.230 espositori provenienti da 44 paesi diversi e circa 130mila visitatori professionali provenienti da 160 nazioni. Quanto all’edizione di quest’anno, a maggio risultavano già iscritti oltre 2.040 espositori da 47 Paesi: sarà interessante capire se la crisi tedesca produrrà effetti sulla manifestazione.

Verso l’interfaccia universale delle macchine utensili

Il progetto di una interfaccia universale per le macchine utensili (“Umati”) è stato avviato due anni fa proprio a Emo 2017: si propone come standard aperto che permette alle macchine utensili e alle periferiche di connettersi agli ecosistemi IT specifici del cliente. In pratica, è stato definito, finalmente, un linguaggio comune, che consente a strumenti diversi di comunicare con un livello più alto, quello dell’information technology. In modo semplice, senza soluzione di continuità. Impegnati in questo piano e coordinati da Vdw (l’Ucimu tedesca) sia i costruttori di macchine utensili Chiron, DMG Mori, Emag, Grob Werke, Heller, Liebherr Verzahntechnik, Trumpf e United Grinding che i fornitori di tecnologia di controllo  Beckhoff, Bosch Rexroth, Fanuc, Heidenhain e Siemens.  Ma Umati, fa sapere Vdw, entrerà nel vivo a Emo 2019, dove sarà presentata una dimostrazione dello standard di interfaccia in uno spettacolo speciale.

La partecipazione italiana

Anche per l’edizione 2019 la delegazione italiana risulta essere la più numerosa dopo quella dei padroni di casa, a conferma dell’interesse suscitato dalla mostra per i costruttori italiani che presenteranno la propria offerta su una superficie espositiva netta di circa 17mila metri quadrati. «D’altra parte – afferma Carboniero – con 400 imprese, 32mila addetti e un valore della produzione risultato, nel 2018, pari a quasi 7 miliardi di euro, l’industria italiana della macchina utensile recita un ruolo di primo piano nello scenario internazionale. Siamo il terzo Paese esportatore al mondo dopo la Germania e il Giappone; il quarto produttore dopo la Cina, la Germania e il Giappone; il quinto consumatore di macchine utensili dopo la Cina, gli Usa, la Germania e il Giappone. Insomma, è un contesto in cui contiamo moltissimo». Nel 2018, Paesi di destinazione dell’export italiano di settore (che assorbe il 54% della produzione) sono risultati: Germania (+15,1% rispetto all’anno precedente) 394 milioni pari all’11,5% del totale esportato, Usa (+11,5%) 354 milioni, pari al 10,3% del totale, Cina (-0,4%) 341 milioni pari al 9,9%. Di seguito, Polonia, Francia, Spagna. Come già ricordato, nell’anno in corso si assiste ad un notevole decremento della domanda estera; e si sospetta che a fine anno il conto sarà salato.

Quanto alle aziende italiane, la Marposs Italia di Bentivoglio, Bologna, (padiglione 6, stand B26), nota soprattutto come fornitore di tecnologie per i produttori di macchine utensili che operano nel settore automobilistico, presenterà una selezione di prodotti per l’industria dell’electro-mobility: linee di prodotti tradizionali sono integrate con nuove tecnologie per fornire un mix di soluzioni di misurazione, ispezione e collaudo che assicurano il monitoraggio completo del processo di produzione dei principali componenti EV. Saranno presenti anche la Ficep di Gazzada Schianno, Varese, (padiglione 15 stand A04) produttore di sistemi automatizzati per la produzione di acciaio dolce nonché di apparecchiature per l’industria della forgiatura; la Pama di Rovereto, Trento (padiglione 13, stand B02), 90 anni di esperienza e know-how nel campo dell’alesatura e fresatura ed è oggi operativa nel comparto di macchine utensili;

Riello Sistemi di Minerbe, Verona (padiglione 12, stand E45), più di 1.500 macchine transfer installate nel mondo: tradizionali, flessibili, pluri-mandrino, speciali e altro; la D’Andrea di Lainate, Milano (padiglione 5, stand D62), attiva nella produzione di accessori per macchine utensili di alta precisione; la Breton di Castello di Godego, Treviso (padiglione 13, stand B28), operativa nella produzione di macchine e impianti per la lavorazione di pietre e metalli;  la Vigel di Borgaro, Torino (padiglione 12, stand A50), tra i pionieri dei centri di lavoro multi-mandrino; la MCM di Vigolzone, Piacenza (padiglione 13, stand C14),  che realizza centri di lavoro orizzontali a quattro o cinque assi, disponibili anche in configurazione multitasking; Gnutti Transfer di Ospitaletto, Brescia (padiglione 17, stand C70), attiva nel settore delle macchine transfer per l’industria; la già ricordata Mandelli Sistemi di Piacenza (padiglione 12, stand D50);  la Biglia di Incisa Scapaccino, Asti (padiglione 17, stand B16), produttore di torni e centri di tornitura a controllo numerico; la Pietro Carnaghi di Villa Cortese, Milano, (padiglione 13, stand C53), che produce frese, torni e celle flessibili;

la Tenova di Castellanza, Varese (padiglione 11, stand E82) nota per la realizzazione di attrezzature minerarie e per la lavorazione dei metalli; la Fidia di San Mauro Torinese, Torino (padiglione 13, stand C55), che peraltro presenterà il sistema anticollisione ViMill, completamente integrato nel controllo numerico dell’azienda e costantemente attivo durante tutte le fasi di funzionamento della macchina, sia quando si lavora da programma che quando si posizionano gli assi mediante il pulsante o il volantino; la AZ di Thiene, Vicenza (padiglione 11, stand C61), che presenterà novità relative alla propria gamma di rettificatrici universali Cnc, progettate per soddisfare i requisiti di molte applicazioni per  alberi di trasmissione e di motore elettrico, turbina a gas, alberi ferroviari e per macchine utensili, atterraggio componenti del cambio, e altro; la Gildemeister Italiana di Brambate di Sopra, Bergamo (padiglione 2, stand A21), che realizza torni automatici;  la Orchestra di Torino (padiglione 9, stand A30),  che presenta la piattaforma software IoT Smarthinge4.0;  la Automazioni Industriali di Nave, Brescia (padiglione 16, stand G03), che presenta Forge Tronic, una pressa elettrica innovativa per la forgiatura a caldo di metalli non ferrosi;  tutti gli assi, la matrice superiore, i quattro estrusori e il braccio di scarico sono azionati direttamente da motori elettrici, consentendo all’utente di regolare e monitorare le variabili di processo: posizione, velocità, coppia, e altro;

la Scm di Murisengo, Alessandria (padiglione 3, stand B02) che presenta un mandrino da 180mila giri al minuto; la Imsa di Barzago (Lecco) che porta ad Emo, tra le altre cose, una fresatrice per stampi fino a 20 tonnellate; la Picchi di Lumezzane, Brescia (padiglione 17, stand D77) che presenta il centro di lavoro orizzontale Chrono Machine; la Famar di Avigliana, Torino (padiglione 17, stand A64) che presenta il centro di lavoro orizzontale FN 252i; la C. B. Ferrari di Mornago, Varese (padiglione 13, stand B39), che presenta Laser 1100, macchina per erosione laser;  la Bart di Grugliasco, Torino (padiglione 14, stand C91) che presenta strumenti per la manutenzione, affilatura e riaffilatura degli utensili; la Atomat – Giana di Remanzacco, Udine (padiglione 26, stand C15), che presenta il Cnc AT820E, una macchina multifunzionale versatile: è composta da fresatrice, pacchetto software, dispositivo di marcatura, dispositivo automatico di misurazione e centraggio, e da un sistema di rottura angoli per levigare il bordo delle nervature; la Omg di Cavriago, Reggio Emilia (padiglione 5, stand D53) che presenta teste multi mandrino ad asse variabile; la P.e.i. di Calderara di Reno, Bologna (padiglione 7, stand B42) che presenta un sistema di protezione completo per macchine con guida idrostatica; la Balance Systems di Pessano con Bornago, Milano (padiglione 6, stand E34), che presenta un sistema modulare programmabile progettato per applicazioni di media complessità su rettificatrici; e infine CMS di Zogno, Bergamo (padiglione 13, stand C91) che realizza centri di lavorazione per una vasta gamma di materiali: materie plastiche e compositi, leghe leggere, alluminio, marmo, pietra, vetro e legno.

La partecipazione dei grandi gruppi fornitori di tecnologia

Necessariamente, se ne parla in via esemplificativa e parziale: non è possibile coprire l’intero arco delle società partecipanti e delle novità che presenteranno. Fanuc (padiglione 9, stand A50) presenterà per la prima volta in Europa la nuova Robonano α-NTiA, centro di tornitura di alta precisione sviluppato per soddisfare i requisiti dei crescenti mercati globali dei dispostivi ottici e medicali, oltre che per i settori aerospace e auto motive: può lavorare pezzi fino a 0,1 nm.  E alcuni nuovi robot industriali: tra questi, M-10iD/12 e M-20iD/25, caratterizzati, secondo l’azienda, dalla velocità degli assi molto elevata e della rigidità necessaria per assicurare ottime prestazioni in termini di precisione e ripetibilità. Entrambi gli allestimenti sono integrati da celle robotizzate di lavaggio automatico. Protagonista dello stand resta Field, piattaforma di industrial internet of things e sistema “edge – heavy”: i dati vengono raccolti e processati alla sorgente, direttamente in produzione, senza passare dal cloud; il vantaggio è che gli operatori possono così accedere a informazioni e statistiche molto più accurati in tempo reale.

StirRob robot Fanuc e Fpt Industrie per la saldatura Fsw

La tedesca Sick (padiglione 9, stand F32), presenterà sensori intelligenti in grado di raccogliere e valutare i dati in tempo reale, di adattarsi all’ambiente di utilizzo, di comunicare in rete ed eseguire funzioni di automazione – i cosiddetti Smart Task per macchine utensili evolute e strutture di produzione. Mostrerà anche Telematic Data Collector TDC-E,  un sistema gateway con funzionalità mobile per reti multi sensore:  i dati estratti, vagliati e visualizzati dal TDC-E consentono agli operatori di conoscere lo stato operativo dei sensori di rete nella macchina utensile e di individuare i processi in cui vengono utilizzati.  Quanto a B&R, (padiglione 9, stand F50), ora del gruppo elvetico-svedese ABB,  presenterà, secondo l’azienda, una tecnologia di trasporto basata su binari, SuperTrack, con navette controllate autonomamente e rapidi tempi di cambio, «che consentono una produzione flessibile e incentrata sul cliente».

Supertrack, il nuovo dispositivo presentato da Abb a Emo

Quanto al gigante dell’automazione Siemens (padiglione 9, stand H50), presenterà invece Sinumerik One, «il primo controllo numerico, nativo digitale» dotata di software per dar vita ad un digital twin. Secondo l’azienda, questa tecnologia è destinata a rivoluzionare il business delle macchine utensili. Per Paolo Trezzi, business development manager OEM del reparto Macchine Utensili di Siemens Italia, «normalmente, nel mercato della macchina utensile, i costruttori producono il controllo numerico, creano l’automazione e, una volta che l’hanno costruita, trovano poi il sistema per renderla digitale, per simulare quello che hanno realizzato. Sinumerik One, invece, è il primo controllo che è stato creato come simulazione e poi è stato prodotto: è nato in maniera digitale ed è poi stato costruito. Questa nuova tecnologia permetterà ai costruttori di macchine di simulare ogni comportamento, qualsiasi tipo di programmazione sia plc sia iso, eventuali collisioni, la safety integrated, senza avere ancora la macchina a disposizione».

|Sinumerik Analyze MyWorkpiece /Monitor
Paolo Trezzi, business development manager OEM del reparto Macchine Utensili di Siemens Italia

Secondo Filippo Giannini, Head of Machine Tool Systems di Siemens Italia «Sinumerik One consente ai produttori di macchine di creare un gemello digitale, una completa virtualizzazione dei loro processi di sviluppo e dei processi di lavorazione della macchina, ancor prima dell’esistenza del prototipo reale della stessa. Gli utilizzatori finali possono, a loro volta, beneficiare di tempi di attrezzaggio notevolmente più rapidi, oltre che ottimizzare più velocemente le loro macchine e i programmi di lavorazione, lavorare in un ambiente virtuale anche per formare nuovi operatori,  e migliorare le prestazioni durante la produzione».

Quanto a Balluff,  (padiglione 9, stand C01), presenterà sensori induttivi con autodiagnostica integrata, in grado di emettere non solo segnali di commutazione e di errore, ma anche messaggi di avviso e altro. Sono capaci, secondo l’azienda, di fornire un quadro delle deviazioni di qualità real time, durante la produzione. Ma anche sensori di processo, che utilizzano il contatto diretto per rilevare il flusso e la temperatura dei fluidi liquidi su macchine utensili, pompe e compressori e aiutano a mantenere costante la temperatura e la produttività. Infine Beckhoff (padiglione 9, stand D32) che, coinvolto come partner del progetto Umati, di cui si è parlato, presenterà un controller per Pc con la nuova interfaccia standard.














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