Assocomaplast: l’Iran apre le porte alla plastica italiana

Le imprese produttrici di macchinari per la lavorazione della plastica riunite sotto Assocomaplast (fondata nel 1960, associata a Confindustria, che raggruppa oggi 162 soci) sono destinate ad aumentare la loro presenza all’estero grazie a un rinnovato accordo con Sace. L’intesa prevede una serie di prodotti assicurativo-finanziari destinati a un comparto che crescerà dell’11,1% nei prossimi due anni, trainato da un mix di mercati tradizionali e di frontiera. In sostanza, si tratta di vari strumenti e servizi di consulenza che garantiranno un miglior processo d’internazionalizzazione: dall’assicurazione delle vendite dal rischio di mancato pagamento, allo smobilizzo dei crediti, all’accesso a finanziamenti per l’internazionalizzazione, alla protezione degli investimenti esteri dai rischi politici, ai servizi di valutazione del rischio delle controparti e dei diversi mercati esteri a elevato potenziale. In quest’ultimo ambito Sace metterà a disposizione sia la nuova Mappa dei Rischi 2016, uno strumento per orientare le imprese verso i mercati più promettenti, sia ore di formazione in aula.

Superstrada a Teheran
Superstrada a Teheran

Prima tappa: Teheran

Uno dei primi appuntamenti sarà quello dedicato all’Iran, Paese nel quale a maggio si recherà una delegazione congiunta. Non solo. A Teheran, dal 13 al 17 aprile 2016, è in programma la mostra di settore IranPlast, dove si sono già registrate numerose aziende italiane. E a voler rimarcare l’importanza di questo evento ci ha pensato il presidente di Assocomaplast, Alessandro Grassi: «L’Iran è sempre stato, fino all’introduzione delle sanzioni, uno dei principali Paesi di destinazione dell’export italiano di macchine, attrezzature e stampi per materie plastiche e gomma», ha spiegato. «Dal 2000 le vendite al paese sono costantemente cresciute, raggiungendo il massimo nel 2005 con poco meno di 70 milioni di euro. Anche nel periodo delle sanzioni, i flussi, seppur in sensibile contrazione, non si sono mai arrestati: i dati relativi ai primi 9 mesi del 2015 evidenziano un valore di oltre 11 milioni». Claudio Barnini







Mercato a Teheran
Mercato a Teheran
Alessandro Grassi
Alessandro Grassi













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