IoT, Intelligenza Artificiale : un articolo di Giulia Baccarin (Mipu)

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Di Giulia Baccarin  ♦ Dobbiamo rendere la digitalizzazione, la fabbrica intelligente e l’intelligenza artificiale parte delle nostre conversazioni, così da essere protagonisti della rivoluzione più impattante e pervasiva che avremo possibilità di vedere.

Industria Italiana ospita il contributo di Giulia Baccarin, fondatrice e amministratore delegato dell’ acceleratore di startup MIPU e ingegnera biomedico, dedicato agli scenari che diventeranno consueti nel futuro prossimo con l’avvento della quarta rivoluzione industriale e alle problematiche legate allo sviluppo dell’intelligenza artificiale.







Giulia Baccarin, fondatrice e amministratore delegato MIPU

Negli ultimi due secoli abbiamo visto due considerevoli innovazioni. Prima, la Rivoluzione Industriale che ci ha portato macchinari e fabbriche, metropolitane, elettricità, voli aerei. Da allora e le nostre vite non sono state più le stesse. Poi Internet, che ci ha portato un accesso senza precedenti alle informazioni e alle comunicazioni; e ancora le nostre vite non sono state più le stesse. Attualmente stiamo sperimentando un’altra metamorfosi: l’internet delle cose e la fabbrica intelligente. Una trasformazione che ci porta contemporaneamente macchinari intelligenti e capacità di analisi avanzate. Le nostre vite non saranno mai più le stesse.

Le macchine diventeranno più intelligenti ma anche consapevoli

Vivere in questo secolo per un ingegnere è estremamente emozionante, perché la fabbrica intelligente sarà trasformazione più potente e pervasiva della prima rivoluzione industriale. Ma cos’è la fabbrica intelligente? I macchinari industriali vengono equipaggiati con un numero crescente di sensori elettronici che consente loro di vedere, memorizzare e imparare. Ovviamente i sensori elettronici sono presenti da qualche decennio, ma qualcosa è cambiato: un netto declino dei costi sia per i sensori che per la gestione dei dati. Non solo: l’intelligenza artificiale, ovvero la capacità delle macchine di riprodurre l’intelligenza umana, sta letteralmente invadendo le nostre vite e le nostre aziende. Le macchine con cui lavoriamo non diventeranno soltanto più intelligenti, ma consapevoli, preveggenti, reattive e sociali.

Dalla manutenzione predittiva all’autoriparazione

In che modo tutto questo ci interessa? Prima di tutto ci sta già permettendo di spostarci verso una manutenzione predittiva, il che significa riparare i macchinari prima che un difetto si trasformi in fermo macchina, senza sprechi di tempo. Prendiamo l’esempio delle energie rinnovabili. I parchi eolici equipaggiati con i nuovi monitoraggi e diagnostiche remote che permettono alle turbine eoliche di comunicare fra loro e di aggiustare l’inclinazione delle pale in modo coordinato, a seconda di come soffia il vento, può produrre elettricità ad un costo di 6 volte inferiore rispetto a quello di 10 anni fa. Immaginate me, un ingegnera dell’affidabilità, nel mezzo di un parco eolico. Ho un dispositivo palmare con un software di manutenzione dotato di geo-localizzazione che mi indica, prima che questo avvenga, quale turbina avrà necessità di manutenzione.

Ho già con me tutti i pezzi di ricambio ed ho già preallertato i manutentori, perché i problemi sono già stati diagnosticati due mesi fa, quando ero nel mio ufficio a centinaia di chilometri a distanza. Se incontro un problema inaspettato lo stesso dispositivo palmare mi permetterà di comunicare ai miei colleghi al centro servizi, permettere loro di vedere quel che io vedo, trasmettere i dati che possono analizzare tramite diagnostica, e loro possono trasmettermi un tutorial in streaming video che mi guiderà passo a passo, attraverso qualunque complicata procedura sia necessaria per ripristinare la macchina. La nostra interazione verrà poi documentata e archiviata in una database consultabile da tutti. La macchina auto-apprenderà da questa soluzione, e la riprenderà qualora le stesse condizioni si presentino in futuro.

L’intelligenza artificiale potrà aiutare l’umanità

Abbiamo innumerevoli altri esempi di fabbrica intelligente e questo elenco aumenterà in fretta, perché i dati industriali stanno crescendo in modo esponenziale creando opportunità finora nemmeno immaginate. Entro il 2020, i dati industriali rappresenteranno più del 50 percento di tutte le informazioni digitali. Siamo solo all’inizio di questa trasformazione. Non so prevedere con certezza dove ci porterà l’internet industriale. Come scrisse Haruki Murakami, “Il futuro significa perdere quello che si ha ora, e veder nascere qualcosa che non si ha ancora.” Quello che so dalla ricerca è che l’intelligenza artificiale, ovvero la capacità delle macchine di riprodurre l’intelligenza umana, potrà dare soluzione a molti di questi problemi.

…solo se tutta l’umanità sarà rappresentata nel momento di creazione degli algoritmi intelligenti

Esistono algoritmi in grado di predire con ottimo grado di approssimazione quando e dove compariranno i primi focolai di un’epidemia, consentendoci di agire in modo veloce e locale quando il problema è ancora piccolo. A Stanford un gruppo ha annunciato che osservando migliaia di immagini radiologiche ha sviluppato un algoritmo di intelligenza artificiale che è migliore dei patologi umani nel predire le percentuali di sopravvivenza nei malati di cancro. Ma l’intelligenza artificiale potrà aiutare tutta l’umanità solo se tutta l’umanità sarà rappresentata nel momento di creazione degli algoritmi intelligenti. Quando si parla di una Intelligenza Artificiale super intelligente che possa migliorarsi da sola, la nostra unica opzione è quella di darle le giuste impostazioni iniziali e la giusta diversità di visione.

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Dobbiamo rendere la digitalizzazione, la fabbrica intelligente e l’intelligenza artificiale parte delle nostre conversazioni, della formazione che eroghiamo nelle scuole e dell’agenda politica così da essere protagonisti – e non spettatori – della rivoluzione più impattante e pervasiva che avremo possibilità di vedere.

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