Biennale Innovazione: a Venezia il think tank dell’ Industry 4.0 nazionale

di Nicola Penna ♦ La terza edizione sarà interamente dedicata agli impatti strategici della trasformazione digitale del manifatturiero sui modelli di business delle imprese italiane. L’evento, dal 23 al 25 giugno al Campus Economico di San Giobbe, è organizzato dall’Università Ca’ Foscari in collaborazione con le altre otto Università del Triveneto. Previsti interventi di Baban, Bagnoli, Busetto, Arienti,Basile, Zehnder, Santoni, Marini, Parisatto

Negli ultimi anni è forte la sensazione che il progresso tecnologico, la crisi economica, l’instabilità istituzionale e il continuo mutamento dei costumi e della percezione del mondo abbiano impresso al normale corso della vita un’accelerazione vertiginosa, sgretolando ogni convinzione e abbattendo ogni punto di riferimento. Tutto sembra immerso in un magma indistinto in cui tuttavia, sopravvive ancora il principio creativo.







Così il crollo delle vecchie certezze può dare vita a nuove prospettive, nuove coordinate, nuovi paradigmi. La contraddizione che ha messo in crisi un sistema può farne scaturire uno nuovo che abbracci la contraddizione stessa. La decadenza delle regole condivise può stimolare la creazione di nuove forme di condivisione, più libere ed efficaci. E’ questa la riflessione che scaturisce dal concetto di caos ( “ in ogni caos c’è un cosmo”, citazione da C.G. Jung ) che sottotitola la due giorni veneziana di talk e approfondimenti, residenzialità e confronto, creatività e networking, rivolta alla proprietà e al top management delle imprese più innovative d’Italia.

Biennale Innovazione sarà ospitata quest’anno al Campus Economico di San Giobbe, una scelta non casuale: lo Strategy Innovation Hub costituirà all’interno del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia una piattaforma di confronto fisica e virtuale tra ricerca e azione, studenti e imprenditori, “locale” e “globale”, imprese italiane consolidate e nuove, discipline scientifiche e umanistiche, settori B2B e B2C. La finalità è favorire la generazione e la condivisione di idee innovative e la loro trasformazione in modelli di business di successo in relazione alla definizione degli impatti strategici dell’Industry 4.0, tema dell’ edizione di quest’anno. I Direttori scientifici della manifestazione sono Carlo Bagnoli, Professore Associato di Innovazione Strategica, e Stefano Campostrini, Professore Ordinario di Statistica Sociale; curatore dell’evento è Alberto Brugnoli, Professore a contratto di Economia Aziendale. Industria Italiana seguirà da vicino l’evento con una serie di articoli e interviste.

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Il Campus Economico di San Giobbe, che ospiterà quest’ anno gli incontri della Biennale Innovazione

Business Model Innovation for Made in Italy 4.0

La trasformazione digitale del manifatturiero modifica il modo di fare industria attraverso l’introduzione di soluzioni avanzate che consentono alle imprese di re-interpretare il proprio ruolo impattando lungo l’intera catena del valore: dalla progettazione e disegno del prodotto per gestirne l’intero ciclo di vita, ai rapporti di fornitura e sub-fornitura, dai processi produttivi gestiti come spazi cyber fisici ai sistemi di logistica e magazzinaggio, fino al contatto digitale con il cliente finale in cui il confine fra fornitura di un bene e di un servizio si farà sempre più labile.

La Quarta rivoluzione industriale apre innumerevoli opportunità per le filiere produttive italiane, sia sul fronte dell’efficientamento dei processi, della riduzione dei costi e del miglioramento della produttività, sia in termini di ripensamento dei prodotti, di nuovi servizi, di migliore capacità di reagire in breve tempo alle esigenze del mercato, di vero e proprio cambiamento nelle aree e nei modelli di business per incrementare i ricavi, per intercettare nuovi mercati, per soddisfare nuovi bisogni, per estrarre maggiore produttività e valore aggiunto.

Nel video un momento della scorsa edizione di Biennale Innovazione

Intercettando la spinta tecnologica e di innovazione legata alla 4° rivoluzione industriale in corso, l’Italia ha quindi l’opportunità di sfruttare pienamente le proprie potenzialità per organizzare, integrare e disciplinare le  filiere produttive, passando da un modello frammentato a un modello di filiera interconnesso, in cui le imprese operano congiuntamente per fornire un output competitivo grazie a processi produttivi gestiti in real time e a modelli di business rinnovati per intercettare al meglio la domanda di beni e servizi post vendita.

La Quarta rivoluzione industriale infine può creare nuove opportunità di crescita: sostenendo la ripresa dell’occupazione; facilitando l’aggregazione di PMI in network di imprese interconnesse; facilitando l’accesso alle risorse finanziarie; facilitando la collaborazione con i fornitori di conoscenza e tecnologia; potenziando la filiera della robotica e meccatronica e consolidando la filiera ICT; abilitando su larga scala la capacità di produzione personalizzata; supportando soprattutto lo sviluppo di nuovi modelli di business, quali Paradox Transformation, Data&Analytics, As-a-service e Platform. E’ questo, nei suoi termini più sintetici, l’ambito nel quale si confronteranno nella tre giorni, l’opinione di manager, imprenditori, docenti.

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Carlo Bagnoli, Professore Associato di Innovazione Strategica, curatore scientifici della Biennale assieme a Stefano Campostrini

La prima giornata: quali strategie per Industry 4.0

Si parte venerdì 23 pomeriggio, quando Stefano Campostrini, professore di Statistica Sociale e ideatore e responsabile scientifico dell’evento e Mariacristina Gribaudi, nella triplice veste di Chairwoman di Keyline s.p.a., Presidente della Fondazione Musei Civici di Venezia e membro del Consiglio di Amministrazione dell’Università Ca’ Foscari Venezia introdurranno una riflessione sull’indissolubile legame tra impresa, arte e innovazione.” Meaning in contemporary art and innovation” si chiama la sessione che Nicolas Ballario, Responsabile Arte Contemporanea di Arthemisia guiderà nell’inerpretazione del significato nell’arte contemporanea parametrato anche su realizzazioni legate alla tecnologia, come, ad esempio, un wearable device quale l’Apple Watch.

Seguiranno poi i quattro appuntamenti della giornata inaugurale. Dapprima la sessione Industry 4.0 impacts on strategy” che proporrà i risultati emersi dalla ricerca condotta dal team di ricerca di KPMG e dall’ Università Ca’ Foscari: il focus è nella consapevolezza che la 4° rivoluzione industriale offre la possibilità di un radicale riposizionamento competitivo del sistema produttivo italiano e che se sfruttata al meglio – combinando le caratteristiche della trasformazione digitale in corso con quelle della struttura imprenditoriale italiana – potrà offrire al Paese l’opportunità di rovesciare il suo ruolo: trovarsi non più a inseguire i suoi competitors, ma essere capofila nel guidare l’industria europea verso il cambiamento competitivo. Ne parleranno Emma Sech, Active Researcher di Strategy Innovation, Carmelo Mariano, Partner di KPMG Advisory e Maurizio Massaro, Ricercatore dell’Università degli Studi di Udine.

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Carmelo Mariano, Partner di KPMG Advisory

 

Sarà quindi la volta della sessione “Technology innovation offer”, che illustrerà come lo SMACT (acronimo di Social network, Mobile platform & apps, advanced Analytics and big data, Cloud e internet of Things) Competence Center delle Università delle Venezie potrà costituire un ecosistema capace di mettere in relazione le imprese significanti con gli attori dell’innovazione, per permettere alle prime di crescere quali-quantitativamente, traducendo in nuovi modelli di business le opportunità offerte dalle nuove tecnologie.

Università di Ca' Foscari, a Venezia
Università di Ca’ Foscari, a Venezia

Saranno i nove magnifici Rettori delle nove università del Triveneto (Bolzano con Paolo Lugli, Ca’ Foscari Venezia con Michele Bugliesi, IUAV con Alberto Ferlenga, Padova con Rosario Rizzuto, Sissa con Stefano Ruffo, Trento con Paolo Collini, Trieste con Maurizio Fermeglia, Udine con Alberto Felice De Toni e Verona con Nicola Sartor) a smarcare il tema dell’offerta tecnologica che il mondo accademico ha da mettere a disposizione dell’imprenditoria italiana.

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Emanuele Cordero di Vonzo, CEO di Assiteca

La sessione a seguire, sempre venerdì, nella giornata inaugurale di Biennale Innovazione, è titolata “Market innovation need”. Indagherà i diversi aspetti strategici dell’Industry 4.0: Riccardo Sabatini, Scientist di Human Longevity Inc., parlerà di classificazione del genoma e di medicina personalizzata; Anna Amati, Vice-President di METAGroup, di ecosistemi imprenditoriali all’interno dei contesi urbani nell’era della digitalizzazione; Lucio Lanza, Managing Director di Lanza TechVentures, tratterà la velocità esponenziale della disponibilità tecnologica. Cybersicurezza e business continuity i temi trattati invece da Emanuele Cordero di Vonzo, CEO di Assiteca. Concluderà Luisa Arienti, Amministratore delegato di SAP Italia.

Luisa Arienti, Amministratore delegato di SAP Italia.

Massimo Klun, Amministratore delegato di Intesa Sanpaolo Forvalue S.p.a. e Carlo Bagnoli, Professore di Innovazione Strategica dell’Università Ca’ Foscari Venezia nell’ultima sessione di venerdì “Strategy innovation fit” parleranno dell’attività dello Strategy Innovation Hub all’interno del Dipartimento di Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia: una piattaforma di confronto fisica e virtuale per favorire la generazione e la condivisione di idee innovative e del legame necessario fra imprese, banca e accademia.

Il momento centrale: i quattro modelli di business innovativi indotti dall’Industry 4.0

Il cuore di Biennale Innovazione è rappresentato dalle sessioni del sabato, che vedranno alternarsi interventi in stile Ted Talk, momenti di confronto per la diffusione di idee di valore con ospiti d’eccezione e che rappresentare il meglio dei loro settori, e “Tavoli di lavoro” (le imprese verranno portate a discutere fra di loro intorno a tavoli ristretti intorno alle personali aspettative strategiche). Saranno introdotte da Mattia Crespi, Research Affiliate di Institute for the Future, che esporrà quali potranno essere i modelli di business del futuro. A seguire, verranno esposti quattro modelli di business innovativi indotti dall’Industry 4.0, basati ciascuno su rivoluzioni derivanti da tre grandi impatti strategici attesi.

Produzione

Con riferimento alla Produzione Fabrizio Dughiero, Professore di Elettrotecnica dell’Università degli Studi di Padova, introdurrà e modererà gli interventi intorno al modello di business basato sulla Paradox Transformation. Nel corso di questa sessione Alexander Stewart, Executive Vice President di ICT Danieli, parlerà di smart manufacturing, cioè di come le nuove tecnologie digitali cambiano i concetti della manifattura, dell’ automazione come dematerializzazione, rapidità ed efficienza, dell’ integrazione sistemica verticale e orizzontale come networking, di collaborazione e fiducia. E infine dell’ informazione come controllo, decisione ed efficacia, abilitando modelli di business simplexity.
Ciò permette di trasformare i paradossi “macchina vs. uomo” e “profitto vs. sostenibilità”;

Gabriele Caragnano, Partner Industry 4.0 Operations Leader di PwC, parlerà di mass customization: il superamento delle economie di scala dovuta alla maggiore flessibilità e capacità di evolvere dei sistemi produttivi abilita modelli di business Long Tail, permettendo l’adattabilità e la conformità dei prodotti alle mutevoli esigenze dei consumatori, senza rinunciare all’efficienza della produzione in serie.
Ciò permette di trasformare il paradosso “produzione (industriale) in larga serie vs. prodotto (artigianale)personalizzato”

Giorgio Basile, Presidente di Isagro parlerà di licensing: l’opportunità di trasformare i big&open data prodotti dalle nuove tecnologie digitali in conoscenza abilita modelli di business Intellectual Property-based, incentrati sulla creazione di standard tecnologici aperti e sulla loro monetizzazione attraverso servizi di Licensing rivolti a OEMs e competitors.
Ciò permette di trasformare il paradosso “knowledge exploration vs knowledge exploitation”.

Giorgio Basile
Giorgio Basile, Presidente di Isagro
Consumo

Con riferimento al Consumo Alessandra Poggiani, Direttore Generale di Venis s.p.a., introdurrà e modererà gli interventi intorno al modello di business basato sui Data & Analytics. In questa sessione Alexander Zehnder, Chief Executive Officer di Sanofi Italia, parlerà di monetizzazione diretta dei dati: i big&open data, generati dall’interazione fra l’impresa e i suoi clienti e successivamente analizzati attraverso algoritmi sempre più performanti, possono essere monetizzati come prodotto primario creando flussi di ricavo, ad esempio, dalla vendita di targeted advertising. Grazie alla Quartarivoluzione industriale questo modello di business non riguarda più soltanto le imprese digitali, ma può investi re anche quelle manifatturiere.

Renato Marchi, Chief Information Officer di Gruppo Pam, parlerà di monetizzazione indiretta dei dati: i big&open data possono essere altresì monetizzati abilitando la microsegmentazione dei clienti per aumentare l’efficacia del pricing e della customization del prodotto primario. L’identificazione di caratteristiche e bisogni specifici dei consumatori consente alle imprese di proporre prodotti – per esempio alimentari o assicurativi, elaborati rispettivamente su specifiche abitudini di consumo e schemi comportamentali.

Nicola Belli, Front End Innovation Director di Safilo, parlerà dell’aumento della funzionalità degli smart products: la capacità da parte dei prodotti di diventare intelligenti (o smart) dipende non solo dal ricorso all’IoT, ma anche e soprattutto dalla sua integrazione con altre quattro tecnologie digitali abilitanti, il cui acronimo è SMACT. Una sfida che si apre per le imprese è, ad esempio, coniugare il design alla tecnologia per lo sviluppo di wearable devices, quali abiti, scarpe e occhiali intelligenti che portino a trasformare lo stile di vita dei consumatori.

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Nicola Michelon, Chief Executive Officer di Unox s.p.a.

Scambio

Allo Scambio sono dedicati gli interventi intorno al modello di business identificato come As-a-Service-Business-Model. Nicola Michelon, Chief Executive Officer di Unox s.p.a., parlerà di servizi Add-on hardware: l’internet of service permette alle imprese che hanno una conoscenza profonda dei propri prodotti industriali e di consumo di offrire anche a distanza servizi complementari (es.: manutenzione predittiva) finalizzati a supportare i clienti nell’ottimizzarne l’utilizzo. La raccolta e successiva monetizzazione dei dati necessari all’erogazione di questi servizi “fisici” può permette poi di generare ulteriori ricavi continuativi.

Alessandro Cremonesi, Vicepresidente di STMicroelectronics, parlerà di servizi Add-on software: c’è un’importanza crescente della componente software nei prodotti al consumo (es.: l’app collegata alle scarpe da running che misura le distanze percorse e avvisa quando le scarpe sono da cambiare), ma anche industriali. Oggi sono sempre più i servizi software complementari a creare il maggior valore per i clienti, mentre i beni assumono un ruolo di piattaforma strumentale.

Roberto Siagri, Chief Executive Officer di Eurotech, parlerà di servitization: lo spostamento dalla vendita di beni alla vendita di servizi genera anche nuovi revenue models come il pay x use. Il flusso di ricavo unico derivante dalla vendita tradizionale viene sostituito da flussi di ricavo continuativi per il venditore e i costi fissi di acquisto (capex) vengono trasformati in costi variabili (opex) per l’acquirente. Nel caso di beni strumentali è possibile vendere a clienti diversi dal principale la capacità produttiva in eccesso.

Distribuzione

Con riferimento alla distribuzione Stefano Micelli, Professore di International Management dell’Università Ca’ Foscari Venezia, introdurrà e modererà gli interventi intorno al modello di business basato sulle platforms.

Lucia Chierchia, Open Innovation Director di Electrolux parlerà di Hub and Spoke produttivi: la Quarta rivoluzione industriale abilita il modello Hub and Spoke che permette lo sviluppo di produzioni locali personalizzate, utilizzando fabbriche “leggere” più vicine ai consumatori. Distributed Footprint e Mini-plants guideranno a una nuova configurazione industriale, sviluppando network produttivi integrati attraverso internet e consentendo l’ottimizzazione della capacità produttiva in base al flusso degli ordini dei clienti.

Guido Porro, Managing Director di Euromed Dassault System, parlerà di Customer Experience digitale e fisica: l’integrazione dei canali di contatto fisici e digitali con i clienti, l’utilizzo degli analytics per catturare i costumer insights e i social network permettono di personalizzare la customer experience, aprendosi all’influenza dei consumatori e ricercando i loro bisogni latenti. Le imprese devono innovare la customer experience, mescolando strategie digitali e fisiche per fornire un approccio integrato e rispondere con velocità ai trend emergenti

Frank Piller, Professore di Open Innovation della Aachen University, parlerà di broker and technology platforms: le broker platforms creano un marketplace virtuale per abilitare l’interconnesione, la comunicazione e l’interazione tra più compratori e venditori. Il provider crea valore garantendo un elevato livello di qualità e una distribuzione ideale dei beni e servizi offerti e richiesti. Le technology platforms facilitano lo sviluppo di prodotti e applicazioni avanzati, partendo dalle tecnologie e dalle conoscenze originali che il keystone mette a disposizione all’interno di un ecosistema aperto.

Alberto Baban
Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria.

La conclusione dei lavori, nel pomeriggio di sabato  è affidata al direttore di Industria Italiana, Filippo Astone, che intervisterà alcuni partner di Biennale Innovazione.Tra loro Stefano Barrese, Responsabile della Divisione Banca dei Territori di Banca Intesa Sanpaolo; Michele Parisatto, Amministratore Delegato di KPMG Advisory; Giuliano Busetto, Country Sector Chief Executive Officer di Siemens Industry; Matteo Marini, Presidente di ABB S.p.a.; Agostino Santoni, Chief Executive Officer di Cisco Italy e Alberto Baban, Presidente Piccola Industria Confindustria. Insieme metteranno a confronto i diversi percorsi delle “Vie per l’Italia all’Industry 4.0”. In base ai risultati della ricerca e delle impressioni e indagini emersi durante i tavoli di lavoro, il prof. Carlo Bagnoli, responsabile scientifico del progetto e ideatore dell’evento, traccerà un decalogo per guidare la ridefinizione strategica dei modelli di business delle imprese italiane.

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Partner dell’iniziativa sono: Banca Intesa Sanpaolo, KPMG, PwC, Siemens, Cisco, Maserati, ABB e Cassa di Risparmio del Veneto. Media partner è Affari e Finanza. Organization partner sono: Sharp,  Strategy Innovation, Confindustria Piccola Industria e Arzanà.Sponsor dell’evento sono: Berto’s, Perin, Unox, Illy, San Benedetto, Fondazione Berengo, Santa Margherita, Loison, Alilaguna, Veasyt ed Exever. La segreteria organizzativa è curata da Arzanà Comunicazione ed Eventi. Materiali e approfondimenti, nonché il form per l’iscrizione e la registrazione,  sono disponibili on-line sul  sito  .

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