Industria 4.0 e Iot: Abb punta sulle persone

di Armando Martin ♦ Abb ha individuato nell’Internet of Things, Services and People (IoTsp) il fattore abilitante della quarta rivoluzione industriale: interconnettere cose, servizi e persone per un nuovo livello di attività ottimizzate e un aumento di produttività e flessibilità. Ecco alcuni esempi.

Nata nel 1988 dalla fusione dalla fusione della svedese Asea (sorta nel 1881) con la svizzera Bbc (Brown, Boveri & Cie fondata nel 1893), Abb oggi è un colosso multinazionale dell’automazione e dell’energia quotata nelle borse di New York e Zurigo. Attiva in oltre cento Paesi, Abb impiega 135mila dipendenti per un fatturato di circa 35 miliardi di dollari. Oltre 1,5 miliardo di dollari di investimenti in R&D, 8mila scienziati e ingegneri e collaborazioni dirette con 70 università testimoniano il costante impegno di Abb nell’innovazione e nella ricerca.







Per quanto riguarda l’Italia, Abb conta quattro divisioni, 12 sedi compreso il quartier generale a Sesto San Giovanni (Milano) e circa 6mila dipendenti. Nel 2015 il gruppo ha registrato ordini per 2,35 miliardi di euro e un fatturato di 2,43 miliardi e ha investito il 3.2% dei ricavi in attività di ricerca e sviluppo.

Lo schema di IoTsp
Lo schema di IoTsp

Nuova interpretazione

Forte di queste premesse Abb offre una visione concreta e originale della quarta rivoluzione industriale. In particolare della piattaforma di connettività basata su Internet. In realtà l’interconnessione tra componenti di un impianto non è un tema nuovo: da alcuni decenni si parla di M2M (Machine-To-Machine), ovvero di componenti in grado di dialogare, piuttosto che di oggetti e sensori capaci di trasmettere informazioni, pur con ridotte capacità di interfaccia verso l’esterno. Stiamo inoltre assistendo a una progressiva convergenza tra il mondo IT e quello industriale, con una conseguente contaminazione delle innovazioni tecnologiche e dei comportamenti umani.

Abb è da lungo tempo presente con le proprie tecnologie di automazione avanzata nell’ambito delle soluzioni di controllo remoto di impianti e piattaforme offshore, service remoti per migliaia di robot da una singola location centralizzata, raccolta dati per rendere le reti elettriche delle utility più sicure e affidabili. Oggi Abb sta lanciando nuove strategie per cogliere e favorire le opportunità della quarta rivoluzione industriale. Rivoluzione che sta per cambiare l’organizzazione del lavoro di fabbrica, generando nuove opportunità di business e adottando l’internet industriale come elemento abilitante per l’ottimizzazione dei costi e la creazione di nuovi servizi.

Internet of Things, Services and People

Le origini dell’Internet of Things (IoT, in italiano “Internet delle Cose”) vengono attribuite a Kevin Ashton del Mit (Massachussets Institute of Technology) che nel 1999 coniò il termine per descrivere un sistema dove Internet viene connessa al mondo fisico tramite una rete di sensori. Nello stesso periodo nell’industria nacquero concetti analoghi di Web Automation, Digital Manufacturing, M2M e Smart Grid. Oggi l’Internet delle cose è un paradigma tecnologico in cui la comunicazione è estesa all’interazione tra uomini, dispositivi, sottosistemi, infrastrutture, processi industriali, perfino animali (si calcola che una mucca connessa in rete con un microchip generi 200 MB di dati al giorno).

abb-1Un mondo a parte

L’Internet delle cose è un insieme di tecnologie digitali che vanno dai tag Rfid (Radio Frequency IDentification) alle reti di sensori, dalle superfici touch alla realtà aumentata, dai sistemi logistici integrati alle infrastrutture in chiave di sostenibilità. Altri player come Cisco, preferiscono utilizzare la locuzione Internet of everything, ma fondamentalmente intendono un concetto analogo: una rete di reti in grado di fare approdare i sistemi produttivi e il genere umano a un livello superiore di organizzazione di una vastissima mole di dati. Dal 2015 Abb ha definito la propria declinazione dell’IoT con l’acronimo IoTsp Internet of things, services and people, una concezione di Internet Industriale fondata su tre elementi chiave.

La triade

Gli oggetti o dispositivi (Things) sono i componenti della cosiddetta intranet industriale, che grazie alle nuove tecnologie di comunicazione e al cloud computing, si sta trasformando nell’Internet industriale. I servizi (Services) diventeranno sempre più avanzati grazie alla migliore capacità di analisi dei dati, offrendo nuove possibilità di ottimizzare l’operatività. Le persone (People) manterranno il pieno controllo dei processi: avranno il potere decisionale, programmeranno e controlleranno tutte le attività eseguite dagli oggetti.

A beneficiarne saranno soprattutto i settori produttivi del cosiddetto manifatturiero avanzato, che comprende automotive, aerospazio, macchine automatiche, meccatronica, meccanica di precisione, sistemi di trasporto e componenti elettronici. Ma i nuovi scenari interessano anche i servizi industriali.

Applicazioni

A ben vedere il concetto di IoTsp è stato anticipato e affiancato da altre tecnologie di connettività industriale. Da decenni Abb propone componenti di impianto capaci di trasmettere informazioni con tecnologie M2M (Machine-To Machine), Dcs (Distributed Control System) e Mes (Manufacturing Execution System). Più recentemente Abb ha proposto tecnologie che fanno leva su elementi “esterni” alla macchina che consentono di interagire con il mondo circostante: sensori, controllo e intelligenza.

Applicazioni del paradigma IoTsp nella robotica sono i servizi web centralizzati per la supervisione delle macchine, per la diagnostica predittiva e per il controllo remoto, come avviene nel caso di YuMi, il primo e celebre robot classificato da Abb come collaborativo. Anche nelle reti elettriche l’intelligenza diffusa, l’interconnessione e la comunicazione stanno assumendo un’importanza sempre maggiore con la crescita delle Smart Grid, delle microgrid e dell’energy storage con soluzioni che ne permettono la realizzazione su qualsiasi scala, dall’uso domestico ai grandi impianti.

Luca Zanella
Luca Zanella

Casi concreti

Secondo Luca Zanella, Business Development Manager di Abb, le killer application dell’Internet of Things, services and people riguardano, e sempre più riguarderanno, sia i prodotti che i servizi.

“Nel primo caso rientrano ad esempio gli interruttori di bassa tensione Emax2, utilizzabili in medi impianti e infrastrutture per il terziario (utility, ospedali, alberghi, aeroporti, uffici, la stessa sede Abb Sace di Bergamo)”, spiega Zanella. “In questi scenari alla gestione dei flussi energetici si aggiunge la possibilità di controllarne i dati generati (e visualizzazione su una piattaforma cloud), aumentando capacità di calcolo ed efficienza energetica e riducendo i consumi fino al 30%. Altro esempio nell’ambito dei prodotti è quello del wireless monitoring per motori elettrici in bassa tensione, presentato in anteprima al presidente Obama in occasione dell’ultima edizione di Hannover Messe. Il monitoraggio dei motori offre straordinari vantaggi aumentandone la vita utile del 70% e del 10% il rendimento”.

Ma al centro del paradigma IoTsp sono soprattutto gli individui. Continua Zanella: “Nel campo dei servizi, e quindi dei benefici diretti per gli operatori e i fruitori delle tecnologie, un importante caso applicativo è rappresentato dalla manutenzione remota dei robot. Le informazioni trasmesse e acquisite dai nostri centri servizi in India, restituiscono informazioni essenziali per la ricerca e la prevenzione dei guasti, con una riduzione del tempo di ricerca del guasto del 30%. Un altro settore interessato è quello navale. Il monitoraggio dei parametri delle grandi imbarcazioni, svolto dai nostri esperti Cloud in Norvegia, fornisce da remoto dati e strumenti per il supporto e la manutenzione a bordo nave”.abb-4-data

 

 

 














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