Prestiti e PMI lombarde: si arresta il trend di recupero per l’industria

Area industriale vicino a Como
Il risk management ancora poco diffuso nelle PMI italiane

In Lombardia ancora in contrazione i prestiti bancari –0,4 %. Migliora invece il profilo di rischio delle imprese e si conferma il calo dei fallimenti. A confronto i dati Osservatorio Assolombarda – Cerved per Lombardia, Piemonte, Veneto, Emilia Romagna

Non accenna a esaurirsi la contrazione dei prestiti bancari alle imprese lombarde, -0,4% rispetto allo stesso periodo del 2015, nonostante queste presentino profili più solidi rispetto al passato. Il calo nasconde dinamiche settoriali molto differenti: in ripresa i servizi, nuovamente in contrazione l’industria mentre i prestiti alle costruzioni presentano una consistente caduta.
È il quadro che emerge dai dati dell’Osservatorio Credito e rischio delle imprese – La Lombardia al confronto con Emilia Romagna, Veneto e Piemonte relativi al terzo trimestre 2016, diffusi da Assolombarda e Cerved. L’Osservatorio, pubblicazione trimestrale giunta alla seconda edizione, è dedicato a monitorare l’evoluzione delle condizioni economico-finanziarie delle imprese lombarde.







Prestiti: si arresta il trend di recupero dell’industria lombarda

Nel terzo trimestre 2016, in Lombardia si sono registrati prestiti per €232,9 miliardi, un calo di oltre €2 miliardi rispetto a quanto registrato nel secondo trimestre dell’anno; in valore percentuale si tratta di una lieve diminuzione pari allo 0,4% su base annuale. A livello settoriale, seppur diffuso, il calo dei prestiti mostra dinamiche molto differenti. I prestiti alle imprese che operano nei servizi sono in ripresa (+4,2% su base annua) intensificando la crescita registrata nel secondo trimestre 2016, dopo oltre 4 anni di variazioni negative.

L’industria vede arrestarsi il trend di recupero iniziato nel 2015, registrando una diminuzione di oltre il 3% su base annua; forte infine il decremento mostrato dalle costruzioni (-7,5%), in ulteriore peggioramento rispetto al secondo trimestre 2016 (-6,7%). Su un orizzonte temporale più lungo, il calo dei prestiti è notevole: -40 miliardi di euro rispetto al picco del terzo trimestre 2011, con un calo dall’inizio della crisi che supera il 13%.

Fra le regioni analizzate dall’Osservatorio, il Piemonte è l’unica regione che si caratterizza per un percorso di risalita analogo e più virtuoso rispetto a quello delle imprese lombarde. In Piemonte i prestiti sono sostanzialmente stabili al terzo trimestre 2016 (-0,1%), dopo essere tornati addirittura in positivo nel secondo (+0,7%). Veneto ed Emilia Romagna presentano al contrario una situazione di consistente calo: nel terzo trimestre 2016 l’Emilia Romagna è ancora su tassi di variazione del -3,5%, mentre il Veneto registra un -6,1%, segnando così la massima contrazione dall’inizio della crisi.

Ridotto il flusso di nuove sofferenze

Anche nel terzo trimestre 2016, il flusso di nuove sofferenze è in calo in Lombardia: considerando i dati in valore, risultano in sofferenza il 2,9% dei finanziamenti (in progressiva riduzione dal 3,7% del primo trimestre 2014). Solo il Piemonte presenta performance migliori: 2,2% nel terzo trimestre 2016, stabile rispetto al secondo trimestre 2016, in continuo e marcato calo dal picco del 5,2% del primo trimestre 2014.

Anche qui i diversi settori economici mostrano dinamiche particolarmente differenti con il miglior andamento che si osserva nei servizi, che scendono al 2,7% nel terzo trimestre, segnando un’inversione di tendenza del trend negativo che proseguiva dal primo trimestre del 2015. Il tasso di decadimento dei servizi è tuttavia ancora quasi un punto percentuale al di sopra di quello dell’industria, settore che mostra il maggior recupero sul lungo periodo: stabile all’1,6% e in progressivo calo dal picco del 3,1% di inizio 2014. Tornano nuovamente ad aumentare le costruzioni (6,5% nel 3° trimestre, rispetto al 6,2% al 2° trimestre 2016), con valori significativamente più elevati rispetto agli altri settori ma decisamente più bassi rispetto a quelli di Emilia Romagna (13,6%) e Veneto (10,9%).

Confermato il calo dei fallimenti

Si conferma in Lombardia, anche nei primi nove mesi del 2016, il calo dei fallimenti: sono 2.116 le nuove procedure aperte, il 5,4% in meno rispetto allo stesso periodo del 2015. Nonostante questo netto calo, il numero di fallimenti rimane elevato e resta più del doppio rispetto ai primi nove mesi del 2008 (1.014).

Migliorato il profilo di rischio delle imprese lombarde

Continua a migliorare il profilo di rischio1 delle imprese lombarde: nella regione circa il 56% delle imprese si classifica come “solida” o “solvibile” (0,8 punti percentuali in più rispetto a dicembre 2015). Il confronto dei dati su base annua mostra come sia ancora in atto, sebbene in esaurimento, un processo di polarizzazione del rischio, con un aumento delle imprese in area di sicurezza che è pari a circa il doppio di quelle che si configurano come a rischio. Le imprese lombarde risultano più solide rispetto a Emilia Romagna e Piemonte, ma leggermente meno del Veneto.

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L’Osservatorio è frutto di una partnership più ampia che Assolombarda e Cerved hanno stretto lo scorso dicembre con l’obiettivo di promuovere una maggiore trasparenza delle imprese. La collaborazione ha l’obiettivo di accrescere la cultura finanziaria delle Pmi del territorio, fornendo gli strumenti più adatti a migliorarne la credibilità di fronte al mercato.

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