Da Comau ed EIT Digital arriva la fabbrica del futuro

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Il robot collaborativo Aura Comau

 Al via lo sviluppo di una piattaforma modulare e plug-and-play per la logistica che integrerà al suo interno robot fissi e mobili. COMAU apripista dell’iniziativa.

Si chiama iLEVATOR  la nuova Innovation Activity lanciata dalla linea di azione sulla Digital Industry di EIT Digital, e ha l’obiettivo di sviluppare una piattaforma modulare e plug-and-play per la logistica che integrerà al suo interno robot fissi e mobili. Allo stesso tempo, assicurerà che gli operatori umani continuino a ricoprire un ruolo centrale in attività ad alto valore aggiunto, e garantirà che la collaborazione fra uomo e robot si svolga in maniera efficiente e sicura.







Apripista dell’iniziativa è la società torinese Comau, che fa parte del gruppo FCA ed è un leader riconosciuto nella progettazione di soluzioni avanzate per l’automazione industriale.La soluzione di iLEVATOR verrà implementata inizialmente nelle fabbriche di FCA, ma Comau ne favorirà l’introduzione in altri settori, oltre a quello automotive. Le industrie manifatturiere, gli ospedali, i grossisti e le case farmaceutiche, in particolare, potranno ottimizzare, adottandola, i loro processi logistici interni.

Assieme a un team compost da diversi partner – Centro Ricerche Fiat, Fondazione Bruno Kessler, Fraunhofer-IML, l’Università di Edimburgo, Reply e Fortiss – Comau metterà a punto una soluzione pensata per quei settori in cui c’è bisogno di maneggiare componenti e che potrebbero trarre vantaggio dal fatto che i robot si occupino di compiti privi di valore aggiunto, come la raccolta e lo spostamento dei container vuoti dai magazzini alla linea di produzione e viceversa.

«La fabbrica del futuro viene vista spesso come fortemente automatizzata, con molti compiti svolti interamente dai robot. La realtà, tuttavia, sarà probabilmente molto più complessa e ricca di sfumature – spiega il responsabile dello sviluppo del prodotto di Comau, Simone Belardinelli ».  «Nella logistica – prosegue Belardinelli – ci sono molte attività che non sono caratterizzate da un alto valore aggiunto. Perciò, gli studi ergonomici possono portare alla creazione di soluzioni che non sono pensate per rimpiazzare gli addetti umani, ma per aumentare l’efficacia del loro lavoro ».

 














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