Un e-Government per Milano

Milano, skyline
Milano, skyline

 La digital trasformation rappresenta una opportunità vitale per la capitale economica, oggi ancora troppo poco smart

«Abbiamo un grande spazio di miglioramento, abbiamo una eccellenza universitaria notevole, abbiamo una nuova giunta che ha messo una persona come Roberta Cocco (già top manager Microsoft, ndr.) in un un ruolo chiave. Quindi tutto nasce con i migliori auspici». Parla così Stefano Venturi, membro del consiglio di Presidenza Assolombarda con delega all’agenda digitale e start up, nonchè ad del gruppo Hpe (Hewlett Packard Enterprise) in Italia. Venturi delinea il terreno di gioco sul quale è in corso la partita decisiva della trasformazione digitale. Lo ha fatto nei giorni scorsi a Milano presentando la ricerca “Crescita digitale ed opportunità per l’area Metropolitana di Milano” nel corso dell’incontro “Le frontiere dell’e-Governement: Milano, Monaco e Barcellona a portata di click”.







Stefano Venturi, vice president e amministratore-delegato del gruppo Hewlett Packard Enterprise i -Italia
Stefano Venturi , ad del gruppo Hpe (Hewlett Packard Enterprise) in Italia.

La digitalizzazione fattore abilitante essenziale

Stiamo parlando di Milano, una città tra le prime 10 a livello globale per la qualità della vita e indice di sicurezza, oltre che la prima città d’ Italia per reddito pro-capite. Qui nel corso dello scorso anno sono arrivati oltre il 30 per cento degli investimenti esteri, ci sono oltre tremila imprese internazionali e la città vanta tra i propri punti di forza importanti investimenti in sistemi di trasporto e logistica integrati, accessibili e reti energetiche abilitate dall’ ICT. Ma per proseguire in un futuro che è già presente, questo non basta. Come ha sottolineato il presidente di Assolombarda Gianfelice Rocca, «La digitalizzazione è un fattore abilitante essenziale verso una Milano pienamente smart». E’ necessaria per aumentare la produttività del lavoro, generare nuovi business e maggiore redditività, cogliere nuove opportunità di cambiamento, attrarre investimenti internazionali. Ma per ottenere questo risultato, sono indispensabili servizi di e-government efficienti e facilmente accessibili.

I soggetti della ricerca: cittadini, imprese, società civile

E’ in corsa la metropoli per cogliere al meglio le opportunità che vengono dalla crescita digitale e per ricoprire il ruolo strategico che richiede il Paese? A che punto siamo con la digital transformation? La ricerca elaborata da Sda Bocconi School of Management all’interno del “Progetto e-Government di Assolombarda è la risposta a un imperativo categorico individuato da Assolombarda: Milano deve diventare una città smart e digitale. Lo studio ha coinvolto attorno ai temi dell’ e-Government da Gennaio a Novembre 2016 gli stakeholder del territorio (cittadini, imprese, società civile) e i referenti della Pubblica Amministrazione, radiografando la situazione milanese e confrontandola con quelle di Barcellona e Monaco di Baviera. Lo scopo è stato di fornire al Governo di Milano strumenti per “leggere” gli input degli attori chiave sul territorio, da utilizzare per definire la propria value proposition.

Gli obiettivi della ricerca: una fotografia dell’ esistente e uno strumento di lavoro

Nello specifico tre gli obiettivi della ricerca: cogliere fra cittadini e imprese gli ambiti di smartness più rilevanti su criteri di rilevanza/adeguatezza; analizzare una selezione di servizi di e-Governement su criteri di rilevanza/adeguatezza, uso, accessibilità e grado di integrazione; analizzare e comparare i modelli di sviluppo urbano sostenibile e digitale di Milano, Monaco e Barcellona per individuare quali siano le rispettive best practices e suggerire alla Pubblica Amministrazione milanese prassi e metodologia da mutuare dalle “concorrenti” (sul terreno dell’attrattività competitiva) tedesca e spagnola. Lo studio presentato è il terzo strumento operativo – come i precedenti del 2014 e 2015 sempre associato alle più avanzate esperienze europee – che Assolombarda ha offerto a Milano per dialogare con la PA attorno agli strumenti utili in fatto di e-Governement atti a delineare un business model tagliato sulla Milano del futuro prossimo.

milano_-_palazzo_marino
Palazzo Marino, sede dell’ Amministrazione Comunale Milanese
L’e-goverment non è ancora una  opportunità apprezzabile per i cittadini

E’ inutile girarci intorno: la Milano di oggi è ancora ben lontana da un livello accettabile di digital smartness. Infatti i cittadini attribuiscono agli attuali servizi di e-government un valore poco prezioso. Le criticità esistenti sono diverse e tra tutte emerge una interazione digitale troppo tradizionale. L’accesso alle piattaforme elettroniche della PA non è solo molto limitato – sul totale del campione solo il 47% delle imprese e il 61% dei cittadini cliccano sul sito del Comune – ma esso viene utilizzato quasi esclusivamente per reperire informazioni (78% imprese, e 88% i cittadini). Quindi sul terreno dell’erogazione completa di servizi, il modello risulta riflettere la struttura organizzativa interna o delegata a terzi. E non basta. Il valore percepito dai cittadini nell’interazione digitale è molto basso. L’analisi dei servizi e-Government (Fascicolo Sanitario Elettronico, Servizio di tesoreria, Servizio di lavoro e previdenza) restituisce un gap elevato tra rilevanza e adeguatezza. Il risultato è che le potenzialità offerte dalle nuove tecnologie nell’e-Government – come dimostra positivamente invece il caso della fatturazione elettronica per le imprese – non si dispiegano e non sono colte appieno .

La necessità di un coinvolgimento pieno di Assolombarda nell’ e- Government

Riferendosi ai risultati della ricerca, Venturi ha rilevato come «Ci sono vari elementi che possono essere migliorati in tantissimi settori. L’unico  ambito in cui le cose vanno abbastanza bene sono i servizi di tesoreria, l’accesso al pagamento dei tributi e la fatturazione elettronica, ma anche qui si puo’ fare di più e meglio. E’ da questa valutazione che si conferma   la forte volontà di Assolombarda di un coinvolgimento pieno nella gestione dell’ e-government milanese », prosegue Venturi. «L’e government puo’ essere un elemento catalizzatore del Rinascimento italiano e l’ Italia ha bisogno di Milano che è sempre un passo più avanti – ha aggiunto – ed è un fattore fondamentale per noi imprese che abbiamo bisogno di una Milano competitiva, di una Milano che ci dia una serie di risposte.

Schema di rete per smart city
Schema di rete per smart city

Nella consapevolezza che c’è una attenzione specifica dell’amministrazione su questo tema, – ha detto Venturi – noi, come Assolombarda, dopo aver visto  lo studio e sentito gli imprenditori vogliamo dare alcune indicazioni. Siamo a disposizione come partner per mettere a frutto tutta l’esperienza che abbiamo e possiamo portare». Il tema delle smart city è uno di quelli più cari a Venturi, che già l’estate scorsa, in una intervista rilasciata a Industria Italiana sul tema  aveva fatto alcune considerazioni interessanti, che  partono dal presupposto che : «sono i dati la materia prima del futuro, la pista su cui dovranno correre le smart city e l’industria 4.0», aveva spiegato Venturi.

Gli ambiti di progetto proposti da Assolombarda Milano

Nello specifico e in maniera più articolata, ecco gli ambiti di progetto che Assolombarda offre alla città :

– Progettazione strategica dei servizi in collaborazione con altri soggetti pubblici e coinvolgimento di privati, per uscire dalla logica a silos, avere interoperabilità tra i database, adottare le migliori tecnologie sul mercato che garantiscono efficienza dei servizi.
– Ascolto costante di tutti i fruitori dei servizi, cittadini e imprese, per garantire allineamento tra l’offerta dei servizi e la domanda (ad oggi dalla ricerca emerge che cittadini e imprese accedono ai servizi principalmente per finalita informative e non di utilizzo dei servizi).
– Allocazione di risorse economiche finalizzate e dedicate alla realizzazione dei servizi.
– Creazione di cruscotti con lo stato di avanzamento della progettazione dei servizi digitali. Questi strumenti dovrebbero essere pubblici, messi online a disposizione di cittadini e imprese.
– Modelli di lavoro quali la piattaforma e015 (già usata con successo in occasione dell’Expo) per la definizione di standard di interoperabilita a disposizione di tutte le imprese che vogliono partecipare alle gare per la realizzazione di servizi di e-government.
– Coinvolgimento delle imprese e associazioni di imprese nella definizione degli standard in una logica precompetitiva.

La leva tecnologica decisiva per lo sviluppo

«Possiamo aiutare l’amministrazione comunale nella definizione della visione, nella strategia dell’e-government», ha sintetizzato Venturi, «soprattutto su quella parte di investimenti che vanno mirati su sinergie per migliorare determinati servizi. E poi, essere presenti in un settore importantissimo, quello del coordinamento degli stakeholder dove la comunicazione è importante a partire da quei servizi che sono più vicini alla quotidianità dei cittadini» ha aggiunto Venturi, prendendo come esempio, sperimentato personalmente, l’utilizzo di una app “taglia code” che consente ai fruitori dei servizi all’interno degli uffici comunali di gestire il loro tempo d’attesa senza restare ancorati alla chiamata a numerino, ma di venire avvertiti tempestivamente del turno sui loro smartphones.

Start-up
Start-up

«La leva tecnologica utilizzata come strategica per lo sviluppo dal 2014 è stata decisiva per la rinascita di Milano», ha ammonito Venturi che ha ricordato che ha ricordato come la sua delega in Assolombarda comprenda, oltre all’agenda digitale, anche le start-up, e come queste siano «Un elemento fondamentale di una citta’ moderna. Stiamo seguendo 50 progetti di questo tipo e quello che vogliamo fare è mettere le start-up assieme al sistema produttivo esistente, farle uscire dalla bolla dove spesso sono relegate oggi in Italia, troppo spesso costrette a guardare al di la delle Alpi e Aldila dell’ Oceano. Noi vogliamo creare un ecosistema, partendo da questa casa che è la casa degli imprenditori dove le start up si incontrano con le imprese, le imprese imparano a fare innovation e viceversa».














Articolo precedenteScossa in Laguna
Articolo successivoLo sviluppo prodotti nella quarta rivoluzione industriale






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui