2/ Cina: imprese italiane, diretta dal G20 YEA

Giovani imprenditori al al G20 Young Entrepreneurs’ Alliance

Pubblichiamo il secondo contributo di una serie che i Giovani Imprenditori di Confindustria, presenti al G20 Young Entrepreneurs’ Alliance (G20YEA), hanno deciso di consegnare in esclusiva ai lettori di Industria Italiana. Il G20YEA (8-10 settembre) si terrà a Shanghai. La delegazione italiana, grazie alla collaborazione con il partner scientifico Mip Politecnico di Milano Graduate School of Business, è però già al lavoro con un vasto tour imprenditoriale nella capitale orientale del business. Ecco il diario di viaggio di Michela Sciurpa (Vitakraft Italia).


Il futuro è al lavoro: dalla SASS alla Magneti Marelli. Passando per l’Incubator NeoBay







di Michela Sciurpa

Shanghai, 5 settembre 2016

La visita organizzata in collaborazione con il MIP – Politecnico di Milano, la Business school internazionale dell’ateneo lombardo è alla sua prima giornata, già ricca di sorprese e di anticipazioni di quella che sarà un’intera settimana di permanenza nel Paese del Sol Levante, in occasione del Summit G20YEA China 2016. La Cina sta cambiando molto rapidamente. Vedere con i propri occhi i cambiamenti che sono avvenuti nell’arco di così poco tempo è una delle esperienze più forti di questo viaggio.

Michela Sciurpa
Michela Sciurpa

Un workshop all’Accademia delle Scienze Sociali

La mattinata si inaugura con un workshop presso l’Accademia di Scienze Sociali di Shanghai (SASS). La Cina continua a crescere in maniera costante e rilevante, anche se dal 2007 la crescita si è ridimensionata. Una nuova fase dell’economia cinese si sta avviando: “The New Normal”. La popolazione urbana aumenta e vengono favorite politiche di ricollocamento dei lavoratori verso le campagne che si stanno ulteriormente urbanizzando. Il costo della forza lavoro è in progressivo aumento. Fra le riforme che la Cina si appresta ad avviare vi sono tutte quelle che favoriscono un’economia di mercato. La Cina necessita di una riforma del sistema finanziario, una maggiore liberalizzazione del mercato, la creazione di nuove Free Trade Zone e clusterizzazione, una sempre più attiva partecipazione alla Global governance nel contesto del G20. I ricercatori cinesi prevedono che nel 2050 la Cina superi gli USA e diventi l’economia più grande del mondo. Il mercato è enorme, la popolazione in aumento (25 milioni di abitanti solo a Shanghai) e l’impegno non manca. Sembrano esserci tutti i presupposti. Il futuro è già qui.

A livello microeconomico, in concomitanza con la crescita del Pil pro capite, si definiscono le caratteristiche dei nuovi consumatori che sono sempre più orientati verso le nuove tecnologie, sensibili alle questioni ambientali, proattivamente coinvolti perché hanno più tempo, sono più informati, dinamici e difficili da segmentare. I tratti del nuovo consumatore cinese concorrono a determinare una crescita esponenziale dell’e-commerce. Questo è infatti uno dei più importanti cambiamenti in atto (la vendita online di prodotti e servizi cresce del 27.7%). Il food rappresenta il 40% del consumo, seguito da turismo, salute e intrattenimento.

Le imprese italiane, sia quelle che si affacciano all’enorme mercato cinese, sia quelle che già producono in Cina, dovranno tenerne conto e saperne cogliere le opportunità.

G20 a Hangzhou
G20 a Hangzhou

Il NeoBay Incubator

L’incubatore NeoBay, costruito in un anno e mezzo, è un business park per start-up. Un campus, dunque, a disposizione di imprenditori innovativi in collaborazione con investitori, amministrazione e università. La cosa più importante che stanno cercando di fare è quella di sostenere e stimolare l’attività imprenditoriale, di promuoverne la cultura e di favorire l’emergere di nuovi imprenditori. A NeoBay sono presenti oltre 200 aziende e un migliaio di giovani imprenditori. Abbiamo assistito all’interpretazione cinese delle reali applicazioni di ciò che si definisce Industria 4.0, il cui modello riesce a far interagire dei dispositivi elettronici con i clienti finali favorendo l’innovazione di processo e di prodotto.

Magneti Marelli in Cina
Magneti Marelli in Cina

La Magneti Marelli

In Magneti Marelli siamo davvero di fronte alla nuova Cina. Un’azienda che si avvicina alla perfezione e che impiega in gran numero personale cinese, con l’ausilio di soli quattro manager italiani, così detti “EXPAT”.

Le risorse umane vengono gestite in maniera strategica, a vantaggio del lavoratore ma anche del sistema, nel quale si integra un consumatore sempre più ricco. Se in più si registra un aumento della produttività, allora si ricevono ulteriori benefit. Questa procedura assicura una protezione del lavoratore a carico dell’azienda che costituisce un incremento di costi fissi rilevante nel tempo. Inoltre, nella gestione dell’immigrazione per i ruoli strategici e di management, occorre sottolineare come il Governo cinese non rilasci visti per motivi lavorativi a tecnici che non siano laureati.

Altra caratteristica fondamentale è l’efficacia della supply chain. Se c’è bisogno di trovare un fornitore, se ne presentano almeno cinque diversi, lo stesso giorno. I vantaggi della grandezza del mercato e del numero delle persone sono evidenti. La velocità con la quale vengono realizzati progetti e commesse è di fronte agli occhi di tutti. Oggi in Cina, grazie alle joint venture, si è in grado di produrre macchinari una volta appannaggio esclusivo di aziende occidentali. Oggi la Cina non è più soltanto sinonimo di bassa qualità della produzione. Oggi in Cina si possono raggiungere alti livelli di qualità produttiva e attraverso questa nuova capacità, la Cina in molti settori compete con i Paesi occidentali.














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