Serious games: come imparare la fabbrica 4.0

Il Polimi
Il Polimi

di Marco Taisch e Stefano Perini ♦ Coniugare la formazione per l’ industria del futuro e innovative tecnologie educative e’ possibile. Dal Manufacturing Group del Politecnico di Milano una nuova strategia basata su   applicazioni digitali per sviluppare la conoscenza e le competenze dei giovani.

L’industria italiana sta per entrare in quella che viene definita ormai come “Quarta Rivoluzione Industriale”, ovvero Industria 4.0, la pervasiva diffusione delle più moderne tecnologie digitali nei processi produttivi. Il tessuto industriale e le istituzioni italiane si stanno quindi preparando all’introduzione e sviluppo di tecnologie avanzate (ad es. Cyber-physical Systems, Internet of Things, Cloud Computing) ma anche di nuovi approcci gestionali tesi a sfruttare tutte le potenzialità insite nelle nuove applicazioni. Il mondo accademico e della ricerca è pronto a sostenere il cambiamento con la condivisione delle sue conoscenze più avanzate, lavorando fianco a fianco con le imprese e le istituzioni di tutto il paese. In questo articolo spiegheremo come. E tale articolo rappresenta il primo di una serie, frutto della collaborazione fra il manufacturing group del Politecnico di Milano e Industria italiana. Tra i membri del manufacturing group c’è il professor Marco Taisch, uno degli autori di questo articolo. Il gruppo è diretto da un senior board.







Marco Taisch
Marco Taisch

L’importanza del capitale umano

Il sistema industriale italiano sembra quindi pronto alle non facili sfide della digitalizzazione, allocando ingenti risorse (economiche e non) allo sviluppo del piano. I fattori di successo del piano nel lungo termine non saranno rappresentati però esclusivamente dai necessari investimenti in macchinari e infrastrutture e dall’innovazione dei modelli di business, ma anche e soprattutto dalla capacità del paese di valorizzare il proprio capitale umano. Nell’imminente rivoluzione infatti, l’individuazione, sviluppo e miglioramento continuo delle competenze necessarie a sostenere il cambiamento saranno fondamentali. Ancora più in generale, sarà necessario agire da lontano non solo sulle nuove figure professionali da inserire nel mercato del lavoro, ma su un più ampio disegno di sensibilizzazione delle nuove generazioni alle tematiche innovative del manifatturiero del futuro. La concezione dei non addetti ai lavori del mondo industriale rimane infatti purtroppo ancorata a schemi interpretativi ormai superati, ben lontani dai più innovativi fenomeni che stanno già profondamento cambiano l’industria italiana (ad es. Servitizzazione, Mass Customization, Human-centric Manufacturing). Il superamento del problema potrebbe infatti aprire una più ampia fetta della popolazione ai cambiamenti industriali in atto, coinvolgendo sempre più talenti nella conoscenza, sviluppo e innovazione delle tecnologie e processi dell’Industria 4.0, garantendo al paese una sostenibilità di lungo termine basata su professionisti all’avanguardia.

Lca Game
Lca Game

Sapere specifico e sapere diffuso

L’obiettivo dal punto di vista della formazione delle nuove generazioni è quindi duplice: da un lato sensibilizzare i giovani alle nuove tematiche dell’Industria 4.0, aprendoli alle nuove prospettive di carriera che essa abilita; dall’altro formare gli studenti universitari sugli ultimi progressi del mondo industriale, spostando lo sviluppo delle loro conoscenze il più possibile prima del loro ingresso nel mondo del lavoro. La sfida è quindi chiara ma la sua risoluzione tutt’altro che banale. Ampliamento e approfondimento dell’offerta educativa infatti sono importanti ma non sufficienti se non accompagnati da una necessaria innovazione degli stessi metodi di sviluppo delle competenze. Il progresso nel mondo industriale sta infatti andando di pari passo con il progresso dei metodi di formazione, che stanno diventando anch’essi sempre più interattivi e adatti a rispondere alle esigenze del futuro.

Informazione e formazione divertendosi

Come coniugare quindi formazione per la fabbrica del futuro e innovative tecnologie educative? Il Manufacturing Group del Politecnico di Milano ha provato a dare una risposta al problema con lo sviluppo di cosiddetti “serious games”, applicazioni digitali che uniscono all’attiva partecipazione dell’utente nel processo di apprendimento la tematica del divertimento, usato non più per mero intrattenimento ma per supportare la motivazione verso l’esperienza educativa. L’obiettivo di questi serious games è quello di presentare in maniera coinvolgente le nuove tematiche del mondo manifatturiero ai più giovani e di formare invece gli studenti universitari su specifici aspetti del moderno mondo industriale.

La Ecofactory
La Ecofactory

Gestire una fabbrica

Ad esempio, il serious game EcoFactory è stato sviluppato per introdurre gli studenti di scuole medie e superiori alle nuove tematiche dell’industria sostenibile, presentando loro le reali dinamiche all’interno di un moderno impianto industriale. Lo studente è introdotto in una fabbrica semplificata di cui è il manager e in cui deve gestire di anno in anno i relativi cicli di produzione. Attraverso varie scelte strategiche (ad es. sviluppo del prodotto, organizzazione dei macchinari, gestione delle risorse umane) deve di volta in volta bilanciare la redditività dell’azienda (sostenibilità economica), l’impatto di prodotti e macchinari sull’ambiente (sostenibilità ambientale) e il benessere dei lavoratori (sostenibilità sociale).

La ricerca della soluzione migliore

Il serious game LCA Game è stato invece sviluppato per formare gli studenti degli ultimi anni di ingegneria sul cosiddetto Life CycleAssessment (LCA), ovvero la valutazione dell’impatto economico e ambientale di un prodotto lungo tutto il suo ciclo di vita. Lo studente è qui introdotto in una fabbrica complessa dove, interagendo con i vari colleghi e con le fonti informative a sua disposizione (sistemi informatici, libri, PLC a bordo linea) deve cercare di individuare i dati economici e ambientali corretti e svilupparne un’analisi da inviare infine all’amministratore delegato dell’azienda.

Giocando s’impara

Entrambi i serious games sono stati testati in scuole medie e superiori e nelle aule del Politecnico di Milano, dando risultati estremamente positivi sia sull’aumento di consapevolezza e interesse verso il mondo manifatturiero sia sull’aumento di conoscenze effettive attorno agli argomenti in oggetto. Sia i livelli di divertimento che di usabilità delle applicazioni si sono poi rivelati estremamente elevati, testimoniando come l’esperienza educativa sia non solo stata efficace ma anche piacevole.

Nuovi strumenti per un futuro consapevole

Risulta quindi evidente come l’innovazione in atto nel mondo industriale possa e debba andare di pari passo con una profonda innovazione dell’attuale sistema educativo. Nuovi metodi di sviluppo dell’awareness e delle competenze devono essere ulteriormente sviluppati e integrati lungo tutto il percorso formativo delle nuove generazioni, portandole a una scelta consapevole e informata del proprio percorso di carriera e a una cultura industriale all’avanguardia. Moderne tecnologie di apprendimento possono supportare il processo e garantire l’elevato coinvolgimento dei giovani nei cambiamenti in atto. L’elevata scalabilità di applicazioni quali i serious games, basate su semplici applicazioni online, possono permettere poi la loro diffusione non solo nel contesto educativo, ma anche direttamente in quello industriale, in un’ottica ancora più estesa di lifelonglearning. Collaborazioni ancora più intense tra università, istituzioni e aziende possono infatti abilitare un ciclo virtuoso di individuazione, sviluppo e condivisione delle competenze necessarie per l’Industria 4.0.

Come già più volte affermato, l’industria italiana si ritrova quindi ora più che mai a un bivio. Oltre ai necessari investimenti infrastrutturali, solo una lungimirante strategia di formazione e di sviluppo delle competenze delle persone potrà infatti garantirle il salto di qualità per cui tutti stiamo facendo il tifo.

Il manufacturing group del Politecnico di Milano

Il Manufacturing Group, afferente alla School of Management del Politecnico di Milano, è formato da più di 30 tra professori, ricercatori e dottorandi e si occupa di attività di ricerca sui temi dell’industria manifatturiera. Le principali aree trattate riguardano la progettazione e la gestione della fabbrica, dello Smart Manufacturing, la gestione integrata del ciclo di vita del prodotto e degli asset aziendali, gli aspetti di sostenibilità sociale della fabbrica, i servizi manifatturieri innovativi, e le nuove forme e necessità educative per il settore. Il gruppo ha all’attivo 40 progetti già completati in ambito Europeo, in particolare sul tema della “Fabbrica del Futuro”. Attualmente ha 10 progetti internazionali attivi nelle sue aree di ricerca. Inoltre il gruppo collabora con diversi centri di ricerca europei e con numerose aziende italiane e straniere. E’ autore di molteplici pubblicazioni sulle principali riviste scientifiche sul manifatturiero. Dal 2011 è organizzatore del World Manufacturing Forum.

 

 

 














Articolo precedenteGreen da 1,6 miliardi per le industrie
Articolo successivoPiù rischio, più risk management






LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui