Il gas che fa crescere Sapio

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di Luigi dell’Olio ♦ Innovazione, competenze, gestione manageriale che affianca le famiglie fondatrici Dossi e Colombo. Sono i pilastri  della crescita dello storico gruppo manifatturiero monzese, nato come fornitore di gas per l’ industria  e diversificatosi  nell’ healthcare. E che ora, finalmente, punta sull’espansione all’ estero.

Una governance mista nella quale convivono esponenti della terza generazione imprenditoriale e manager esterni. Un modello di business che vede un peso pressoché paritario tra la produzione dei gas tecnici per l’industria e per la sanità, settore in cui vengono offerti anche servizi dedicati alle strutture ospedaliere e socio-sanitarie e servizi per la cura domiciliare del paziente. Una focalizzazione sull’industria pesante che non esclude qualche escursione nel mondo dell’internet economy. Ha un profilo multiforme il gruppo Sapio (acronimo di Società anonima produzione idrogeno) , realtà di Monza fondata nel 1922, che ha chiuso l’esercizio 2016 con ricavi per 478 milioni di euro (10 in più del 2015) e quest’anno punta a raggiungere oltre i 500 milioni. Dimensioni dello staesso ordine di grandezza di quelle dell’altro gruppo chimico monzese importante, ovvero la Sol guidata da Aldo Fumagalli Romario, che è attiva nei medesimi settori.

CRIOCAMERA

Crescita italiana

Un peso medio della manifattura italiana, che si differenzia da molte altre realtà simili per il focus particolare sul mercato interno, dal quale arriva il 94% dei ricavi, con il restante 6% distribuito tra Francia, Germania, Slovenia e Turchia. Caratteristica, questa, che deriva dall’origine di questo gruppo, nato per iniziativa delle famiglie Dossi e Colombo per fornire gas alla nascente industria italiana. Gas come l’ossigeno, che disciolto nelle acque dei depuratori, va a nutrire i fanghi che eliminano le sostanze maleodoranti, o come l’azoto, utilizzato tra le altre dalle aziende alimentari per surgelare rapidamente gli alimenti. Senza dimenticare l’anidride carbonica, l’elio e l’idrogeno. «L’espansione del gruppo è iniziata nel secondo Dopoguerra, quando l’Italia ha cominciato a crescere a ritmo accelerato diventando nel giro di qualche decennio una potenza industriale», racconta il presidente Alberto Dossi. «In quel periodo siamo diventati fornitori di importanti industrie italiane, fornendo gas alle aziende chimiche, così come alle petrolchimiche, alle acciaierie e alle aziende elettroniche.»







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Alberto Dossi, Presidente Sapio

Evoluzione nella governance

Se l’azienda è ancora in piedi, abbina ricavi in crescita e marginalità elevata nonostante la doppia crisi che ha colpito la manifattura italiana, prima con il declino dell’industria di Stato, poi con la grande recessione partita nel 2008, è in buona parte merito degli strappi compiuti dalla seconda generazione negli anni Settanta. «In anticipo rispetto a molti concorrenti, anche più grandi, mio padre e mio zio – che all’epoca guidavano Sapio -, hanno capito di essere diventati un collo di bottiglia», ricorda Alberto Dossi. «Così hanno deciso di fare un passo di lato allargando la squadra di comando a manager provenienti dal mercato».

Un’apertura che ha consentito da una parte di minimizzare i tipici problemi delle aziende familiari (ad esempio quando si tratta di far convivere ragioni di business e affettive), sia di consentire una crescita per gradi delle nuove generazioni all’interno dell’azienda. Oggi il 51% Sapio fa ancora capo alla Progefin (veicolo composto dagli eredi dei fondatori), mentre il 49% è in mano all’Air Products and Chemicals, una delle principali realtà nel settore dei gas tecnici, quotata alla Borsa di New York, con attività in tutto il mondo.

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Due asset di crescita

Chiamato a indicare i principali motori che hanno consentito al gruppo lombardo di attraversare 95 anni di storia italiana, il presidente ne indica due. Il primo è l’innovazione, che ogni anno assorbe una parte degli investimenti. «Questo focus è stato fondamentale perché ha consentito di mantenere il passo della domanda attraverso un confronto continuo con la clientela acquisita e potenziale», sottolinea Dossi. Che ricorda come dal 1999 sia attivo il Premio Sapio per la Ricerca e l’Innovazione, che nell’edizione 2016 ha visto quattro categorie premiate (ricerca, innovazione, junior e sicurezza) e 141 lavori di 193 ricercatori analizzati.

All’interno dell’azienda, che collabora con decine di atenei italiani, nel 2013 sono stati inoltre costituiti due Comitati di Innovazione (Industria e Sanità), il cui obiettivo è innovare in modo pianificato e sistematico stimolando la partecipazione attiva di tutti i dipendenti (1.642 a fine 2016) per trovare soluzioni che rispondano alle esigenze dei clienti per migliorarne la qualità di vita. E questo si collega al secondo fattore di crescita per Dossi, vale a dire le competenze delle persone.«Ormai è di moda dire che le persone fanno la differenza in azienda», sottolinea. «Nel nostro caso investiamo molto sui giovani che offrono un grande potenziale».

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Ora tocca all’estero

Questo approccio ha consentito all’azienda di Monza di innovare continuamente, andando di volta in volta alla ricerca di nuovi segmenti di business. Così oggi il portafoglio di prodotti e servizi è particolarmente ampio, con le bombole che costituiscono la principale voce del business industriale (38%), seguite dai liquidi (31%), con tutte le altre voci a grande distanza, dalle tubazioni (13%) ai materiali (11%), dai refrigeranti (5%) alle prestazioni (2%). Anche se questo significa dover mettere in campo una media di 40 milioni di investimenti annui, in buona parte dedicati alla manutenzione e rinnovo di macchinari e impianti, con una quota residuale dedicata all’acquisto di piccole aziende del settore.

E proprio l’ m&a potrebbe essere uno dei filoni principali per le strategie future. «Vogliamo crescere soprattutto all’estero per non dipendere più quasi interamente da un Paese come l’Italia che ha una crescita particolarmente lenta». Un’espansione da realizzare per linee esterne «dato che creare da zero nuove realtà richiede tempi più lunghi», spiega il presidente. Che racconta di guardare con interesse ad altri Paesi europei.

Sbarco sui mercati finanziari

«Preferiamo non fare mai il passo più lungo della gamba; meglio crescere nei mercati che già conosciamo». Mentre al momento non è ipotizzabile uno sbarco in Borsa. «La società ha un equilibrio ben definito, è ben capitalizzata e genera cassa per poter proseguire con le acquisizioni. Un’eventuale quotazione è ipotizzabile solo nel caso in cui il partner americano decidesse di disimpegnarsi». Intanto dal 2013 Sapio è sbarcata su Elite, la piattaforma ideata da Borsa Italiana per avvicinare le aziende ai mercati finanziari. «Finora è stata un’esperienza molto positiva perché adottare regole avanzate di comunicazione e governance aiuta ad affinare i meccanismi di funzionamento dell’azienda, migliorando i rapporti con la clientela».ServiziOspedalieri2015_10pp

L’anima dell’healtcare e biotecnologie: Sapio Life

La seconda anima di Sapio è quella attiva in ambito sanitario, con la produzione di gas e dispositivi medici sia per le strutture ospedaliere e socio-sanitarie, sia per l’assistenza domiciliare. «Ci muoviamo in un settore caratterizzato da una parte dalla continua innovazione resa possibile dall’evoluzione tecnologica, dall’altro alle prese con politiche d’investimento sempre più stringenti da parte del settore pubblico», racconta Maurizio Colombo, vicepresidente del gruppo e responsabile di Sapio Life. «Partendo dalla fornitura di ossigeno negli ospedali nei primi anni di fondazione del gruppo abbiamo via via ampliato le attività di business fino a giungere allo scenario attuale, che ci vede concentrati nel portare a casa del paziente i dispositivi medici, gli accessori e i farmaci e l’assistenza (tramite personale altamente specializzato) necessaria allo svolgimento delle terapie, consentendo la continuità delle cure al di fuori delle strutture ospedaliere».

Per queste ultime, invece, oltre alla fornitura dei gas medicinali e alle attività relative al loro utilizzo, Sapio Life fornisce servizi ospedalieri e di total gas management, oltre alla sanificazione delle sale operatorie. Nel 2003 il Gruppo Sapio entra nel settore delle biotecnologia fondando BioRep, azienda che opera attraverso tre le linee di business: le risorse biologiche, dalla raccolta allo stoccaggio, alla distribuzione di linee cellulari, tessuti, acidi nucleici, sangue, emoderivati, cellule staminali; criobiologia, con la fornitura di soluzioni complete per lo stoccaggio a basse temperature e per la crioconservazione; infine Diagnostica, attraverso i servizi di sequenziamento del DNA a fini diagnostici e di ricerca e lo sviluppo di test genetici predittivi.

Salto nell’internet economy

Da segnalare l’acquisizione nel 2015 di Pazienti.it, dettata dalla volontà di entrare nel business digitale «destinato ad assumere un peso crescente in ambito sanitario, con videoconsulti e una community nella quale si incontra chi ha bisogno di assistenza e professionisti certificati», annota Colombo.«Questo servizio consente di raccogliere le esigenze più diffuse e quelle emergenti dei pazienti, aiutandoci a calibrare al meglio l’offerta», conclude.

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Impianto Sapio a Orte

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                                                                 Sapio: le attività industriali

Sapio produce, sviluppa e commercializza gas, miscele speciali, tecnologie e servizi innovativi.

Tra i diversi settori in cui trovano applicazione i suoi prodotti e servizi ci sono:
Alimentare: dai gas per il confe¬zionamento in atmosfera protettiva e per le bevande, alla surgelazione criogenica.
Ambiente ed energia: dai gas e le tecnologie per la depurazione delle acque e la bonifica dei suoli, all’idrogeno per la desolforazione dei carburanti e come vettore energe¬tico, ai gas refrigeranti.
Chimico e farmaceutico: dall’azo¬to per l’inertizzazione e polmonazione, alle tecnologie per il recupe¬ro solventi per la micronizzazione, criomacinazione e liofilizzazione.
Meccanico e metallurgico: dai gas e materiali per saldatura e taglio, ai trattamenti termici dei metalli.
Vetro e cemento: dalle tecnologie di arricchimento con ossigeno puro e ossicombustione per aumentare la produttività dei forni fusori e ridurre le emissioni, ai gas rari per applicazioni speciali.

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