2019: per Ericsson primo anno dell’era 5G in Italia

di Marco Scotti ♦ Anche nel nostro Paese la multinazionale svedese sta preparando il terreno all’arrivo della nuova tecnologia con partnership con player industriali, università e centri di ricerca. Focus sugli sviluppi nell’ industria, Iot e robotica, e sulla mobilità, con un programma per valorizzare le soluzioni delle start up

Minore latenza, maggiore velocità, capacità di trasportare un maggior numero di informazioni e di fornire un elevato standard di sicurezza. Sono queste le chiavi tecnologiche che a breve consentiranno alle imprese, attraverso l’utilizzo della rete 5G, una accelerazione nel processo di trasformazione digitale.  «Secondo i dati in nostro possesso molti operatori di telecomunicazioni lanceranno le prime offerte commerciali in 5G già dalla fine del 2019. Nei prossimi cinque anni prevediamo 1,5 miliardi di sottoscrizioni 5G, ed entro il 2024 il 40% della popolazione nel mondo godrà di questo tipo di copertura. E i numeri aumentano se prendiamo in considerazione soltanto l’Europa Occidentale: nell’immediato futuro il 30% delle sottoscrizioni mobili saranno 5G, e negli Stati Uniti, addirittura la percentuale arriverà al 55%.Questo perché la nuova connessione fa leva sul 4G, anche se ha bisogno di una serie di antenne che andranno installate in rapida successione per garantire la bassissima latenza.»

Riccardo Mascolo, capo strategia di Ericsson sud-est Mediterraneo, racconta in un’intervista a Industria Italiana come la tanto attesa rivoluzione del 5G, la cui sperimentazione è già iniziata in alcune città italiane, avrà una rapidità di adesione molto superiore a quanto avvenuto con il 4G «Stiamo lavorando molto sulla mobilità del futuro : l’auto a guida autonoma permetterà città più intelligenti e meno inquinate. Ericsson (che è guidata dal 2017 da Börje Ekholm) ha appena festeggiato 100 anni e vogliamo proseguire nel nostro percorso, fatto anche di alleanze strategiche con player industriali, università e centri di ricerca». In Italia l’ad del gruppo è Federico Rigoni.







 

Börje Ekholm, Presidente e CEO Ericsson Group

 La rete 5G

A novembre del 2018 Tim, insieme a Ericsson e Qualcomm Technologies, Inc, ha effettuato la prima connessione 5G in Italia su rete live di Tim utilizzando il primo prototipo di smartphone in grado di connettersi con la rete di nuova concezione. La tecnologia impiegata è quella di Ericsson. È stato utilizzato per la prima volta in Italia uno smartphone basato sul chipset Qualcomm® SnapdragonTM X50 5G che verrà inserito negli smartphone 5G disponibili sul mercato nel corso del 2019. Nel dicembre scorso, poi, Roma Capitale, Fastweb ed Ericsson hanno presentato presso le Terme di Diocleziano il primo scenario d’uso di Realtà Virtuale e Realtà Aumentata applicata al settore del turismo nell’ambito della sperimentazione della tecnologia 5G in città.

Grazie alle prestazioni della rete 5G in termini di minore latenza, maggiore velocità, capacità di trasportare un maggior numero di informazioni e di fornire un elevato standard di sicurezza, il visitatore verrà ad esempio “ proiettato” all’interno delle Terme ai tempi dell’antica Roma e vedere alcuni degli ambienti fedelmente ricostruiti grazie alla realtà virtuale, come gli spazi connessi alla palestra, il portico scoperto e gli ambienti laterali. Un’esperienza immersiva con la visualizzazione di scene ad altissima risoluzione, con video VR a 6K e scene multi risoluzione fino a 12K.

 

Il 5G aumenterà le potenzialità delle esperienze di realtà virtuale

 

Gli sviluppi nell’ industria

«Siamo molto orgogliosi – prosegue Mascolo – di aver preso parte a questa sperimentazione. Ma siamo certi che gli sviluppi più interessanti del 5G si avranno nell’industria e, più in generale, nel b2b. I nostri operatori potranno impiegare nuove tecnologie per nuove tipologie di clienti industriali, in modo da efficientare la produzione del manifatturiero, dell’agricoltura e di tanti altri comparti che devono proseguire a svolgere le stesse mansioni di un tempo ma in modo migliore e più conveniente. Oggi noi possiamo offrire maggiore connettività, droni analitici, schermi 4K per la manutenzione predittiva o per la realtà aumentata. Le industrie, tutte, stanno abbracciando questa trasformazione con grande interesse, ma anche con molta cautela, vogliono essere sicure che si tratti di una reale rivoluzione. Per garantire la migliore riuscita possibile abbiamo cercato di sviluppare ecosistemi virtuosi che cooperino tra loro, sperimentando molto con tutti i nostri clienti.»

«Abbiamo suddiviso le diverse industry in dieci settori (dall’agricoltura alla manifattura, dall’energy alla media broadband) e abbiamo avviato una fase esplorativa per conoscere appieno le migliorie da apportare nei processi dell’azienda coinvolta. Una volta esaurita questa prima fase si passa alla seconda, quella di industrializzazione. Il 5G, da questo punto di vista, non è più un lumicino lontano che dobbiamo ancora raggiungere, è già una realtà precisa, una connessione su cui i principali operatori si stanno già concentrando e che inizierà a essere commercializzabile alla fine di quest’anno. I dati in nostro possesso, d’altronde, parlano di una rapidità di adozione senza precedenti: i nuovi contratti sottoscritti con questa connessione, nell’Europa occidentale, saranno vicini al 30% entro il 2024».

 

Ericsson 5G platform presentazione3
Le funzionalirà della piattaforma 5G Ericsson

 

Il traffico dati mobile nel terzo trimestre del 2018 è cresciuto quasi del 79% anno su anno: si tratta della percentuale più alta registrata dal 2013. L’aumento del traffico dati per smartphone nel Nord Est Asiatico, principalmente in Cina, ha spinto la percentuale globale notevolmente più in alto. Con una crescita del traffico dati per smartphone di circa il 140% tra la fine del 2017 e la fine del 2018, il Nord Est Asiatico si posiziona al secondo posto per traffico dati da smartphone con 7.3 gigabyte al mese. Un dato, questo, che può essere paragonato allo streaming di video in HD per circa 10 ore al mese.

 

Truck a guida autonoma

La mobilità del futuro

Un tema legato a doppio filo con quello della connettività è quello della mobilità, in particolare per quanto concerne il tema delle smart city – e quindi del controllo del traffico – e dei veicoli a guida autonoma. «Stiamo lavorando in tanti settori differenti – conferma Mascolo – A Roma abbiamo già avviato, insieme a Fastweb, una sperimentazione per rendere più intelligente la gestione del traffico attraverso controlli in cloud che gestiscano i semafori. In questo modo, in caso di necessità per mezzi di soccorso, si può creare una sorta di “onda verde” per le ambulanze. A Goteborg, in tandem con Einride – azienda di automotive che realizza strumenti e veicoli “particolari”, progettati per spostare oggetti in maniera completamente autonoma – abbiamo creato un sistema per trasportare merci su mezzi che sono autoguidati, che non prevedono la cabina di comando e che sono istruiti e controllati da remoto. Infine, un altro progetto ancora più “estremo” che stiamo portando avanti negli Stati Uniti è quello del platooning: stiamo sperimentando soluzioni che consentano a una serie di camion, che sono controllati da remoto, di ottimizzare il consumo energetico, gestendo in maniera dinamica la distanza tra un veicolo e l’altro in modo da ottimizzare la resistenza dell’energia e dell’aria. Un’altra area ancora è quella dell’automobile guidata da remoto».

 

Ericsson e Veoneer hanno presentato i sistemi Advanced Driver Assistance Systems e Autonomous Driving

 

Durante l’ultima edizione del Ces di Las Vegas, Ericsson e Veoneer hanno presentato i sistemi Advanced Driver Assistance Systems e Autonomous Driving. Veoneer ha messo a disposizione una pista di prova dove i veicoli Liv 3.0 (Learning Intelligent Vehicle di nuova generazione), vengono utilizzati per dimostrare una serie di capacità attuali e future dei sistemi; Ericsson ha fornito una rete 5G e funzionalità cloud che consentono ai conducenti (e ai veicoli) di interagire con l’ambiente circostante, compresa l’assistenza stradale in tempo reale e il coinvolgimento diretto di altri soggetti, come addetti al traffico o persone che lavorano lungo la strada, in situazioni impreviste.

 

Start  up: il programma Ego

Sempre in tema di mobilità, Ericsson ha avviato un programma di selezione delle migliori startup: si tratta di Ego, un’iniziativa no-profit che ha l’obiettivo di fornire opportunità di crescita e di sviluppo a imprese in fase di startup operanti nel mondo delle telecomunicazioni. Quest’anno l’edizione è intitolata “Empowering the future of Transport and Mobility”, e si rivolge a startup e team di progetto con un prodotto o servizio già commercializzato o con un prototipo pronto ad entrare sul mercato, abilitato da tecnologie come il 4G e IoT, ma che vedono nel 5G la tecnologia in grado di migliorare le funzionalità esistenti e abilitarne di nuove. Nello specifico, saranno prese in esame le proposte di progetti relativi all’Internet of Things nel settore Trasporti e Mobilità. I progetti candidati dovranno inoltre dimostrare un alto valore di sostenibilità in riferimento ai 17 Obiettivi Globali di Sostenibilità delle Nazioni Unite.

Ericsson offrirà alle 3 startup selezionate un periodo di affiancamento, garantendo loro consulenze in ambito tecnologico, commerciale, organizzativo, legale, finanziario e favorendo loro la possibilità di avviare relazioni con Ericsson e con la rete di clienti e partner internazionali dell’azienda. Inoltre, la prima startup classificata si aggiudicherà la possibilità di partecipare al Mobile World Congress 2020 di Barcellona. La scadenza per inviare le candidature è fissata per il 19 marzo.

«È uno dei programmi che abbiamo – spiega Mascolo – per guardare alle startup per alimentare l’innovazione. Questa iniziativa è cominciata nel 2004, quando in pochi parlavano di startup, e l’abbiamo mantenuto come un progetto di CSR, per questo non abbiamo obiettivi di prendere equity, ma ci interessa far crescere le aziende e metterle in relazione con i network internazionali per dare a queste startup un’opportunità di crescita completa. Secondo gli ultimi calcoli abbiamo accompagnato 29 startup, con un tasso di sopravvivenza a tre anni del 75%».

Le partnership

Ericsson ha da tempo avviato partnership con i principali centri italiani di innovazione e di ricerca. «Impieghiamo – conclude Mascolo – circa 600 ricercatori tra Genova, Pisa e Pagani (SA), che lavorano per l’evoluzione delle reti mobili di tutto il mondo. Negli ultimi 18 anni questi colleghi ricercatori sono riusciti a sviluppare circa 600 brevetti. Una partnership particolarmente stabile è quella con l’Istituto Italiano di Tecnologia, con cui stiamo sviluppando progetti rivolti alla rete del futuro».

Ericsson e l’Istituto Italiano di Tecnologia hanno siglato un accordo per svolgere attività di ricerca sull’utilizzo della rete mobile 5G per applicazioni di robotica. L’accordo di collaborazione scientifica, della durata di tre anni, darà il via alla sperimentazione di nuove soluzioni che spaziano dall’Internet of Things (IoT) all’applicazione di robot in ambito ospedaliero e biomedicale. La collaborazione fra l’Istituto ed Ericsson si basa sull’utilizzo di reti 5G per l’assistenza sanitaria remota per mezzo di dispositivi robotici, come ad esempio robot chirurgici o assistenti sanitari robotici controllati a distanza. Le sperimentazioni rientrano nel campo della robotica “teranostica”, che prevede diagnosi e terapia effettuate da remoto e mediate da dispositivi robotici. Per il funzionamento di queste tecnologie è necessaria una connettività avanzata, come quella 5G, che garantisce tempi di risposta immediati, maggiore velocità e capacità per il trasferimento dei dati e estrema affidabilità della rete mobile.

 

L’headquarter Ericsson a Kista, nei pressi di Stoccolma

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Ericsson

Presente in 180 paesi, con oltre 97.500 professionisti, nel 2017 ha registrato un fatturato di oltre 20 miliardi di euro. Ericsson è quotata alla borsa di Stoccolma e di New York. Le attività di R&S rappresentano un settore al quale la società ha da sempre dedicato importanti risorse e investimenti – nel 2017 ha investito in R&S circa il 19% del fatturato globale – registrando risultati di eccellenza a livello mondiale che gli permettono oggi di possedere oltre 45.000 brevetti essenziali nelle telecomunicazioni.

In Italia Ericsson è presente dal 1918, oggi oltre 3.000 professionisti. Nel nostro Paese ha all’attivo 40 anni di attività di Ricerca & Sviluppo, svolta all’interno dei tre centri di eccellenza mondiale di Genova, Pisa e Pagani (Salerno). Dall’anno 2000 sono oltre 600 i brevetti registrati dai ricercatori italiani, protagonisti anche di diversi record mondiali. Tutto questo è frutto dell’ecosistema virtuoso dell’innovazione che Ericsson contribuisce a far crescere, fungendo da cerniera tra i maggiori centri di ricerca, le istituzioni, le imprese e le università e promuovendo la condivisione di esperienze e lo sviluppo di progetti comuni tra i vari referenti dell’innovazione locale. In Italia Ericsson fornisce tecnologie e servizi ai principali operatori di telecomunicazioni ed è impegnata nell’evoluzioni delle attuali reti mobili verso il 5G.














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