Il Machine Research Project di HPE finanziato dal governo americano

Hpe Synergy
Hpe Synergy

Il dipartimento per l’energia degli Stati Uniti ha scelto il Machine Research Project di Hewlett Packard Enterprise per la progettazione di un supercomputer Memory-Driven.

Il finanziamento rientra nell’Exascale Computing Project lanciato dall’ente USA ed è finalizzato all’esplorazione di soluzione scientifiche innovative precedentemente ritenute non realizzabili. Il cuore del progetto di riferimento exascale HPE è rappresentato dal Memory-Driven Computing, un concetto che vede la memoria, e non il processore, al centro della piattaforma di calcolo (computazionale) al fine di raggiungere nuovi livelli di performance e di efficienza.







L’architettura Memory-Driven Computing di HPE è composta da un portafoglio scalabile di tecnologie che gli Hewlett Packard Labs hanno sviluppato grazie al progetto di ricerca The Machine. Lo scorso 16 maggio HPE ha svelato l’ultimo prototipo frutto di questo progetto, il più grande computer single-memory al mondo (vedi industria Italiana). L’ exascale supercomputer renderà possibili un vasto assortimento di modellizzazioni e simulazioni fino ad oggi irraggiungibili, che accelererà l’acquisizione di risultati determinanti nel campo della scienza, della medicina, della tecnologia, dell’ ingegneria e in altri numerosi campi del sapere. In pratica le applicazioni destinate all’ ambito scientifico interesseranno ogni settore di ricerca dall’ esplosione delle stelle alla medicina per la ricerca sul cancro.

The Machine punta a realizzare un nuovo paradigma denominato Memory-Driven Computing, un’architettura appositamente creata per l’era dei Big Data. Il prototipo presentato dispone di 160 terabyte (TB) di memoria, sufficienti per lavorare simultaneamente con otto volte i dati contenuti in tutti i volumi conservati presso la Libreria del Congresso statunitense, ovvero circa 160 milioni di libri. Finora non era mai stato possibile memorizzare e manipolare data set di queste dimensioni all’interno di un sistema single-memory, e questa non è altro che un’anteprima delle potenzialità offerte dal Memory-Driven Computing. ( HPE considera come sistema single-memory un sistema avente un unico spazio di indirizzi ndr.)














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