Apple : e fanno dodici!

La società di Cupertino resta sempre l’azienda più innovativa al mondo. Stati Uniti in testa alla classifica, nessuna europea nella Top 10, nessuna italiana nella Top 50

L’ultima edizione dello studio The Most Innovative Companies pubblicato da The Boston Consulting Group conferma ancora sul podio Apple, per il dodicesimo anno consecutivo, seguita da Google e Tesla. Scorrendo la classifica troviamo Microsoft, stabile al quarto posto, quindi Amazon, che fa un balzo di 4 posizioni e entra in top 5. Netflix e Facebook irrompono nella top 10 guadagnando rispettivamente 15 e 19 posti.







Nell’ambito manifatturiero dopo Samsung Group e Toyota dobbiamo arrivare all’11 cesimo posto per trovare la prima società europea, la Bayer. Un settore da cui arrivano segnali interessanti di evoluzione è quello dell’abbigliamento. Un esempio sono le performance di Nike e Under Amour che si identificano sempre di più con il concetto di “digital fitness company”. Bene anche l’automotive. Per BCG circa il 58% dei consumatori è già disposto a provare una vettura senza conducente e la ricerca e l’elaborazione di progetti che guardano a un nuovo concetto di mobilità sono alla base dei risultati di società come Tesla, BMW (14esima) e Daimler (16esima). 38esima la Renault. Expedia, Airbnb e Uber sono alfieri del successo del Travel&Tourism nella classifica di questa edizione .

Per gli autori – Michael Ringer, Andrew Taylor e Hadi Zablit – i risultati della ricerca segnalano come la velocità del cambiamento e l’impatto che le nuove tecnologie stanno avendo anche su settori tradizionali stiano rendendo cruciale per le aziende la capacità di bilanciare tra innovazione generata all’interno e proveniente da fuori. Le aziende in classifica sono capaci di scandagliare, captare ed elaborare con efficienza e i segnali innovativi che giungono da mondi diversi e veloci nel portarli al proprio interno.

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Un modello Tesla

La ricerca è stata condotta a livello globale intervistando più di 1.500 capi d’azienda provenienti da diversi settori e combinando le risposte con i risultati finanziari delle società indicate negli ultimi tre anni.Una classifica geograficamente variegata quella di questa edizione con 34 società statunitensi, 10 europee, 6 asiatiche. Un regional mix che si orienta quindi verso gli Stati Uniti che pesa per il 68% rispetto al 44% dell’edizione 2013.














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