Industry 4.0 : più budget e una strategia più chiara dalle PMI

Fatturati in crescita e situazione occupazionale positiva per piu’ della metà delle  aziende della meccanica e della subfornitura e fiducia nella prospettiva di mercato.  Ma la strada verso Industry 4.0  è  stata appena  imboccata . Una recentissima ricerca di Senaf 

Le imprese italiane della meccanica e subfornitura si sono lasciate alle spalle la congiuntura negativa e guardano con fiducia alle prospettive di sviluppo offerte dalla quarta rivoluzione industriale, grazie anche ai  benefici del Piano Calenda.  A sostenerlo l’ultima indagine tra le aziende del settore  realizzata da Senaf, in occasione della diciasettesima edizione del MECSPE.

L’indagine recente, svolta nel mese di febbraio 2017, è stata condotta da GRS Research & Strategy su un campione di aziende della meccanica e della subfornitura. Sono state raccolte 333 risposte, un campione casuale, statisticamente significativo, caratterizzato da una distribuzione territoriale allineata a quella dell’universo di partenza. Vediamo i risultati principali.







MECSPE 2016

Un trend positivo per 2016,che proseguirà quest’anno

Secondo l’Osservatorio MECSPE, per quasi la metà delle PMI della meccanica e subfornitura, l’anno si è chiuso con fatturati in crescita (48,7%) e una situazione occupazionale positiva: se per il 44% delle imprese il numero di addetti non è variato, è stato ben il 46,8% ad assumere nuovo personale. Positivi anche i risultati prospettati per il 2017:il 56,6% prevede un incremento del proprio fatturato e una situazione occupazionale stabile (49,8%) se non in crescita (46,2%). Una situazione che soddisfa gli imprenditori, con solo un 5% insoddisfatto e ben sei su dieci (59,9%) ampiamente appagati dall’andamento attuale della propria azienda.

Si consolida la visione di Industry 4.0

La prospettiva di un manifatturiero italiano 4.0 è in netto miglioramento tra gli imprenditori, anche se per il 55,1% è un traguardo ancora lontano. Nel frattempo, però, la metà delle imprese afferma di avere una strategia e una visione d’insieme chiara sul proprio futuro come ‘Fabbriche Intelligenti’ e su come integrare le tecnologie 4.0 nei propri processi per ottimizzare la produzione. Per quasi la metà (49,7%) la digitalizzazione generale raggiunta in azienda è buona, soprattutto quando si parla della relazione con il cliente e dei canali di vendita (57,1%) e della progettazione e sviluppo del prodotto (54,9%).

Gli investimenti futuri trainati dal Piano Calenda

Per raggiungere questi risultati, le PMI hanno investito una quota variabile dei propri ricavi. A oggi, se oltre la metà (50,5%) ha dedicato meno del 10%, è comunque un buon 36,6% che ha superato questa quota, e andrà meglio nei prossimi anni. Quasi la metà delle imprese italiane (49,2%) prevede di dedicare oltre il 10% dei propri ricavi agli investimenti in tecnologie 4.0: quasi quattro su dieci (38,7%) investiranno tra l’11 e il 25% dei propri ricavi e il 10,5% oltre il 26%. Un incremento di budget che si spiega anche alla luce del maxi piano di ammortamenti previsto dal Governo per l’introduzione di macchinari e soluzioni 4.0, il quale sarà ampiamente sfruttato dalle aziende italiane (lo afferma il 47,9%): se oltre un quinto delle imprese italiane ne farà ricorso per la prima volta (21,2%), il 26,3% ne farà richiesta dopo aver già beneficiato di quello del 140%.

MECSPE 2016, esposizione robot KUKA

Le soluzioni privilegiate nel’ ambito Industry 4.0

Le PMI della meccanica e della subfornitura, che a oggi hanno introdotto nuove tecnologie abilitanti, hanno privilegiato soluzioni per la sicurezza informatica (30,6%), la robotica (20,7%), la meccatronica (20,1%), il cloud computing (16,5%) e la simulazione (16,2%), che saranno oggetto di ulteriori investimenti nel corso del 2017. A fine anno, perciò, la sicurezza informatica sarà presente in oltre un terzo delle aziende (35,7%), in oltre un quarto ci sarà robotica (25,8%) e meccatronica (26,4%), mentre oltre un quinto si doterà di cloud computing (23,7%) e soluzioni di simulazione (21,3%). Durante il 2017, però, sarà l’internet of things a godere degli investimenti maggiori, arrivando a registrare un +12% e a essere così presente in quasi un quarto delle imprese italiane (24,9%).














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