Internazionalizzazione: la manifattura lombarda al top

World Manufacturing Forum

Le imprese lombarde sono dinamiche e born global e hanno un tasso di internazionalizzazione omogenea in tutti i territori della regione, con le manifatturiere in testa. I risultati dell’Indagine Internazionalizzazione di Confindustria Lombardia

In Lombardia le imprese si contraddistinguono per l’elevato tasso di internazionalizzazione, omogeneo in tutti i territori, sono dinamiche e flessibili nell’adattarsi ai nuovi mercati, prediligono forme di internazionalizzazione ‘leggera’. I mercati di destinazione preferiti sono Germania, Francia e Spagna mentre Russia, India e Iran sono i Paesi dove ambiscono ad espandersi nei prossimi anni.







Questi i principali risultati emersi dall’Indagine “Strategia di Internazionalizzazione, commitment e performance delle PMI lombarde” di Confindustria Lombardia, svolta con il contributo scientifico di SDA Bocconi su un campione di circa 1200 imprese. Obiettivo dell’Indagine era definire le strategie internazionali perseguite dalle imprese lombarde, valutare la loro propensione e performance, individuare le esigenze di servizi e supporto.

I risultati dell’edizione 2017 dell’Indagine di Confindustria Lombardia evidenziano, nel dettaglio, tra gli altri elementi che i comparti industriali più internazionalizzati risultano essere i settori dei mezzi di trasporto (60,3%), dei macchinari (58,3%) e altro manifatturiero (46,9%). Al cambiare della dimensione cambiano le modalità di internazionalizzazione: le piccole imprese (il 34,4%) preferiscono la politica della concentration, con focus su un numero limitato di paesi di destinazione per economizzare le risorse, prevalentemente associata all’export; le medio-grandi (31,6% e 34,9%) preferiscono lo spreading, ossia diffusa presenza in numerosi Paesi anche con piccole quote di mercato, accompagnata da investimenti diretti e presenza commerciale o produttiva.

Una caratteristica tutta lombarda è l’aumento delle cosiddette imprese Born global (imprese che raggiungono il 25% di vendite all’estero sul fatturato aziendale nei primi 3 anni di attività): le born global sono il 34% del campione nate a partire dal 2000, trasversali a tutti i comparti industriali e classi dimensionali e si caratterizzano per le loro politiche d’internazionalizzazione aggressive.

 confindustria lombardia
Il Presidene di Confindustria Lombardia, Alberto Ribolla, alla presentazione dell’ Indagine “Strategia di Internazionalizzazione, commitment e performance delle PMI lombarde”

Presentando l’indagine, il presidente di Confindustria Lombardia Alberto Ribolla ha sottolineato che i risultati «testimoniano l’elevato livello di maturità e flessibilità raggiunto dalle nostre imprese nelle politiche di internazionalizzazione, senza trascurare le oggettive difficoltà che quotidianamente si incontrano nel confrontarsi con nuovi mondi. L’Internazionalizzazione – ha aggiunto Ribolla – rappresenta uno dei quattro driver per la competitività individuati nel nostro Piano strategico #Lombardia2030, e in questi anni Confindustria Lombardia ha voluto incentrare parte della propria attività su un’internazionalizzazione a 360 gradi, puntando sull’incremento dell’attrattività degli investimenti, una più mirata offerta di servizi alle imprese – attraverso l’attività fondamentale delle Associazioni territoriali o sfruttando la rete Enterprise Europe Network –, maggiori sinergie con gli stakeholder regionali e la rete delle rappresentanze consolari e sul consolidamento di rapporti con istituzioni e associazioni nostre omologhe oltre confine” ha concluso il presidente di Confindustria Lombardia.

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L’indagine è stata svolta su un campione di 1170 imprese internazionalizzate associate alle Associazioni Territoriali di Confindustria Lombardia che operano in attività industriali o legate ai settori industriali. Rappresentanza significativa di imprese internazionalizzate con oltre il 90% di export share con un grado di internazionalizzazione dal 31, 2% al 54, 3% a seconda della classe dimensionale.

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